Dodici | I Cry | Parte 1/2

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Io  non riesco a capire la facilità con cui perdono Ryan

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Io non riesco a capire la facilità con cui perdono Ryan. Basta che lui mi fissi, con quegli occhioni azzurri, che sorrida, che me lo chieda con quella vocina... e io mi sciolgo. E lo perdono.

Esco di casa e mi dirigo verso l'auto di Ryan. Ormai è il diciotto Novembre, fra una settimana ci sarà il Ringraziamento. Sono passati sei mesi da quando sono tornata qui eppure certe volte mi sembra di essere tornata a Miami l'altro giorno.

Ryan esce di casa, «Pronta?» mi dice.

«Mi pare ovvio.» rispondo alzando gli occhi al cielo. Saliamo in macchina e Ryan esce dal cortile. «Sempre Starbucks?» domando.

«Ovviamente.» dice lui, «Altrimenti saresti capace di svenarmi, tu e la tua fame.»

«Tu ti sei offerto.» gli ricordo, «Non rompere.»

Ryan sorride, «Io non rompo.» dice, «Dico la verità.» esclama, «Altro che colazione importante, tu mangi abbastanza per tutto il giorno!»

«Al mattino ho fame.» dico, «Se non mangio poi divento nervosa.»

Ryan ride, «Linds, tu sei sempre nervosa.» dice, «Rilassati.» mi sorride.

Alzo gli occhi al cielo, «Cercherò di farlo.» dico.

Finalmente arriviamo da Starbucks, entriamo, ordiniamo — io prendo un paio di muffin e due ciambelle insieme a un cappuccino — e andiamo a sederci e il mio cellulare squilla. È quell'idiota di Elliot, così lo ignoro.

«Non rispondi?» chiede Ryan.

«È Elliot.» rispondo e bevo un sorso di cappuccino, «Non rispondo a quell'idiota.»

Ryan sorride, «Io lo avevo detto che era un'idiota.» dice, «Ma tu non mi ascolti...» fa una smorfia triste.

«Tu lo prendevi per il culo.» ribatto, «È diverso.»

Ryan ride, «Ma avevo ragione!» esclama, «Linds, lascialo perdere.» dice, «È un'idiota mammone.»

Sospiro e rompo a metà una ciambella, «Mica me lo dovevo sposare!» esclamo, «Era solo...» borbotto, incapace di finire la frase.

«Sesso?» suggerisce Ryan, «Linds, sei diventata rossa!» ride, «Almeno ne è valsa la pena?»

«Stupido.» sbuffo, «Non sono affari tuoi!» esclamo. E no, non è valsa la pena. La differenza fra Elliot e un tronco di legno è che il primo ha due braccia e due gambe, altre differenze non ce ne erano.

«Eddai, dimmelo!» dice lui, «Linds...»

«No!» esclamo, «Non sono affari tuoi.» ripeto.

«Allora vuol dire che è proprio pessimo.» dice lui e mangia un pezzo del suo muffin, «Linds, Linds... dovevi immaginarlo che il web-coso fosse scarso sotto quel punto di vista... è un nerd, dopotutto.»

Straight Through My Heart |Storia Presente anche su EFP.  | In revisoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora