Capitolo 16

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Jolyon's Pov

Sono le 18:30.
Io e Len, subito dopo aver pranzato, abbiamo passato tutto il tempo a preparare la presentazione orale di storia.
Non abbiamo parlato dell'altra sera, per fortuna.

Adesso sto guidando verso casa mia.
Joyce mi aveva chiesto di restare anche per cena, ed io ero tentato di accettare dato che quel bastardo di Bill non mi fa entrare in cucina, ma avevo paura di approfittare troppo della loro gentilezza.

Sono dei genitori fantastici. Len non sa quanto è fortunato.
Darei di tutto per avere di nuovo mio padre qui con me.
Mia madre l'ha sempre tradito e secondo me non è mai stata realmente innamorata di lui. Ha visto che aveva un buon lavoro e ne ha approfittato.

Non ho sempre odiato mia madre.
Fino a quando avevo quattro anni la adoravo. Ma poi l'ho vista baciarsi con Bill, una sera in cui mio padre non c'era e io sarei dovuto essere già a letto.
Esattamente, stava già con Bill. Eppure sono quasi sicuro che Bill non la conosca come si deve.

Non ho mai capito che cosa ci trova in lui. Non è né bello né dolce, né tantomeno ha un buon lavoro o proviene da una famiglia ricca. A dire la verità non so come sia la famiglia di Bill, ma non penso che sia una famiglia molto educata, a giudicare dai suoi modi rozzi.
Mio padre, invece, era una persona educata e con dei modi di fare che farebbero impazzire qualunque persona esistente al mondo.
Certo che mia madre non ha dei bei gusti!

Arrivato davanti casa vedo già una macchina parcheggiata: è una macchina nera, nuova di zecca. E so anche di chi è.

Parcheggio ed esco velocemente dalla macchina.
Spero che quella deficiente non abbia suonato al campanello.

Vado verso la macchina e dentro vedo una ragazza dai capelli biondo platino e gli occhi cerulei.
Stacy.

Subito lei apre la portiera ed esce dalla macchina «Jolyon! Non ti sento da un po'!» mi sorride.
Che gallina.

Ok, sì, ci sono andato a letto. Parecchie volte.
Ma questo non significa che mi piaccia!
Sono sempre stato sincero con lei fin dall'inizio: le avevo detto che non mi interessava nulla di lei, ma che se aveva voglia di divertirsi bastava chiamarmi, sebbene non saremmo mai stati nulla di più.
Possiamo ben dire che lei ha una voglia di divertirsi interminabile e insaziabile, ma è anche una grandissima rompipalle in cerca di una relazione seria.
E io una relazione seria non la voglio. Non con lei.

«Sì, sono stato un po' impegnato» rispondo.

«Beh, che ne dici di essere un po' impegnato con me?» mi fa un sorrisino malizioso, mentre arrotola una ciocca dei suoi capelli nell'indice della mano destra.

«Dico che voglio del relax e nessun impegno» rispondo, girandomi per entrare dentro la casa.

Stacy mi ferma per un braccio.
«Jolyon! Non puoi lasciarmi così!» mi urla.

«Certo che posso. Sono una persona libera e posso fare tutto ciò che voglio, nei limiti della legge. E qualche volta anche fuori da quei limiti» rispondo.

«Invece no! Tu sei il mio ragazzo e non puoi scaricarmi così!».
Voglio sopprimere la proprietaria di questa voce.
«Io ci sono sempre stata quando tu volevi!».

Libero il mio braccio dalla sua presa.
«Ascoltami bene Stacy. Io non ti ho mai costretta a fare qualcosa con me, tu sei sempre stata anche fin troppo consenziente. Ci sei sempre stata perché ne avevi voglia, e quindi non aspettarti nulla in cambio. Per di più io non sono il tuo ragazzo e non lo sono mai stato. Ti ho sempre detto che non ho intenzione di avere una relazione con te, e se non ti va bene ti ricordo che non abbiamo nessun contratto dal quale è impossibile sciogliersi dai propri obblighi, quindi puoi anche dirmi addio e non ci sentiremo mai più.».

Stacy fa una faccia imbronciata, ma ormai capisco benissimo che non è realmente arrabbiata e tra un po' mi richiamerà.
«Ci vediamo.» mi dice, salendo in macchina come una furia e partendo.

Entro dentro casa e salgo subito al piano di sopra.
Mi stendo sul letto e libero la mente da tutti i pensieri. Non mi fa bene tutto questo stress.

Il mio cellulare suona, mi è arrivato un messaggio.
Lo prendo e controllo.

Messaggio da Abel il coglione:
Ti sto venendo a prendere e andiamo a mangiare un panino. Mi devi raccontare quello che è successo con Green lontano da orecchie indiscrete.

Sorrido.
So bene che in realtà Abel sa che Bill non mi permette di entrare in cucina e allora mi porta fuori per essere sicuro che io mangi.
Certo, vorrà anche sapere qualcosa di succulento su Len, ma non è il motivo principale.

Sono davvero fortunato.
Ho Abel e adesso anche Len e i suoi genitori, tra cui Joyce che adoro follemente.
Non mi posso più lamentare.

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