Quindici | In a world like this | Parte 1/5

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Chiunque sia può andare a quel paese

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Chiunque sia può andare a quel paese. Sopratutto alle nove del mattino.

Ficco il cellulare sotto al letto ma quello non smette di suonare, così guardo chi mi sta chiamando. Liam. Che diavolo vuole?

«Che c'è?» rispondo con uno sbadiglio.

«Ciao!» esclama lui allegro, e come faccia ad esserlo dopo sei ore scarse di sonno è un mistero, «Mi apri?»

«Eh?» sbadiglio, «Apro cosa?»

«Il cancello!» ride lui.

«Il cancello?» chiedo, «Eh?» faccio, perché sarà l'ora, sarà che ho dormito poco, ma non ho ancora capito un cazzo.

«Sono da te, ma non c'è nessuno che mi possa fare entrare.» spiega Liam, bello pimpante e per questo motivo inizio a detestarlo, «Mi vuoi aprire?»

«Ah.» biascico e mi metto seduto, «Ma perché sei qui?» chiedo e faccio l'enorme sforzo di posare i piedi sul pavimento.

«Perché voglio vedere la mia Svetlana!» ride Liam.

Ah, è così ovvio che è qui per questo! Mi alzo e scosto la tenda, «Lei e Lindsay stanno dormendo.» dico fissando la porta finestra di fronte con le tende tirate. Se fossero sveglie, Linds avrebbe scostato le tende.

«Ma mi fai entrare?» sbotta lui.

Sbadiglio, «Okay.» borbotto, «Arrivo.»

Cinque minuti dopo Liam posteggia la sua auto accanto alla mia, «Stanno dormendo.» ripeto, «Se le svegli, Linds sarebbe capace di buttarti giù dal balcone senza lasciarti il tempo di dire nulla.» dico.

Liam agita una mano, «Nah, non lo farà.» esclama, «Io non sono mica te!» ride e va verso le scale esterne.

«Liam,» lo chiamo «non farlo, ti prego.» supplico, «Linds darà la colpa a me!» sbotto ma lui mi ignora e sale i gradini, «Liam!» esclamo, «Per favore.» sospiro, «Beviamoci un caffè e aspettiamo un'oretta...» propongo ma lui continua a ignorarmi.

Ormai siamo davanti alla porta finestra di Lindsay e temo la sua ira quando verrà buttata giù dal letto da un Liam troppo pimpante con un sorriso idiota stampato in faccia.

Liam bussa al vetro, prima piano, poi più forte.

«Io ti spezzo le gambe, giuro.» strilla Linds dall'altra parte del vetro, apre la porta finestra, «Ryan, lo sai che odio essere svegliata presto!» sbotta, gli occhi pieni di sonno e l'aria di una che ucciderebbe qualcuno, «Oh, Liam.» dice e poi mi fissa.

«Non è colpa mia!» esclamo. «Ma sua!» dico e indico Liam.

«Che diavolo vuoi?» sbotta lei, «Sono le nove del mattino!» dice, «È reato svegliare qualcuno così presto!» sbotta.

Straight Through My Heart |Storia Presente anche su EFP.  | In revisoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora