Sesta puntata [3/5]

6.3K 387 160
                                        

Carter, che aveva assistito da lontano alla scena, sperava che Scott potesse essere di qualche supporto per la sua amica, ma da quando quell'ultimo aveva scoperto che l'ex ragazzo desideroso di una seconda possibilità era quello di Leighton si era messo sull'attenti e li stava seguendo come un cagnolino cui veniva sventolato un osso sotto il naso, avido di informazioni sulla ragazza.

Carter trovò il suo comportamento stupido. Non aveva bisogno di conoscere il passato di una persona per capire come conquistarla, in particolar modo se la storia non era andata a buon fine. Avrebbe preferito approfondire il discorso il giorno dopo con la diretta interessata per carpire quanti più dettagli su di lei, non su una persona che non era stata all'altezza della situazione.

Ma Scott era ancora un bambino ai suoi occhi, non aveva l'esperienza adatta per fare un simile ragionamento. Lui vedeva in quello che offriva la produzione l'unica via percorribile e quindi sfruttava al meglio ciò che gli capitava davanti.

Se solo Jade si fosse fermata ad analizzare i comportamenti di lui si sarebbe resa conto dei suoi enormi limiti, invece non riusciva a vederli, accecata dalla buona opinione che aveva del tatuatore. Carter non riusciva proprio a comprendere la cosa, era più forte di lui.

Si diresse da Olivia che, inaspettatamente, stava parlando con il proprio ex e con quello di Annah, un tipo per niente male con cui era facile parlare, poi aveva intrattenuto anche Leighton, ma solo dopo l'attacco di Scott, non voleva sembrare disperato quanto poteva sembrarlo l'altro, soprattutto perché Carter non lo era affatto.

Era desideroso di ritagliarsi uno spazio per sé, al di fuori dal caos del salotto dove c'erano più gruppi che creavano confusione a causa del loro vociare, ma prima di prendersi del tempo aveva controllato le condizioni di Jade: parlava con Haylee, il suo ex e Larissa, era sorridente, rilassata e aveva un colorito sano, quindi decise di poter abbandonare la sala con una certa tranquillità.

Uscì in giardino ma la sorpresa fu maggiore: non era solo.

Lì, seduto sui divanetti da esterno accanto a lui, c'era Travis intento a fumarsi una sigaretta.

L'interessato, quando lo vide, gli fece un cenno con la testa per invitarlo a sedersi accanto a lui, quasi fossero stati amici di vecchia data.

«Ecco uno dei tanti motivi che ha posto fine alla mia relazione. Avanti, siediti, parliamo un po'.» Per sottolineare le proprie parole batté la mano sulla seduta di fianco alla sua.

Carter lo detestava a pelle. Non era da lui giudicare dalle apparenze, ma i modi di fare dell'ex di Jade urtavano il suo sistema nervoso, quel suo muoversi lì dentro come se fosse casa propria era del tutto fuori luogo.

«E io cosa c'entro?» Chiese imponendosi un po' di buone maniere. Per quanto lo ritenesse un cretino non era detto che dovesse trattarlo come tale, quindi accettò l'invito e lo raggiunse sul divano.

«Beh, Jade stravede per te» rispose tra una boccata e l'altra della sigaretta. «È dura reggere il confronto con una persona con cui sai perfettamente di perdere in partenza per il semplice fatto di non essere quella persona.»

Travis lo guardò con la coda dell'occhio con un'aria soddisfatta. Era Carter Madden, ma era umano pure lui, voleva stuzzicarlo per vedere fino a che punto potesse mostrarsi perfetto e arrivare invece a rompere la maschera di patinata apparenza che secondo lui indossava.

«Si vede che è difficile offrire qualcosa di buono, no?» Una provocazione per una provocazione.

Quel tipo così presuntuoso pensava davvero che lui si facesse colpire dal primo arrivato?

Erano state poche le persone a rimetterlo al suo posto, e di certo non erano entrate nella sua vita per sbaglio e  non ci erano riusciti dopo cinque minuti di conversazione.

MatchedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora