Uno. | When I met you | Parte 2/2

54 8 35
                                    


Sono tornata a Miami da quasi tre giorni e fuggirei al Polo Sud

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Sono tornata a Miami da quasi tre giorni e fuggirei al Polo Sud. Ryan suona, i miei sono troppo gentili e io mi rompo le palle. Poi squilla il telefono, che rompe il silenzio di questa domenica pomeriggio.

«Casa Mars.» dico, educata.

«Lindsay? Sono Melanie.»

Melanie? E questa chi cazzo è? «Sì. Ciao, Melanie.» dico, «Da quando non ci sentiamo?» faccio, nella speranza che mia dia un indizio, perché io non so chi sia, questa Melanie. Da dove salta fuori? Cavolo, la mia vita sociale è sempre stata frenetica, fin dalle medie e ho conosciuto un sacco di gente.

«Da quando è finito il liceo.» ridacchia lei, con la risata da topino.

Ah, quella Melanie! «Oh, già.» commento. «Come mai mi chiami?»

«Oh... bhe, sai... Ryan canta al Soleil mercoledì sera, volevo sapere se potevi farmi entrare..»

Ah, la solita Melanie. Sempre a chiedere favori: "Mi passi gli appunti? Mi puoi dare una spintarella nelle cheerleader? Puoi dire a Tim che mi piace? Puoi dire ad Anastacia di smetterla di prendermi in giro?". «Chi è sto Ryan?» chiedo.

«Non sai chi è?» domanda lei e la odio, lei e la sua voce da gallina stitica. «Ryan Messer, cantautore e chitarrista.» dice.

«Ah, ho capito.» dico, «Uh, bhe, devo chiedere a mamma...»

No, fermi tutti. Ryan Messer. Chitarrista. Ryan. Chitarra. Ryan, il non-Nerd, suona la chitarra.

Merda.

«Oh, sì, okay.» dice, «Allora... bhe, fammi sapere.» aggiunge, «Vivo con i miei e il numero è lo stesso.»

«Va bene.»

«Allora ciao.»

E riattacca.

Ma l'educazione l'hanno persa?

Deglutisco.

Afferro il portatile e spingo il pulsante per accenderlo. Solo che rimane spento. Cerco il filo del caricabatteria ma non lo trovo. Dove. Cazzo. È?

Okay, no problem, c'è il fisso nell'ufficio di papà.

Dopo che il computer si è acceso e collegato a internet, digito il sito del locale.

La parte centrale dell'home page è divisa in due: a sinistra i prossimi eventi, a destra la locandina di mercoledì sera, guardo la foto e deglutisco: stessi occhi azzurri, stesse labbra carnose, stessi capelli più castani che biondi, stesso sorriso che leverei con una smerigliatrice...

Porca... Ryan che vive nella dependance è lo stesso Ryan che suonerà e canterà mercoledì sera al Soleil.

Ryan Messer e i JCAL. Che nome idiota.

Straight Through My Heart |Storia Presente anche su EFP.  | In revisoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora