Sette | Rainy Day | Parte 1/3

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Siamo a casa da quattro giorni e da tre non vedo Ryan

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Siamo a casa da quattro giorni e da tre non vedo Ryan.

In compenso Melanie è venuta qui tutti i giorni chiedendomi perché Ryan la ignorasse.

È qui anche adesso, che piange sopra la spremuta d'arancia.

«Melanie!» sbotto, «Se Ryan t'ignora mettiti il cuore in pace e trovati un altro a cui scassare le palle!»

Lei mi fissa con gli occhi sgranati e rossi e gonfi dalle lacrime, «Ma io lo amo!» dice come se non fosse ovvio, «E anche lui...»

«Oh, Ryan ha venticinque anni e non è timido!» dico, «Se t'ignora è perché non gli interessi!» esclamo, «Santo Dio, sei abbastanza grande per capire certe cose!»

«Ma Ryan...» pigola lei, «Lui mi saluta sempre e poi...»

«Ti saluta perché è educato,» ribatto «e non perché ti ami. Ti ha mai dato il suo numero? Ti ha mai chiesto di uscire? Ti risponde subito o lascia passare giorni o anche ore da quando legge il tuo messaggio?»

Melanie scoppia a piangere, singhiozzando peggio di Cameron... almeno lui ha la scusa di essere un bambino, lei è solo scema! «Melanie, svegliati!»

Lei singhiozza ancora più forte, poi si alza, prende la sua borsa e corre fuori da casa mia, percorre il vialetto e io spingo il pulsante per aprire il cancello, lei passa fra i due battenti di ferro e sparisce dalla mia vista.

«Sei stata dura.»

Mi giro verso Ryan. «Dovevi dirglielo te che non sei interessato, non io.» ribatto e poso il bicchiere di Melanie nel lavandino.

Ryan alza le spalle e si siede sullo sgabello e posa i gomiti sopra il ripiano dell'isola. «Non volevo spezzarle in cuore.» dice, «È più divertente se lo fai tu.»

Sbuffo, «Però quando molli le tue amichette non ti fai tutti 'sti problemi, eh!» esclamo.

Lui ride e prende uno dei biscotti con le gocce di cioccolato, «Ma non sono così diretto!» dice. «Linds, sei troppo dura.»

«Se ci tieni tanto puoi andare da lei e consolarla!» dico.

Ryan mi fissa, «Bhe, mica ci tengo a Melanie.» dice, «È una piaga.»

«E allora di che ti lamenti?» chiedo, «Le ho detto quello che dovevi dire tu.» dico, «Mica è difficile dire a una persona che non si è interessati a lei!»

Ryan scrolla le spalle, «Okay.» dice, «Grazie.» aggiunge e mi regala un sorriso.

Mi regala un sorriso? Ma come ragiono? Ha sorriso e basta.

Ryan finisce di mangiare il biscotto, si pulisce le labbra con il dorso della mano, «Io vado.» dice. «Ci vediamo.» aggiunge, poi fa una cosa che non mi sarei mai aspettata: mi dà un bacio sulla guancia prima di uscire dalla porta finestra della cucina.

Mi chiedo cosa diavolo prenda a Ryan... prima m'ignora, poi entra nella mia cucina, dopo aver spiato la mia conversazione con Melanie, mangia i miei biscotti e mi riprende perché sono stata troppo dura con quella! E per concludere in bellezza mi da un bacio sulla guancia.

Chi lo capisce, oltre ad essere bravo, merita pure un premio.

***

La prima cosa che penso, dopo che Carl ci ha illustrato la bella novità, è: ma siamo sicuri?
La seconda è: ma siamo proprio sicuri?

La terza è: oh porca! Vogliono un cd da Ryan e i JCAL!

«Ma ne sei sicuro?» chiede Liam, che evidentemente ha i miei stessi dubbi.

«Certo che ne sono sicuro.» esclama Carl, quasi indignato che nessuno gli creda. Ma dovrebbe capirci: ci ha riunito tutti e se ne è uscito con questa bomba: "Sono stato contattato da una casa discografica," e qui ha mollato il nome di una delle più grosse case discografiche a livello mondiale, "vogliono farvi incidere un cd!" ha detto.

«Ma l'EP che dovevamo incidere?» domanda Jake.

«Inciderete l'album, non l'EP.» risponde Carl, «Non vedo il problema.»

«Porca puttana!» esclama Chris.

«Un vero cd con una vera casa discografica!» esclama Aaron.

Ryan tace e ci osserva, pensieroso. «Non dici nulla?» gli chiedo.

«Non so cosa dire.» risponde lui, «Giuro che non lo so.»

Lo fisso e vedo i suoi occhi sorpresi, quasi increduli; gli sorrido e lui ricambia, fissandomi per qualche secondo, così intensamente che mi viene in mente il dubbio che mi stia spogliando con gli occhi.

Maledetto il momento in cui ho scelto d'indossare questa maglietta con lo scollo a "V"!

«Fra due giorni andiamo là per parlare con un responsabile.» dice Carl.

Chris sbianca, «Fra due giorni?» pigola muovendosi sulla sedia come se la seduta fosse fatta di carboni ardenti e di chiodi appuntiti. «Io non so mica se sono pronto!»

Ridacchio, «Bhe... mi sa che dovrai esserlo.» gli dico. Chris mi fissa a bocca aperta, poi la chiude e beve dell'acqua. «E io?» chiedo, «Che fine farò? Dovrò cercarmi un lavoro?»

Non sarebbe un problema, ho una laurea in business management, potrei gestire un qualsiasi locale senza problemi. Oddio, il problema sarebbe che, a parte quei tre mesi in cui ho affiancato un tizio in un ristorante a New York, poi ho fatto tutt'altro...

«Tu continuerai a lavorare per me.» risponde Carl, «Ne ho già accennato qualcosa con la persona con cui ho parlato che mi ha assicurato che non ci sono problemi.»

Sorrido, «Oh, perfetto!» esclamo, «Grazie!» dico.

«Ma... uffa.» protesta Ryan, «Dobbiamo avercela ancora fra i piedi?»

«A quanto pare... sì.» replico incrociando le braccia al petto, poi scrollo le spalle e prendo la brioche di pasta sfoglia con il ripieno di Nutella... una vera goduria! Quella pasticceria meriterebbe quattro stelle o un Nobel o qualsiasi cosa che la indichi come fantastica.

«Grande.» commenta Ryan.

Io lo ignoro e mi concentro sul mio cappuccino, sulla mia brioche e sul fatto che se i ragazzi sfonderanno, il mio lavoro triplicherà e guadagnerò di più.

Scarpe di Jimmy Choo, a me!

Grazie a tutti quelli che leggono, siete pasticcini belli <3

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Grazie a tutti quelli che leggono, siete pasticcini belli <3

Straight Through My Heart |Storia Presente anche su EFP.  | In revisoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora