Avevo passato tutta la notte a fissare un punto indefinito di fronte a me. Non ero tornata nella mia stanza, non ne avevo le forze e la voglia. Erano successe troppe cose il giorno precedente e metabolizzarle tutte quante insieme, era stato come uno shock mentale.
La domanda più frequente che girava nella mia testa era solo una: Provavo dei sentimenti per Dominic Stewart?! L'uomo che fino a qualche tempo fa avrei evitato tra tutti, da cui cercavo di starne alla larga.
Non avevo mai voluto un "cattivo" ragazzo al mio fianco, forse da sempre cercavo il mio principe azzurro per avere un lieto fine dignitoso... ma ora cosa stavo cercando di preciso?
Da quando avevo incontrato quegli occhi color Ghiaccio non avevano smesso di darmi il tormento e non sapevo più se la cosa mi provocasse più fastidio o piacere.
Era l'alba, forse era arrivato il momento di tornare nella mia stanza e prepararmi... avrei avuto una lezione di danza al mattino oggi, e non sarei mancata.
Ancora ferma sul letto di Caleb, sentii la porta aprirsi... e mi resi conto che l'unica persona che poteva presentarsi in quel momento era Dom.
Ma non era solo... a sinistra teneva una Bionda, a destra una Mora. Il mio cuore perse un battito e mi sentii improvvisamente di troppo in quella stanza.
Lui si accorse della mia presenza e mi fissò qualche secondo con espressione da menefreghista.
"Sei ancora qua?" Chiese ghignando.
Gli avrei volentieri dato una sberla su quel visino perfetto che si ritrovava.
Non fiatai, anzi abbassai lo sguardo e, ignorandolo, uscii dalla stanza. Sentendo poi in sottofondo le risate e i gridolini delle due troie accanto a lui.
Stare con Dom significava essere in continua sfida, saper reggere la pressione che ti soffoca addosso, accettare che non ti amerà mai veramente e che non esisterai solo tu per lui. Stare con Dom significava stare all'Inferno, dove l'unica persona che riusciva davvero ad amare era sè stesso.
E io, ne ero quasi certa, non avrei sopportato tutto ciò per molto. Io ero fragile, avevo bisogno di sicurezze attorno a me e se fossi rimasta con lui sarei sprofondata nel buio eterno.
"Ciao Rachel, ma che fine hai fatto?" Andrès mi si piazzò davanti.
"Sono qui, questo è l'importante. Mi vado a dare una sistemata, ci vediamo a lezione!" Dissi sorridendo.
Quella giornata sarei crollata in un sonno profondo... dovevo recuperare le forze, avevo bisogno di riposare.
Mi andai a fare una doccia, dopodichè misi una tuta con sopra una canottiera e la felpa.
Sentii la porta aprirsi: era Camille.
Corsi ad abbracciarla, mi era mancata tanto in quelle settimane ma non potevo darle nessuna colpa. Al posto suo anch'io sarei stata sempre presente per il mio ragazzo."Come stai?" Chiesi, continuando ad abbracciarla.
"Lui... va migliorando Rachel. Sembra incredibile, ma sta sempre meglio. Ogni tanto mi sembra di rivedere di nuovo i suoi occhi dolci e gentili." Mi informò, con le lacrime agli occhi.
"Era ora! Ce la farà, l'ho detto fin dal primo momento... è passato quasi un mese ormai manca poco. Ne sono sicura." La rassicurai, credendo davvero in quelle parole.
Presto avremo riavuto il nostro Caleb.
"Ho saputo che hai passato molto tempo con Dom e..." - mi fissò negli occhi - "cosa sono quelle occhiaie?" Chiese preoccupata.
STAI LEGGENDO
Beyond the Darkness
RomanceRachel e Dominic. Due nomi, due anime, due mondi totalmente diversi e opposti. Rachel è determinata, un pizzico di follia e fragilità la caratterizzano. In cerca della sua vera identità, del suo mondo, si trasferisce alla Columbian College, Washin...