L'amore è considerare perfetta una persona imperfetta-S.Keen

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Il dilemma dell'outfit l'aveva assalita di nuovo, ma stavolta era colpa della temperatura: il termometro segnava sottozero, ma il locale in cui si sarebbe tenuto il concerto sarebbe stato ovviamente riscaldato. Quindi come si sarebbe dovuta vestire? Alla fine aveva indossato dei leggings neri, un miniabito bordeaux e gli stivali neri col tacco.

Poi aveva infilato il cappotto, chiudendosi la porta alle spalle, e aveva raggiunto Nikola.


Riuscirono a trovare parcheggio abbastanza vicino al locale e, una volta scesi dalla macchina, si incamminarono verso l'ingresso tenendosi per mano.

Nikola le lanciò qualche occhiata di nascosto: si vedeva che era emozionata all'idea di assistere all'esibizione di uno dei suoi cantanti preferiti e lui era contento di avere azzeccato il suo regalo di Natale. Si era ripromesso di fare tutto il necessario affinché la ragazza potesse associare il periodo natalizio a dei ricordi felici e quello era solo l'inizio. Non avrebbe lasciato passare neanche un Natale senza creare con lei dei nuovi ricordi.

Entrarono e furono accompagnati ad un tavolino. Si sarebbe trattato di un concerto intimo, in un club abbastanza piccolo e senza le folle che di solito caratterizzavano questi eventi.

Si tolsero i cappotti e Nikola osservò Alessia: era bellissima con i capelli sciolti, un filo di trucco appena accennato e quel vestito che sottolineava la sua figura. Lei ricambiò lo sguardo e gli sorrise, raggiante. La trovò ancora più bella. Deglutì e l'aiutò a sedersi, rimanendo in silenzio. Poi prese posto accanto a lei.

Poco dopo un cameriere portò loro un paio di drink e i ragazzi li assaggiarono, osservando l'ambiente intorno a loro, curiosi, mentre il locale si riempiva velocemente. La sala non era enorme e conteneva qualche decina di tavoli, non di più. In mezzo, sotto il palco, c'era una piccola pista da ballo e, alle loro spalle, la zona bar. Tutto era arredato elegantemente e le luci non erano troppo invadenti.

<<Come mai sei così silenzioso?>> gli chiese Alessia.

<<Mi godo lo spettacolo>> le rispose con un mezzo sorriso.

<<Ma se il cantante non è ancora arrivato!>> sottolineò la giovane.

Nikola la fissò e le prese una mano.

<<Non stavo parlando del concerto>>

La vide arrossire lievemente e pensò che non ci si sarebbe mai abituato; questo suo pudore innato gli scatenava dentro una marea di emozioni diverse, dall'istinto di protezione al desiderio più profondo.

Le accarezzò una guancia e la sentì fremere leggermente.

<<Ti amo>> sussurrò.

Alessia si sporse verso di lui e gli sfiorò le labbra con le proprie, prima di rispondere:

<<Ti amo anch'io. Sei tutto ciò di cui ho bisogno>>

I loro occhi erano ancora incatenati quando le luci si affievolirono e un lungo applauso accolse l'artista inglese sul palco.

Dopo un breve discorso intervallato da qualche parola in italiano stentato, il ragazzo passò a quello che sapeva fare meglio, cioè cantare.

Il pubblico lo accompagnava intonando i pezzi più famosi e battendo le mani al ritmo di musica. Qualche coppia aveva anche raggiunto la piccola pista da ballo.

<<Ci pensi? Un anno fa ci conoscevamo appena ed eravamo al ballo di beneficenza organizzato dalla squadra>> Alessia era assorta nei ricordi e Nikola annuì.

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