Len's Pov
Ultima ora, storia«Lennox Green e Jolyon Smith, tocca a voi» ci dice la professoressa, facendoci segno di metterci vicino alla cattedra.
«Comincia tu, Smith».«Certo» dice Jolyon. «In un primo momento le proteste e i boicottaggi delle colonie, fatte per protestare contro lo Sugar Act e lo Stamp Act, si fermarono. Quando però il governo britannico concesse alla Campagna delle Indie, la società voluta da Elisabetta I nel 1600 che controllava i commerci tra Inghilterra ed Asia, il monopolio della vendita del tè in America, la ribellione riprese vigore, dato che questa concessione provocò gravi danni ai commercianti di Boston. Nel dicembre del 1773 a Boston un gruppo di coloni travestiti da indiani assaltò alcune navi della Compagnia e gettò in mare il carico di tè. Questo fatto, passato alla storia come il Boston tea party, preoccupò re Giorgio III, che decise di stroncare la rivolta chiudendo il porto, inviando nuove truppe e irrigidendo i sistemi giudiziari. Nel settembre del 1774 i rappresentanti delle tredici colonie si riunirono nel Primo congresso continentale di Filadelfia, per concordare il proseguimento delle azioni di boicottaggio e riaffermare i diritti di autonomia. Tra i coloni c'era però una divisione: i patrioti volevano l'indipendenza dall'Inghilterra, mentre i moderati volevano potenziare le autonomie rimanendo però fedeli al re. Quando però Giorgio III continuò ad insistere con la forza, patrioti e moderati si allearono, dando il via alla guerra. I primi sconti con le truppe britanniche si ebbero nell'aprile del 1775 a Lexington e Concord, vicino Boston».
«Green, continua tu» mi dice la prof.
Ok, ce la posso fare.
Prendo un bel respiro e comincio.«Nel 1789, alle prime elezioni legislative, Washington venne eletto presidente e...».
«Ma hai saltato molte cose» mi ferma la professoressa.
«Come scusi?» le chiedo. Non sento più le gambe dalla paura.
Prende la nostra mappa e la guarda bene.
«Sì, avete saltato il Secondo congresso continentale di Filadelfia, la Dichiarazione d'indipendenza, l'alleanza con Francia e Spagna, la battaglia a Yorktown, il trattato di Versailles e anche l'approvazione della Costituzione americana».«Professoressa, nel libro non c'erano queste cose» le dice Jolyon.
«Ma certo che c'erano!» comincia ad alterarsi lei. Prende il libro e sfoglia le pagine. «Questo che cos'è?» ci mostra le pagine in cui ci sono scritte tutte le cose che ha appena citato.
Io e Jolyon ci guardiamo negli occhi.
Mi viene da vomitare.«Andate a posto.» ci dice poi, sistemandosi gli occhiali e sedendosi sulla cattedra.
Jolyon la guarda male «Ma, professoressa, noi...».
«Ho detto andate a posto.» ribatte lei, fulminandoci con gli occhi. «Vi dò una F.».
Mi vado a sedere, con la testa china e senza guardare in faccia nessuno.
Tutte le altre coppie fanno le loro presentazioni senza commettere nessun errore e prendendo voti alti.
Alla fine dell'ora prendo il mio libro e mi precipito fuori dalla classe.
«Lenny!» mi chiama Jolyon.
Mi fermo così da farmi raggiungere.
«Lenny, va tutto bene?» mi chiede, sorridendomi dolcemente.
«Certo, come no, va tutto alla grande!» dico sarcastico senza neanche guardarlo in faccia, mi trema un po' la voce.
«Ehi. Va tutto bene, ok?» mi dice per rassicurarmi.
«No che non va tutto bene! Ho preso una F! Adesso come lo dirò ai miei?» sento una morsa alla pancia.
«Ascoltami bene Lenny» mi prende il mento così da far incrociare i nostri sguardi. «Hai dei genitori fantastici che di sicuro non ti rimprovereranno soltanto perché hai preso una F, anche perché è la prima F che prendi in quattro anni. I problemi della vita non sono i voti scolastici. Un voto non ti dirà mai quanto sei intelligente, soprattutto un voto basato su di un giudizio uguale per tutte le persone. Perché tu non sei come gli altri. Sei dolce, divertente, bellissimo e speciale. Ed io ti amo.»
Rimango bloccato per un secondo.
Ti amo.
Jolyon mi ha detto 'ti amo'.
Jolyon mi ama.
Anch'io lo amo.Sto per rispondergli quando arriva di corsa Kate «Len, vieni subito con me!» mi urla, prendendomi per il braccio.
Poi si gira verso Jolyon «Te lo rubo un attimo e non hai il potere di impedirmelo!».Mentre lei mi trascina via mi giro verso Jolyon e vedo che è scoppiato a ridere.
Ok, almeno l'ha presa bene.Kate mi porta fuori dalla scuola, fino alla sua macchina. O meglio, fino alla macchina che un tempo era dei suoi genitori.
«Entra, presto!» mi dice, entrando in macchina dal lato del guidatore.
Entro in macchina e subito le chiedo «Che cosa succede?».
«Beh, hai presente con chi ero alla festa?» mi chiede.
«Sì, eri con Abel Jones, l'amico di Jolyon. Perché?» le chiedo io.
«Sono rimasta con Abel soltanto all'inizio della serata. È stato un altro ragazzo... a farmi compagnia» mi fa l'occhiolino.
Mi dò uno schiaffo sulla fronte.
Ma è mai possibile che vada sempre con il primo che le capita?«Non fare quella faccia, il primato di verginello rimarrà per sempre tuo, io non ho intenzione di farmi suora» mi dice, capendo benissimo quello che pensavo dalla mia reazione.
«Ehi! Non sono un verginello!» gli dico. Le si illuminano gli occhi ed apre la bocca per parlare, ma io la fermo «Ok, va bene. Non ho ancora fatto sesso, sono vergine.» la sua felicità scompare. «In ogni caso, io non ti sto dicendo di essere una suora, è soltanto che vai a letto con un sacco di ragazzi e te ne innamori quando loro volevano soltanto la storia di una notte».
Mi fulmina con lo sguardo. «Allora dimmi, esperto di relazioni serie, se avesse voluto passare una sola notte con me allora perché mi ha dato il suo numero di cellulare?»
«Magari per avere una seconda notte?».
«In quel caso sarò felice di accontentarlo» mi fa un sorrisetto malizioso.
Sbatto di nuovo la mano sulla fronte.
È il secondo facepalm nel giro di due minuti, se continuo così dovrò farmi un trapianto di fronte.Esistono i trapianti di fronte?
«Insomma, vuoi almeno sapere chi è?» mi chiede spazientita.
Le faccio di sì con la testa e lei mi sorride. «È più alto di me di circa venti centimetri, e non è l'unica cosa di venti centimetri» mi fa l'occhiolino mentre io mi dò un terzo facepalm. «Ha gli occhi neri, i capelli verdi, un'orizzontal brow piercing nel sopracciglio sinistro, un earl, gli shark bites e vari piercing sulle orecchie. Era bellissimo!» sorride sognante.«Hai dimenticato una cosa importantissima» le dico.
«Quale?» mi chiede confusa.
«Il nome.» la guardo male.
«Penso che si chiami Luke» ridacchia.
Ecco che arriva il quarto facepalm.
Sono sicuro di avere la fronte rossa.«Ma adesso parlami di te e di Jolyon. Ci sono novità?» mi chiede.
Sorrido.
«Ci sono grandi novità».
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I Was Wrong
Novela Juvenil{Capitoli pubblicati: 33} Questa è la storia di due diciassettenni, Len Green e Jolyon Smith. Entrambi con problemi. Il primo legati al secondo, il secondo legati a delle cose successe senza che potesse fare niente. Ma che cosa accadrebbe se, tutto...