"Lui faccia da rapina
Lei occhi da bambina
Insieme pura adrenalina.""Va tutto bene, mi sono già ambientata... non devi preoccuparti di nulla mamma. Sto alla grande" - "no, smettila... non c'è nessun ragazzo."
Mia madre continuava a dire che non dovevo farmi abbindolare dai ragazzi, continuava a preoccuparsi, e probabilmente non avrebbe mai smesso di farlo.
Stavo ancora parlando con lei, quando una ciabatta mi arrivò in pieno viso. Alzai lo sguardo ed era Camille, che si muoveva per tutta la stanza.
"S-scusa mamma, devo proprio andare." Attaccai immediatamente, senza darle il tempo di replicare.
"Che diamine ti prende Camille?!" Chiesi spaventata.
"Caleb mi ha chiesto se ti va di uscire con noi." Disse, iniziandosi a vestire.
"Ma... siete in due, non voglio essere in più. Poi ho anche dei compiti da fare... passo, grazie." Inventai una scusa qualsiasi, non mi andava di fare da terzo in comodo.
"Oh no, andremo a vedere una gara di macchine... sarà divertente. Lasciati andare un po', avanti." Cercò di convincermi.
"Gara di macchine? Ma si tratta di quelle corse clandestine di cui parlano in tv?! È una sorta di Fast&Furious? Non voglio essere arrestata, no grazie Camille." Dissi, sempre più convinta della mia scelta.
"Nessuno verrà arrestato, non c'è niente di clandestino... solo un po' di divertimento, e torneremo presto. Promesso!! Hai bisogno di divertirti, e ora tieni questi vestiti!" Mi passò decisa un paio di suoi vestiti, e mi obbligò a farmi alzare dalla sedia.
"Non metterò mai queste... cose. Farei prima a camminare in intimo!" Protestai.
Si trattava di leggings neri e lucidi, un top che arrivava a stento a coprire metà pancia, e degli stivali lunghi neri.
"Ci si veste così, e non c'è cosa più affascinante. Smettila di lagnarti e fatti bella, magari stasera incontrerai l'amore della tua vita." Disse ridendo, per poi farmi l'occhiolino.
Avevo inquadrato Camille come una ragazza normale, con tutte le rotelle a posto, brava e... tranquilla. Ma i giorni passavano, ed era tutt'altro che normale e tranquilla.
Misi un filo di matita ed il mascara, e per far felice Camille applicai del rossetto bordeaux.
"Siamo pronte!! Possiamo andare?" Chiese felice.
Mi osservai un'ultima volta allo specchio, ma qualcosa ancora non andava.
"Posso... posso indossare un cardigan nero? Almeno non sentirò freddo." Chiesi, vedendomi troppa pancia scoperta.
Lei sbuffò, ma subito dopo annuì per fortuna. Velocemente ne presi uno dall'armadio, ora era tutto perfetto.
"Quanto siete lente, non ci bastava Camille... ora ci sei pure tu. Ritardo raddoppiato!" Si lamentò Caleb, mentre salimmo in macchina.
"Beh, ci sono stata mezz'ora solo per convincerla ad uscire, pensa per farle indossare quei vestiti." Rise Cami, mentre io le mandai un'occhiataccia in risposta.
Il tragitto proseguì tranquillamente, e arrivammo dopo circa mezz'ora.
"Ok... ora stai sempre con me, e se ti senti osservata fai finta di nulla. Non girare mai lo sguardo e stai sempre con noi... l'ho già detto questo, vero?" Chiese Caleb, visibilmente preoccupato.
"Ok, ho afferrato. Stare sempre con voi e tenere lo sguardo fisso sulla strada." Continuammo a camminare, e sentivo tanti occhi puntati addosso... ma come aveva detto Caleb, non avrei alzato lo sguardo.
"Hey bambola, ti va di fare un giro sulla mia limousine?" Urlò un tipo dalla voce grezza, probabilmente ubriaco.
Mi girai a fissarlo, ma ricevetti un rimprovero da parte di Cami, perciò ripresi a camminare.
Caleb si fermò in mezzo a tante macchine, in particolare davanti ad una Lamborghini nero opaco.
"Amico, finalmente sei arrivato! Perchè non gar-" la solita voce famigliare si fece spazio alle mie spalle - "oh, ve la portate ovunque adesso? È tipo vostra figlia?" Chiese poi ridendo, guardandomi.
"Sono stata io a voler venire, stupido." Puntualizzai infastidita, anche se in realtà Cami ci aveva impiegato un'eternità a convincermi.
"Ti piace l'adrenalina, eh Ginger? Tra poco ne vedrai un bel po'." Disse continuando a fissarmi da capo a piedi, per poi salire in macchina.
"Scusalo, fuma sempre un po' troppo prima di gareggiare." Spiegò Caleb.
"Non c'è bisogno che ti scusi sempre da parte sua, lui non lo farebbe e va bene così." Risposi, stanca di vedere Caleb scusarsi per i modi sgarbati di Dom.
Quindi è per questo che siamo venuti, Dom gareggia. Beh, c'era da aspettarselo da un tipo come lui. Sempre in cerca di guai, di pericolo.
"Siamo pronti ragazzi... aprite bene gli occhi, e udite bene quello che sto per dire! Nel caso in cui dovesse arrivare la polizia, Luke farà scattere un segnale, in modo tale da scappare a nasconderci..." a quella frase mi preoccupai.
"Avevi detto che non c'era nulla di clandestino, Camille!" Urlai per sovrastare la voce del ragazzo che continuava ancora a parlare.
"Non potevo dirti la verità, non avresti mai accettato di venire. Scusami..." disse, per poi tornare con lo sguardo sulle automobili.
"Cristo, ci arresteranno tutti." Sussurrai, ancora incredula.
Nel frattempo mi persi tutto il discorso del ragazzo.
"Bene... al mio via scatenate l'inferno!" - disse scherzando - "3... 2... 1... VIA!" Urlò infine, mentre tutte le auto sfrecciarono via.
"Ma non è pericoloso?" Chiesi preoccupata, vedendo quanto fossero vicine le auto tra di loro.
"Oh, non sai quanto!" Affermò Caleb, con l'adrenalina visibile su tutto il suo corpo.
I giri passavano, ed iniziavo a seguire sempre di più la gara. Non sapevo chi fossero gli altri sfidanti, conoscevo solo Dom, che in questo momento si trovava primo.
Gli altri rispetto a lui erano parecchio lenti, probabilmente avrebbe tagliato il traguardo per primo senza alcun problema.
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Beyond the Darkness
RomansaRachel e Dominic. Due nomi, due anime, due mondi totalmente diversi e opposti. Rachel è determinata, un pizzico di follia e fragilità la caratterizzano. In cerca della sua vera identità, del suo mondo, si trasferisce alla Columbian College, Washin...