«Auguri.»
Per poco non urlo e mi giro mentre infilo la maglia del pigiama, «Cazzo, Ryan.» ansimo, «Mi hai fatto venire un colpo.» dico, «Ma ti pare il modo?»
Lui ride, «È mezzanotte e venti, quindi è Natale.» replica sedendosi sul mio letto.
«Ah.» faccio, «Auguri.» dico, «Ma mi hai spaventato.» borbotto sedendomi, lui mi abbraccia e mi bacia la testa.
«Scusa.» mormora e sbadiglia, «Pensavo che mi avessi sentito.» dice.
«No.» ammetto e sbadiglio, mi accoccolo contro di lui e chiudo gli occhi.
«Dormiamo.» sussurra Ryan scostando le coperte, «O facciamo altro, se non sei stanca.» aggiunge guardandomi e sollevando il sopracciglio destro, «No, Linds.» aggiunge prendendomi la mano con la quale lo volevo pizzicare, «I pizzicotti no.»
Io non replico e mi infilo sotto le coperte. Dio, quanto vorrei raccontare tutto a Svetlana! Per fortuna che arriva fra due giorni.
Ryan scivola accanto a me, sistema le coperte sopra io nostri corpi e mi bacia la fronte prima di prendermi per mano. Mi sistemo contro di lui e chiudo gli occhi, stanca, rilassata e soddisfatta.
«Buona notte.» mormora Ryan.
«'notte.» biascico.
*-*-*
Perché devo svegliarmi alle quattro del mattino? Avrò dormito tre ore scarse! Forse perché Lindsay sta occupando buona parte del letto, visto che dorme praticamente in diagonale, lasciandomi un minuscolo spazio.
Mi alzo, anche perché devo andare al cesso. Mentre mi lavo le mani fisso lo specchio e la vasca che vi si riflette. Non credevo che Linds prendesse sul serio quello che le avevo detto sull'idromassaggio, non pensavo che fosse lei a proporlo dopo quello che mi aveva detto. E così in fretta.
E non pensavo neppure che avremmo fatto l'amore lì dentro. Anzi, ero convinto che Linds non lo avesse mai fatto in un idromassaggio!
Appena esco dal bagno sento dei rumori fuori dalla porta della camera, come dei piccoli urletti, delle parole che non capisco. Apro piano la porta e un esserino alto una novantina di centimetri mi travolge.
«Zia! Regali!» trilla Cameron avvicinandosi al letto.
«Non svegliarla.» dico prendendolo in braccio, «È presto.» continuo ed esco dalla camera.
«Regali! Regali! Regali!» continua a ripetere il piccolo e, quando siamo vicino alle scale si contorce, «Giù.» dice e inizia a scalciare, colpendomi.
«È presto.» ripeto, «Dormono tutti.»
Lui mi fissa mentre avanziamo nella semi oscurità, «Regali.» dice, «Miei.» mormora e spero che non scoppi a piangere.
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Straight Through My Heart |Storia Presente anche su EFP. | In revisone
ChickLit[In a world like this serie Parte I] "Lui mi ha messo le corna e mi ha piantato dicendomi che non mi amava più, che vedeva un'altra da sei mesi e che era meglio lasciarci. E io avrei voluto piantargli il coltello in mezzo agli occhi. E in più... il...