Non ci può essere amore dove non c'è fiducia - E. Hamilton

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Alessia non aveva proferito parola per tutto il tragitto, e ora era seduta sul divano a casa di Nikola. Il ragazzo sapeva che Antonio le aveva detto qualcosa, lo aveva visto, ma non aveva fatto in tempo ad intervenire. E si maledì per questo.

Le stava tenendo la mano, in silenzio, da molti minuti ormai, ma lei non accennava nessuna reazione: continuava a scrutare il vuoto, scossa da brividi continui e pallida come un fantasma.

Nikola non ce la faceva più a vederla così, voleva capire cosa fosse accaduto.

Le si inginocchiò davanti, cercando di intercettare gli occhi di lei. Le sfiorò una guancia e, finalmente, la ragazza sembrò uscire dal mondo in cui si era persa.

<<Ale, parlami>> la pregò. <<Che cosa ti ha detto?>> la sua voce era poco più di un sussurro, temeva di spezzare quella fragile connessione che era riuscito a costruire.

Lei non parlò subito; una lacrima solitaria le rigò il volto e Nikola gliela asciugò con un dito.

<<Mi ha minacciata ancora>> parlò talmente piano che il giovane la udì a fatica. <<E poi...>>

Nikola sentiva già montare la rabbia dentro di sè, ma si costrinse a concentrarsi su Alessia.

<<Poi?>>

Lei abbassò gli occhi.

<<Il modo in cui mi ha fissato... Mi ha fatto sentire... Sporca>> la ragazza si strinse nelle braccia, strofinando la stoffa della giacca come per ripulirsi. <<Come se avessi le sue mani addosso>>

Nikola sapeva che arrabbiarsi con Antonio in quel momento non sarebbe servito a nulla, così si sforzò di mantenere il sangue freddo: Alessia aveva bisogno di lui.


Tornò da lei dopo pochi minuti, trovandola nella medesima posizione in cui l'aveva lasciata.

La prese per mano e si diresse verso il bagno; Alessia lo seguì senza opporre resistenza, ancora immersa nei suoi pensieri.

La fece fermare davanti alla vasca, che aveva riempito di acqua calda e bagnoschiuma, e la guardò.

Lei fissò lui, la vasca e poi di nuovo lui.

Nikola non sapeva se l'idea che aveva avuto avrebbe davvero potuto aiutare Alessia a liberarsi dell'inquietudine che provava, ma non gli era venuta in mente nessuna soluzione alternativa. Sperava almeno che sarebbe servito a rilassarla.

Lentamente, le sbottonò la giacca del completo. La ragazza lo stava fissando con aria interrogativa.

<<Ti fidi di me?>> le chiese piano.

Per tutta risposta, Alessia allargò leggermente le braccia, lasciando che lui le sfilasse la giacca.

Proseguì togliendole la camicia e poi i pantaloni, fermandosi quando la giovane rimase solo in intimo.


Alessia non aveva mai distolto lo sguardo da lui. Fissare il suo viso l'aveva aiutata a non pensare ad Antonio.

Nikola era stato delicatissimo, evitando il più possibile di toccarla, limitandosi a far cadere a terra i suoi indumenti.

Adesso esitava, e lei non capiva il perchè. Si fidava di lui con tutta sè stessa e non provava vergogna: l'aveva già vista nuda.

Gli fece un piccolo cenno con la testa, per dargli un permesso che in realtà non era necessario, e lui le tolse anche l'intimo.

<<Sei perfetta>> Nikola deglutì.

Poi l'aiutò ad entrare nella vasca e a sedersi, finché non fu ricoperta di soffice schiuma fin quasi alle spalle.

Alessia si volse verso il giovane e lo vide arrotolarsi le maniche della camicia e inginocchiarsi vicino al bordo. Seguì la sua mano prendere la spugna e intingerla nell'acqua, per poi posarsi con dolcezza sulla sua spalla. Allora cercò i suoi occhi, ma Nikola stava fissando la sua pelle con uno sguardo che la commosse. Deglutì per scacciare il groppo in gola e lasciò che lui continuasse a massaggiare il suo corpo.

L'acqua calda e la schiuma distesero i suoi nervi e lei poté finalmente dimenticarsi delle minacce di Antonio e studiare Nikola mentre si prendeva cura di lei.

Le tornò in mente quella sera, molto tempo prima, in cui aveva cantato al karaoke, tentando di allontanarlo, e lui, invece, dopo averla riaccompagnata a casa le aveva detto proprio quelle parole: *Mi prenderò io cura di te*.

E l'aveva fatto. Senza mai chiedere nulla in cambio, nè metterle pressione. Aveva sempre rispettato i suoi tempi, supportandola e trattandola come un dono prezioso.

Sapeva di essere fortunata ad averlo al proprio fianco.

<<A cosa pensi?>> la sua voce lo riportò al presente.

Alessia riuscì a sorridere.

<<A te>> rispose con semplicità.

Lui ricambiò il sorriso, poi si alzò e l'aiutò ad uscire dalla vasca, porgendole poi un accappatoio, che Alessia indossò.

Nikola le prese il viso e scrutò i suoi occhi.

<<Resti qui stanotte?>>

Annuì con decisione.

Il ragazzo le sfiorò le labbra con le sue e poi tornò in salotto, dandole modo di rivestirsi.

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