Abel's Pov
Quando cazzo si decide a chiamarmi?
È passata mezz'ora da quando sono tornato a casa dopo l'allenamento, e ancora Jolyon non mi ha chiamato.Prendo il telefono e lo chiamo.
Squilla per un minuto, ma non risponde.
Mi sto realmente preoccupando...
Se si è cacciato nei guai con quel bastardo del compagno di sua madre io lo uccido.Prendo un altro numero in rubrica e lo chiamo.
«Pronto?» mi chiede la ragazza, dall'altro lato del telefono. Si sente della... musica classica?
«Stacy, sono Abel. Sai dov'è Jolyon?» le chiedo, tentando di essere veloce.
«No, non ci vediamo da un po'...» mi dice, leggermente seccata. «Ma se lo senti digli che i-» le chiudo in faccia.
Se Jolyon non si è fatto sentire vuol dire che non vuole farlo, e io non ho motivo per portargli un messaggio da parte di quella puttana.Prendo un altro numero dalla rubrica e lo chiamo, tentando di rimanere calmo.
«Pronto?» mi chiede la ragazza dall'altro lato del telefono.
«Ehi ciao, Kate, sono Abel Jones» la saluto.
Sento il cuore battere più velocemente.
Mi ha dato il suo numero alla festa, poco prima di andare a ballare con un ragazzo dai capelli verdi.«Oh ciao, Abel» mi saluta lei.
«Mi chiedevo se mi potessi dare il numero del tuo amico Len Green» vado dritto al punto.
«Non penso di poterlo far-» comincia a dire lei, ma io la fermo «È urgente».
«Va bene. Scrivitelo...» e comincia a dettare il numero.
Io lo metto direttamente in rubrica, poi saluto Kate e chiamo Len.Faccio suonare il telefono per un po' ma non risponde, si attacca la segreteria.
Decido di chiamarlo di nuovo e Len risponde dopo un paio di squilli «Si?».«Len Green?» chiedo.
«Sì, sono io» mi risponde lui. «Tu chi sei?».
«Io sono Abel Jons, il migliore amico di Jolyon. Sai dov'è?» gli chiedo.
Spero con tutto me stesso che Jolyon mi abbia dato buca per stare con Len, perché in questo caso sono sicuro che si stia divertendo. Non mi arrabbierei nemmeno.«No, non è qui. È successo qualcosa?» mi chiede e dalla voce si capisce che è spaventato.
«Gli avevo detto di venire a cenare a casa mia dopo l'allenamento, ma lo chiamo e non mi risponde» gli spiego. «Solitamente risponde sempre quando gli chiamano».
«Non sarà successo nulla, vero?» mi chiede, dalla sua voce capisco che è molto spaventato.
«Non credo» rispondo poco convinto. Ho davvero paura che gli sia successo qualcosa con il suo patrigno.
«Adesso devo andare, gr-».«Vai a cercarlo?» mi chiede velocemente, così da non farmi chiudere.
«Sì» rispondo.
«Vengo anch'io. Vieni a prendermi a casa, abito al 115 di Sunrise Street. Fai presto!» e mi chiude il telefono in faccia. Che tipo...
«Sunrise Street, eh? Non sarà un ragazzino viziato?» dico fra me e me, mentre scendo le scale.
Sunrise Street è una delle vie in cui ci stanno le persone che non se la passano poi così male.«Io esco!» dico, aprendo la porta.
«Dove vai, tesoro?» urla mia madre, correndo subito verso di me dalla cucina.
«Vado da Jolyon» rispondo, senza scendere nei dettagli.
I miei genitori sono iperprotettivi nei miei confronti, e non voglio metterla in ansia dicendole che vado a cercare quel coglione che potrebbe essere nei guai.«Va bene. Ma mi raccomando, fai attenzione.» mi aiuta a mettere il giubbotto.
«Mamma, ho diciassette anni, non sette. Ce la posso fare» le sorrido.
Mi guarda con un'espressione triste, quasi sofferente. So che sta pensando a Sam.Esco fuori di casa e salgo in macchina.
Dopo una decina di minuti arrivo a casa di Len, lo chiamo sul cellulare e lui si catapulta fuori dalla porta di casa, per poi entrare in macchina.«Ciao. Hai idea di dove possa essere?» mi chiede.
Non ha dimenticato di salutarmi.
Jolyon non mi avrebbe neanche salutato. Forse Len gli farà mettere la testa a posto.«No» rispondo. «Ma ho intenzione di provare andando a casa sua. Magari lì lo troviamo».
Casa sua. Jolyon non la chiama più casa sua.Arrivati davanti a casa di Jolyon parcheggio la macchina e io e Len scendiamo.
Mi avvicino velocemente alla casa e busso tre volte.
Jolyon mi ha detto molte volte di non suonare mai, quando lo vado a trovare. Bill non sente mai quando qualcuno bussa alla porta e solitamente sua madre è con lui, quindi Jolyon è l'unico ad aprire la porta quando busso.Però questa volta, quando la porta si apre, ad aprirmi è Aodrena, la madre di Jolyon.
Mi sorride leggermente. «Abel».«Buona sera Aodrena. Come va?» le chiedo.
Mi sorride e non risponde alla mia domanda. «Se cerchi Jolyon non è rientrato in casa».
«Oh» rispondo. Cazzo. «Sai dove lo possiamo trovare?».
Proprio in questo momento Len mi arriva di fianco.
Aodrena sussulta nel vederlo.«Lui è Len Green» lo presento alla madre di Jolyon.
«Buona sera, signora» la saluta Len.
«Buona sera» lo saluta lei.
«Allora, dato che Jolyon non c'è, noi togliamo il distrurbo» le sorrido. «Ci vediamo!» e mi volto per andarmene, seguito da Len. Lei si affretta a chiudere la porta.
Andiamo verso l'altro lato della strada, ma sento il rumore della macchina di Jolyon.
Infatti eccolo lì, che parcheggia la macchina proprio dietro alla mia.
Corro verso di lui. «Coglione! Mi dovevi chiamare!».
«Scusami, l'ho dimenticato. Ho ancora il cellulare silenzioso» dice, aprendo la portiera e scendendo dall'auto.
Guarda dietro di me e fa un'espressione mista fra la felicità, la paura e lo shock «Len?».
«Ciao» gli risponde lui, venendo verso di noi.
«Che ci fai qui?» mi chiede, fulminandomi con lo sguardo.
«L'ho chiamato per sapere se era con te ed è voluto venire anche lui a cercarti».
«Che cos'avete visto?» mi chiede.
Se avesse dei laser a posto degli occhi sarei già morto.«Niente. Solo tua madre.» rispondo serio.
Probabilmente Jolyon non ha raccontando la storia di Bill a Len e non vuole che lui la conosca.«Va bene» si calma.
«Ho incontrato mia nonna».«Tua nonna?! È viva?!» gli chiedo, shoccato.
«Anche fin troppo» ride. «Poi ti racconto» dice poi, guardando Len con la coda dell'occhio.
«Va bene. Allora io vado a casa. Puoi accompagnare tu Len?» gli sorrido.
Magari è la buona volta che combinano qualcosa. Jolyon è di sicuro in astinenza da un po', dato che è da tanto che non "vede" Stacy.«Con piacere» mi sorride malizioso Jolyon, per poi sorridere a Len.
Sorrido anch'io.
Questi ragazzi faranno molta strada insieme.
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I Was Wrong
Teen Fiction{Capitoli pubblicati: 33} Questa è la storia di due diciassettenni, Len Green e Jolyon Smith. Entrambi con problemi. Il primo legati al secondo, il secondo legati a delle cose successe senza che potesse fare niente. Ma che cosa accadrebbe se, tutto...