Il successo arriva quando l'opportunità incontra la preparazione - Z. Ziglar

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Quando rimise piede nel suo appartamento lo trovò vuoto e silenzioso. Dopo due giorni in compagnia dei suoi amici, tra risate, chiacchiere e scherzi, trovò il ritorno alla realtà più solitario di quanto avesse pensato. Si domandò come avesse fatto a restare chiusa in sé stessa per tutti quegli anni e le sembrò di essere diventata un'altra persona.

Mentre riponeva i vestiti nell'armadio, ripensò divertita alla sera di Capodanno, quando Vladimir aveva insistito per assegnare le camere secondo un suo preciso disegno e aveva avvisato tutti che lui avrebbe lasciato aperta la porta della sua stanza; o a quando, la mattina successiva, Betty l'aveva ringraziata poiché aveva intuito che Juan non aveva scelto l'anello da solo. Sorrise al ricordo di tutte le volte in cui Ivan l'aveva chiamata "zia" e allo sguardo che aveva visto negli occhi di Nikola in quei momenti.

Era certa che quella piccola vacanza avesse rafforzato i loro rapporti. In futuro, avrebbero potuto contare l'uno sull'altro in caso di bisogno.


La redazione l'accolse con il solito trambusto, che le sembrò perfino maggiore dopo il silenzio ovattato della montagna.

Si fece largo tra le scrivanie e gli uffici, alla ricerca di Clelia.

La trovò poco dopo alla sua postazione, intenta a revisionare gli ultimi articoli che le erano stati sottoposti. Quando la vide, la donna le sorrise.

<<Bentornata! Spero che Capodanno sia andato bene>>

Alessia annuì.

<<Sì, grazie. Tu ti sei riposata? Mi hai fatto preoccupare al telefono>>

Clelia mise da parte i testi che stava esaminando.

<<Chiudi la porta e siediti>> le disse con calma.

Lei fece come era stato detto, attendendo impaziente una spiegazione.

<<Non devi preoccuparti. In realtà si tratta di una cosa positiva per la tua carriera>> la fissò con uno sguardo indecifrabile, poi riprese a parlare. <<Dovrò assentarmi per un paio di settimane per alcuni problemi familiari. Nulla di grave, ma la mia presenza è richiesta altrove. Voglio che tu mi sostituisca>>

Alessia rimase di sasso.

<<Come?>> chiese incredula.

<<Voglio che tu prenda il mio posto>> le ripeté. <<Avrai l'ultima parola sugli articoli da mandare in stampa e dovrai assegnare gli incarichi>>

La ragazza inspirò a fondo.

<<Sei sicura? Ci sono persone qui dentro con molta più esperienza di me>>

<<Lo so, ma mi fido del tuo metro di giudizio. E comunque è solo una situazione temporanea. Pensi di poterlo fare?>>

<<Certo>> rispose sicura.

Non si sarebbe fatta scappare l'occasione.

<<Bene. Il tuo nuovo incarico sarà effettivo da domani>> Clelia la congedò con un sorriso e tornò al suo compito.

Alessia uscì dall'ufficio con la testa affollata di pensieri e la determinazione nello sguardo.


Era appena tornato a casa dall'allenamento pomeridiano e stava cenando, quando il suo cellulare squillò.

<<Sei a casa? Posso passare?>>

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