Questa è la nostra serata libera e dove la passiamo? In discoteca, ovviamente. In mezzo a un casino infernale, dove bisogna gridare per farsi sentire. Ho giù preso tre gomitate e mi hanno schiacciato i piedi per due volte. Non ne posso più.
Adesso siamo seduti su dei divani di pelle nera e ci stiamo godendo i nostri drink, dopo aver ballato per una buona mezz'ora.
Cioè... hanno ballato i ragazzi, io mi sono limitata ad ondeggiare un po'.
«Ballerai, vero?» chiede Ryan. Dove siamo ora il volume della musica è più basso, così non siamo costretti a gridare
«Non credo.» dico.
«Lindsay, su, balla!» esclama un Chris molto alticcio e mi rendo conto che dovrò controllarlo per bene, prima che vomiti nel vaso di uno dei bonsai che decorano la discoteca. «Sei una cheerleader!»
«Lo ero.» lo correggo, «E poi devo tenervi d'occhio.» dico, «Questi erano i patti.»
«Linds... sciogliti un po'!» dice Ryan, «Altrimenti gli altri penseranno che ti annoi!» aggiunge e beve un sorso di birra, «E che sei scontrosa.»
Alzo gli occhi al cielo, «E che lo pensino.» ribatto, li guardo e sbuffo, «E va bene!» cedo, «Ballerò.» dico, «Ma voi dovete fare i bravi.»
«Noi siamo bravi.» commenta Jake, solo che non mi guarda, troppo preso a fissare una ragazza che passa. A dire la verità sta fissando il sedere di quella.
«Non ci è vietato guardare.» esclama Ryan.
«Io non ho detto nulla.» ribatto, «Solo che sai, se Jake parla con me può evitare di guardare le chiappe di una che sta passando.»
«Oops.» ride Jake, «Scusa, ma quella meritava!» dice.
Sbuffo, bevo un sorso di Long Island e non ribatto. Come non lo faccio quando Ryan mi trascina in pista.
Il DJ deve essere appassionato di musica dance anni '90, perché mette su solo quella.
Ballo in mezzo ai ragazzi, Ryan è proprio davanti a me. E si muove dannatamene bene, lo guarderei per ore. Muove i fianchi in una maniera che... Dio, ho bisogno di una boccata d'aria. O di una doccia gelata. Faccio un passo indietro e quasi cado quando inciampo contro qualcosa o qualcuno. Ryan mi afferra la mano e mi impedisce di cadere.
«Tutto okay?» chiede.
«Sì!» rispondo, «Grazie.» dico e guardo la mano di Ryan che stringe ancora il mio polso. E lo guardo. E lui mi fissa.
Un brivido corre lungo il braccio, da dove mi sta stingendo e prosegue lungo la schiena. Resterei qui per sempre.
E poi... l'ennesima canzone dance finisce, c'è silenzio per un paio di secondi, fino a quando il DJ non ha la brillantissima idea di mettere "I don't wanna miss a thing". Fisso Ryan, incapace di dire qualcosa di sensato. Anche lui mi fissa e poi alza la mano destra, il palmo in alto. E mi guarda.
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Straight Through My Heart |Storia Presente anche su EFP. | In revisone
ChickLit[In a world like this serie Parte I] "Lui mi ha messo le corna e mi ha piantato dicendomi che non mi amava più, che vedeva un'altra da sei mesi e che era meglio lasciarci. E io avrei voluto piantargli il coltello in mezzo agli occhi. E in più... il...