Decima puntata [3/7]

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Jade era pronta. Anzi, no.

Era pronta per godersi l'escursione, ma non per tornare in casa e affrontare le conseguenze. Aveva voglia di affrontare quel safari subacqueo, eppure l'idea degli altri che da casa votavano non la faceva stare tranquilla, e più il tempo passava e si avvicinava al rientro, più Jade si mostrava nervosa e sempre meno in grado di controllare l'ansia.

Non sapeva cosa desiderare, anche se al momento prediligeva la voglia di scoprire che Scott fosse la sua anima gemella. Sarebbe stato più facile per lei mettere a tacere il tumulto che la logorava dentro, inoltre Scott avrebbe dimostrato che il percorso affrontato durante il programma era stato valido e non una perdita di tempo atta a camuffare una verità che aveva sempre avuto davanti agli occhi. Perché se Carter non le avesse imposto il paletto dell'amicizia, forse, avrebbe potuto mostrargli che così male insieme non sarebbero stati. D'altronde si erano aperti l'un l'altra in un modo così intimo e profondo che non erano riusciti a ripetere la cosa con altre persone all'interno della villa, e ai suoi occhi voleva pur dire qualcosa.

Ma con un limite impossibile da sorpassare, tutto era diventato maledettamente complicato e irraggiungibile.

«E la coppia che entra nella cabina della verità è composta da...» Le parole di Ryan la risvegliarono dai suoi pensieri, riportandola ad ascoltare il battito del cuore che aumentava sempre di più. Lo sentiva in gola, pronto a toglierle il respiro. «Scott e Jade.»

Annunciò il presentatore con aria solenne mentre i ragazzi, al posto di gioire, si chiusero in un silenzio teso e maledettamente serio, cosa che seccò la gola di Jade.

Era arrivato il momento della verità che aveva tanto atteso e desiderato, ma in quel momento si sentiva incerta sulle proprie gambe, le sue convinzioni non facevano testo se non poteva fare affidamento nemmeno sul suo corpo.

Si alzò dallo sgabello su cui di solito le coppie che avevano affrontato la fuga d'amore si sistemavano e, dopo essersi accomodata i vestiti in un gesto nervoso, porse la mano a Scott, più pallido di lei.

No, non poteva essere, non poteva vacillare.

Il tatuatore le prese la mano e si avviò con lei verso la cabina, senza però accelerare il passo. La sua mancanza di fretta irritò Jade, perché lo sentiva distante come non mai, e in quel momento aveva soltanto bisogno di lui.

Tutto stava per cambiare, e non era pronta come aveva fatto credere agli altri e aveva finto di dimostrare a se stessa. Era spaventata come quando era entrata lì con Mark, se non di più, però il suo desiderio era opposto rispetto a quella volta.

Non voleva uscire di lì da sola, non sapendo chi potesse essere la sua anima gemella, soprattutto perché se ne sarebbe fregata, e sapeva che certi sentimenti avrebbero richiamato il proprio diritto di essere manifestati senza che lei li intralciasse ulteriormente. Dieci settimane erano diventate troppe e sfibranti anche per il suo autocontrollo.

Durante il tragitto non si dissero una parola, e la cosa la gettò nel panico. Avrebbe voluto tranquillizzarlo, ma, ancora di più, avrebbe voluto essere rasserenata, sentirsi parte della questione. Sentirsi scelta da Scott.

Eppure lui era teso e concentrato, quasi sperasse di ricevere la risposta e mettere fine a quel momento pieno di ansia.

«Stai bene?» Gli domandò con un filo di voce davanti alla porta di quella piccola stanza.

«Mh mh» mormorò incerto nell'incontrare lo sguardo di Jade. «Benissimo.»

Le accarezzò una guancia e infine posò le labbra su quelle di lei per un veloce bacio d'incoraggiamento.

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