Tutto mi sarei aspettata, tranne che trovare Melanie davanti al cancello, che agita le mani come una bimba cretina. È in piedi accanto alla sua Mini che è... che è... che è... cazzo, è arancione fluo. Un gigantesco evidenziatore con quattro ruote e un volante.
«Ciao.» dico, "Levati dalle palle." penso, «Adesso apro.» esclamo e spingo il pulsante per aprire il grande cancello in ferro battuto nero.
Lei sale in auto e porta l'enorme evidenziatore nel cortile.
«Allora...» faccio quando scende e lei mi travolge, abbracciandomi con la stessa forza di un gruppo di agenti anti-sommossa.
«Oh, sono solo venuta a sapere se mi fai entrare al Soleil.» dice e mi porge un pacco di biscotti al cioccolato.
«Uhm... entriamo.» continuo, tirando fuori la brava padrona di casa che è in me. In realtà vorrei tirare fuori un fucile...
Siamo in cucina, con davanti due tazze di latte, e aspetto Melanie che aspetta una mia risposta.
«Uh, allora... cosa hai fatto in questi anni?» chiedo, «Che università hai fatto?»
Lei ridacchia e io la odio sempre di più, «Uh, sono andata alla statale qua a Miami, ma ho mollato dopo tre mesi... era troppo duro!» dice, mettendoci troppe "u" e troppe "o".
«Hai mollato dopo tre mesi?» chiedo io, «E cosa intendi con troppo duro?»
Lei sospira, «Bhe, sai, era pieno di confraernite...»
Come in tutte le università, d'altronde.
«E poi c'erano tutte quelle ragazze perfettine che mi prendevano in giro...»
Come facevo io al liceo.
«E lo sai che è più difficile del liceo?» mi domanda,
E no, ma dai? «Lo so.» dico, «Io sono andata alla Columbia.» la informo, «Sai, è un pelino più difficile della statale di Miami...»
I suoi occhi castani si spalancano. «Ma davvero?»
Ancora troppe vocali.
«E ti sei trovata bene?» chiede, «Anche se era più difficile del liceo? Anche se c'erano le confraternite? Anche se le ragazze perfettine ti prendevano in giro?»
Dio, le ficcherei la testa nel microonde e poi lo accenderei alla massima potenza. «Sì, mi sono trovata bene. Facevo parte di una confraternita e quelle che mi prendevano in giro...» prendo un sorso di latte, ricordando che nessuno mi ha mai preso in giro, «Quelle che mi prendevano in giro venivano prese in giro a loro volta.»
«Oh, tu sei così forte...» sospira.
Io sorrido, benevola e alzo il viso e scorgo Ryan al di là della porta finestra della cucina che fa grandi cenni: indica Melanie, scuote la testa come se dicesse di "no" e fa il segno di tagliarsi la gola.
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Straight Through My Heart |Storia Presente anche su EFP. | In revisone
ChickLit[In a world like this serie Parte I] "Lui mi ha messo le corna e mi ha piantato dicendomi che non mi amava più, che vedeva un'altra da sei mesi e che era meglio lasciarci. E io avrei voluto piantargli il coltello in mezzo agli occhi. E in più... il...