Sesta puntata [1/5]

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Le tre coppie avevano portato un po' di speranza, anche se non tanta quanta le quattro indovinate nella terza puntata. La cosa brutta era che l'unico match certo era formato da Spencer e Daisy. Se tutti erano convinti che Haylee e Dylan fossero anime gemelle, purtroppo non ne avevano certezza. E poi c'era la nuova coppia: da chi era formata? Avevano messo a confronto i match che erano stati formati nelle rispettive puntate, ma erano tutti diversi, quindi forse era una coppia nuova, e sceglierne una su cui puntare diventava un'operazione impossibile.

Jade, dopo essere stata scelta da Carter, aveva mantenuto un distacco esteriore degno di nota. Se da fuori sembrava fosse disinteressata come al solito, se non peggio, dentro era una ferita senza via di rimarginazione: la scelta di Carter le aveva confuso le idee, e il fatto che lui potesse essersi finalmente accorto di lei la logorava nel profondo. Eppure lui si comportava nello stesso identico modo, quindi non doveva essere cambiato poi molto.

Anzi, a dire il vero Carter da quella sera, dopo la scelta, sembrava essere particolarmente solare e attivo, lontano dalla persona che sembrava tenersi in disparte per evitare che qualcuno potesse scoprire qualcosa su di lui che non era già sotto l'occhio di tutti. Mentre gli altri bevevano dei cocktail, lui si era concentrato su una semplice birra e – soprattutto – su Olivia e Leighton.

Aveva fatto fare delle giravolte a Leigh, scatenando il suo sorriso divertito e attirando su di sé l'occhiata accusatrice di Scott, mentre con Olivia si era appartato in qualche angolo della casa dopo che le luci si erano abbassate, scatenando qualche battuta da chi aveva bevuto un po' di più.

Jade, che non voleva passare la serata a controllare ogni mossa di Carter o, peggio, ad aspettare che lui cambiasse e si accorgesse davvero di lei entro la fine del programma, si lasciò distrarre ben volentieri da Scott.

Il quale, in un moto di intraprendenza, l'aveva portata a bordo piscina e fatta accomodare sulla sdraio sulla quale si era seduto lui poco prima, di modo che Jade si rannicchiasse tra le sue gambe con la schiena che gli sfiorava il petto.

Le aveva scostato i capelli ed era sceso con voluta calma dall'orecchio fino alla spalla, lasciando che entrambi godessero e soffrissero delle sensazioni che il contatto tra le loro pelli provocava in loro.

Scott, arrivato alla scapola, trasse un sospiro arreso: Jade rispondeva al suo tocco con piccoli gemiti soddisfatti, eppure aveva la percezione che non riuscissero davvero ad abbandonarsi l'uno all'altra.

Lui, in effetti, stava imparando a conoscere anche Leighton e doveva ammettere che era una persona stimolante. Era una di quelle persone non per forza semplici, ma che faceva apparire tutto tremendamente facile, anche scalare una montagna a mani nude. Non era presuntuosa, ma si basava sulle proprie esperienze e su come riuscisse con un certo agio a far sembrare possibile l'impossibile. Leighton era una di quelle ragazze che sembrava essere così intraprendente da non farsi mai trovare impreparata.

Jade, invece, gli sembrava sempre distante, come se non fosse sicura di quello che stesse facendo, quasi il suo buttarsi fosse frutto di un tentativo e non del suo volere. Sotto quel punto di vista la accomunava a Carter: Scott li vedeva entrambi inarrivabili. Se per Carter era una questione di fama, talento e perfezione con cui l'aveva sempre conosciuto al di fuori del programma, per Jade invece era dettata da quello strato – seppur impalpabile – che riusciva a mettere tra sé e gli altri, lo stesso muro che sembrava ci fosse tra loro. Un qualcosa di indefinito che nemmeno il tatuatore riusciva a comprendere.

Sospirò di nuovo sulla pelle di lei, tanto da provocarle un brivido.

«Forse è meglio che mi fermi qui.» Lo pensava davvero, perché era arrivato al limite: se avesse continuato a stuzzicarla poi avrebbe preteso di più.

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