Capitolo 8

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Len's Pov

Mi sveglio, la testa mi fa un po' male.
Non so che ore sono, in quale universo vivo e chi sono io.
Normale amministrazione di quando ci si sveglia dopo aver dormito il pomeriggio.

Mi alzo dal letto e prendo il mio cellulare. Sono le 19:15.

Vedo il mio libro di storia americana sulla scrivania e ricordo subito quello che è successo soltanto un paio di ore fa.
Ho fatto una scenata con Jolyon e lui mi ha calmato, mi ha messo a letto ed ha cominciato a coccolarmi.

Al solo pensiero di noi due nello stesso letto, mentre lui mi fa le coccole, sento come una scarica elettrica attraversarmi tutto il corpo.
Ormoni calmi, non potete impazzire per uno come Jolyon!

Però effettivamente è figo... No ok, basta! Basta!
Scendiamo al piano di sotto, dai, sicuramente con i miei genitori non parlerò di Jolyon.

Scendo al piano di sotto ed entro in cucina, mentre mi stropiccio gli occhi.
La tavola è già apparecchiata. Probabilmente stavano aspettando che io mi svegliarsi per mangiare, proprio come fanno ogni volta che mi addormento il pomeriggio.

«Ben svegliato dormiglione» mi saluta mio padre, sorridendomi.

«Ciao papà» gli sorrido anche io, con la faccia assonnata.

«Hai dormito bene Lenny?» mi chiede invece mia madre che controlla il forno.

«Sì, ho fatto una bella dormita» rispondo.

«E allora? Cosa avete fatto con Jolyon?» chiede poi mia madre, uscendo la teglia di patate al forno e cominciando a sistemarle nei nostri piatti.

«Beh, abbiamo iniziato a preparare la presentazione orale» rispondo.

«E a che punto siete?».

«A dire la verità abbiamo soltanto preparato il Boston Tea Party. Sapete, avevo sonno» rispondo in imbarazzo.
Non gli posso mica dire che ho dato di matto!

«A davvero?» chiede mia madre, posando l'ultimo piatto in tavola e sedendosi.

«Sì» rispondo, mettendo un po' di latte nel mio bicchiere.

«È un bel ragazzo, questo Jolyon?» chiede mio padre.

«Beh, non so... Penso di sì» rispondo.
Poi comincio a bere il mio latte.

«Siete fidanzati?» chiede mia madre all'improvviso.

Per poco non mi affogo con il latte.
«Ma ti pare?! No!» rispondo svelto.
Io e Jolyon... fidanzati? Ma neanche per sogno!

«Era soltanto una domanda, Lenny, stai tranquillo» mi sorride mia madre.
Mio padre invece la sta fulminando con lo sguardo.
Non avranno mica capito che io sono gay? No dai, come avrebbero mai potuto capirlo?

Comincio a vagare tra i miei ricordi per percepire qualcosa che potrebbe suggerirgli che sono gay.

Dopo una quindicina di minuti capisco che è impossibile che l'abbiano capito, perché oltre al fatto che da piccolo volevo vestirmi da Cenerentola, ho una collezione di smalti, dei poster di Mika e Tiziano Ferro per la stanza, fino a qualche anno fa il mio colore preferito era il fucsia e a tre anni avevo iniziato danza classica, nient'altro nella mia vita gli potrebbe mai suggerire che sono gay.
Ma dopotutto sono tutti stereotipi e i miei genitori sono fin troppo intelligenti per credere davvero a queste cose, no?

Già, sono completamente fregato.

Finisco velocemente la mia cena e corro subito nella mia stanza.

Prendo il mio cellulare e mi siedo sul letto.
Guardo tra i messaggi e ne vedo uno di Kate. È una mia amica, con la quale purtroppo ho soltanto l'ora di letteratura in comune perché è più piccola di me di un anno.
Lei è anche l'unica a sapere che sono gay.

Leggo il messaggio:

Kate💝 :Ehi, andrai alla festa di Abel Jones domani sera?

Io: Non penso proprio
Sarebbe noioso, sai che non mi piacciono le feste

Kate💝: Ma allora non hai proprio capito?
Tu alla festa ci vieni insieme a me

Io: Se proprio insisti...

Kate💝: Eddai Len, su con la vita!
Ci saranno anche dei bei ragazzi😏

Io: 🤦

Kate💝: Sono sicura che ci divertiremo tantissimo😏

Io: E che cosa dovremmo farci con questi ragazzi?

Kate💝: Ma vuoi fatto il disegnino? Perfetto, ti accontento:
👉👌

Io: KATE!

Kate💝: Ma se sei stato tu a volere il disegnino, lmao
Va bene, ci sentiamo domani Lenny

Io: A domani Kate!

Poso il cellulare, perché non ho con chi altro parlare. Kate è la mia unica amica.
Siccome Jolyon e la sua banda mi prendono in giro, nessuno vuole stare con me per paura di essere tormentato a sua volta.
Lei è l'unica che non si è fatta da parte in tutta la mia scuola, e per questo le voglio un mondo di bene. Anche se è un po' pervertita...

Vado in bagno a farmi una doccia veloce, metto il pigiama e mi infilo nel letto.

Sono sicuro che, per colpa di Jolyon, quella di domani non sarà affatto una giornata facile.

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