Come ti diverti?

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"Siamo brava gente, ma con vizi grossi,
capisco come passi la giornata
se c'hai gli occhi rossi."

[...]

"E come sempre abbiamo il nostro vincitore!! La fiamma che non si spegne mai, il fuoco che non smette mai di ardere in lui, Dominic Stewart!" Urlò il ragazzo di prima, al megafono, mentre la folla di persone iniziò ad applaudire, fischiare e urlare.

"Sai benissimo dove andare per ritirare il tuo premio... Congratulazioni amico!" Concluse infine.

"Che premio?" Chiesi presa dalla curiosità.

"Oh, il vincitore ha sempre un premio. Molto spesso oltre ai soldi, ci sta pure una prostituta o roba del genere." Spiegò Caleb.

Ma che schifo... lo diceva con così tanta naturalezza da provocarmi i brividi.

"Andiamo a divertirci a modo nostro." Spuntò dal nulla Dom, con il "premio" accanto a sè.

Ci incamminammo verso un locale lì vicino, mentre di nascosto continuavo ad osservare quella ragazza mora.

Come poteva una donna farsi usare come oggetto? Mettersi in palio ad una gara clandestina, ed esserne persino felice.

"Rachel, forza entriamo. Fuori si gela, che aspetti!!" Mi richiamò Cami, vedendomi ferma sul marciapiede.

Mi affrettai ad entrare in quello che si rivelò essere un piccolo locale pieno di persone ubriache, mi veniva difficile vedere dove mettere i piedi dal momento che il tutto era illuminato da dei riflettori blu notte.

Camille, vedendomi forse in difficoltà, mi prese per il braccio e mi condusse in un divano insieme agli altri.

Notai Dom prendere un pacchetto trasparente dalla sua tasca destra, e cospargere della polverina bianca sul tavolo.

"Cos- cosa state facendo?" Chiesi spaventata.

"Ci divertiamo... tu non ti sei mai divertita Rachel?" Rispose Dom, provocandomi, mentre con un braccio continuava a stringere la mora.

"Beh, non in questo modo!" Dissi cercando di nascondere il mio stupore.

Si stavano facendo sotto agli occhi di tutti, sotto ai miei occhi. Anche Camille l'avrebbe fatto? E Caleb? Sembravano così... così diversi da lui.

Restai ancora lì, alzata, ferma ad osservare ogni loro movimento. Iniziò Dom, prese una banconota e arrotolandola inalò velocemente la sua striscia di coca, sorridendo subito dopo.

Poi passò la banconota alla mora accanto a lui, subito dopo a Caleb, che fecero lo stesso esatto movimento di Dom. Ringraziai mentalmente quando vidi Cami non farne uso.

"Andiamo a ballare Rachel." Cami mi tirò, portandomi in pista.

"Va tutto bene?" Mi chiese all'orecchio, muovendosi a ritmo.

"Sì, credo di sì..." risposi ancora un po' scossa.

"Non ne ho mai fatto uso, non pensarlo. Loro invece... loro sì. Caleb aveva smesso per un periodo, ma ha ripreso da un po'... io non so che fare, vorrei che andasse in una clinica e si facesse curare, ma non posso dirglielo. Ho paura..." confessò visibilmente preoccupata.

Io l'abbracciai, non sapendo come comportarmi. Non avevo mai avuto delle amiche vere, delle amiche che mi raccontassero i loro problemi.

"Andrà tutto bene Cami, si risolverà tutto con il tempo." La rassicurai, per poi riprendere a ballare.

Caleb ci raggiunse e prese per i fianchi Camille, iniziando a ballare in un modo tutt'altro che innocente.

Dom e la prostituta erano scomparsi da parecchi minuti ormai, mentre io ero rimasta sola in pista, perciò decisi di tornare sul divano.

"Ciao piccola, ti va di ballare?" Spuntò un ragazzo davanti a me, capace a stento di stare in piedi.

"No grazie, stavo giusto andando via..." risposi, alzandomi, ma lui mi bloccò.

"Forza, è solo un ballo. Va bene bambolina?" Prese il fianco con decisione.

"Devo davvero andare, potresti spostarti?" Chiesi, cercando di non apparire spaventata.

"Ho detto che voglio ballare con te, non fare la difficile e andiamo!" Affermò duramente, tirandomi in pista.

Ma si fermò di botto quando la sua strada venne bloccata da una figura sovrastante.

"Ciao amico, va tutto bene qui?" Chiese Dom, con occhi forse un po' più lucidi.

"Va tutto benissimo, guarda che bel bocconcino." Rispose lui ridendo e indicandomi.

"Devo tornare a casa..." dissi io, sperando che Dom mi aiutasse.

Restò vari secondi a fissarmi, con la musica che continuava a scorrere sempre più forte, non riuscivo a decifrare il suo sguardo.

I suoi occhi iniettavano veleno su chiunque avesse il coraggio di fissarlo, le sue labbra erano sempre serrate e il suo sguardo sempre così severo.

"Non sembra molto felice però..." parlò Dom, riferendosi a me.

Aspettate... Aveva deciso di aiutarmi?

"Oh, tra poco lo sarà eccome!" Affermò ancora il ragazzo.

"Ha detto che deve andare a casa, lasciala andare a casa, no?!" Propose Dom, avvicinandosi pericolosamente al suo viso e diventando più serio.

"Che cazzo di problemi hai? Non la conosci nemmeno." Rispose il tipo, alzando la voce.

Dom lo spintonò, facendolo staccare da me.

"Va' a giocare da un'altra parte Frank." Lo ammonì, mentre il ragazzo andò via infuriato.

"Gr-grazie Dom..." dissi, cercando di trattenere la mia felicità.

"Non ringraziarmi Ginger, non credere che mi importi qualcosa di te ora... Forza andiamo!" Ordinò poi alla ragazza di prima, lasciandomi nuovamente sola.

Ecco... riusciva a farmi infuriare con un solo gesto! Mi sembra ovvio che non gli importi nulla, ma cosa mi passa per la testa?!

Beyond the DarknessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora