I ragazzi si stavano riscaldando già da alcuni minuti. Alessia guardò dall'altra parte del campo alla ricerca degli avversari e li vide entrare poco dopo. Sarebbe stato un remake della finale Scudetto: Cuneo avrebbe affrontato il nemico più agguerrito, Modena. Gli ospiti ci tenevano a rifarsi dopo la sconfitta subita in finale e difficilmente avrebbero concesso il bis ai piemontesi.
La partita cominciò subito sul filo dell'equilibrio, con difese spettacolari e attacchi potenti da entrambi i lati. Il pubblico non riusciva a capire chi si sarebbe aggiudicato il primo parziale, essendo le due squadre costantemente a contatto nel punteggio.
Le due curve spronavano incessantemente i loro beniamini, che le ripagavano con giocate magistrali.
Alla fine del primo set la spuntò Modena.
Dopo la pausa, Cuneo rientrò in campo più determinata che mai e riuscì a costruire un piccolo vantaggio, ma gli ospiti ricucirono lo strappo mettendo a ferro e fuoco la ricezione dei padroni di casa, che comunque vinsero il set, anche se col minimo scarto possibile.
L'andamento del match fu lo stesso fino alla fine: una squadra provava a imporsi e l'altra subito reagiva.
Quando arrivarono a giocarsi il quinto set, i giocatori erano tutti fisicamente provati, ma la furia agonistica li teneva in piedi. Al termine di un estenuante e combattuto tie-break, purtroppo per Cuneo fu Modena a festeggiare.
Il pubblico applaudì a lungo entrambe le formazioni, che avevano regalato più di due ore di autentico spettacolo.
Alessia uscì nel piazzale per aspettare Nikola, lasciando Betty e Sara, che si era unita a loro per l'occasione, a chiacchierare all'interno del palazzetto. Le dispiaceva che i ragazzi avessero perso, ma sapeva anche che la stagione era ancora lunga e una singola gara non avrebbe compromesso l'andamento del campionato, anche se ora Modena era in testa alla classifica e Cuneo avrebbe dovuto inseguire.
Invece di essere raggiunta da Nikola, fu Goran il primo ad avvicinarsi.
Alessia lo abbracciò forte e lui ricambiò la stretta.
<<Siete stati comunque bravissimi>> lo consolò.
<<Grazie>> il giovane fece un sorriso tirato.
Lei lo scrutò ed ebbe l'impressione che la stanchezza che gli leggeva in viso fosse solo in parte dovuta alla partita appena conclusa. Nei suoi occhi non vedeva la solita luce.
<<Come stai?>> provò a chiedere, toccandogli un braccio.
Lui si strinse nelle spalle, rimanendo in silenzio, e la ragazza ebbe la conferma che l'amico stesse soffrendo per qualcos'altro.
<<Tuo padre?>> domandò con cautela.
<<I medici dicono che per ora sta reagendo bene alla terapia, ma mia madre mi ha detto che è sempre stanco, affaticato>> Goran si massaggiò la tempia. <<Vorrei poter fare di più, stare accanto alla mia famiglia, ma non posso>>
Ad Alessia si strinse il cuore vedendo la sofferenza dell'amico. Come poteva aiutarlo?
<<Aspetta qui, vado a cercare Sara>> gli disse, voltandosi per rientrare nel palazzetto.
In quei momenti la sua ragazza avrebbe potuto confortarlo. Ma lui la fermò, trattenendola per un braccio.
<<Lascia stare>>
<<Perché? Hai bisogno di lei, non devi vergognarti>> era tornata a guardarlo.
<<Non è quello>> rispose il giovane.
Alessia lo interrogò con lo sguardo.
<<Non gliel'ho detto>> spiegò lui con voce piatta.
Lei rimase senza parole. Sapeva che Goran era stato molto riservato al riguardo, ma credeva che ne avesse discusso almeno con Sara.
<<Dovresti farlo, Goran. Lei è la tua ragazza. Non puoi nasconderle la malattia di tuo padre. Può aiutarti, starti accanto. Ma le devi dire la verità>>
Lui stava per parlare, ma fu interrotto da un rumore. Sembrava una bottiglietta d'acqua caduta per terra.
Entrambi si voltarono, trovando Sara a pochi passi di distanza, gli occhi puntati su di loro.
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Finish Line
DragosteSECONDO VOLUME - Alessia e Nikola sono più uniti che mai e lei è circondata dai suoi amici. Ma cosa succederà quando un nuovo personaggio entrerà in scena?