Pomeriggio indimenticabile

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"Ha fatto di me un mostro
e di te una specie di angelo.
E Lucifero amava Dio, no?"

Era arrivato il fatidico momento. Stavo per entrare nella tana del lupo.

Avevo chiesto, anzi implorato, il signor Thunder di cambiarmi compagno per il compito assegnato ma... niente da fare.

Eccomi qui, a pochi centimetri dalla morte. Ne sarei uscita viva?

Ah chi se ne frega... prima entro, prima esco, no?

Bussai alla sua porta, e dopo circa un paio di minuti, quando stavo quasi per andar via, si degnò di venire ad aprire.

Prima ancora di lui, però, spuntò una biondina che guardandomi con superiorità, mosse le sue gambe altrove.

"Avevo da... fare. Entra." Si giustificò, seguito dal solito ghigno antipatico, mentre io alzai gli occhi al cielo.

Ero già infastidita, e non c'eravamo neppure salutati... si iniziava bene.

"Ok, iniziamo subito... come funziona questo compito?" Chiesi diretta.

"Piano Ginger, non ho il materiale necessario qui. Dobbiamo andare a casa mia." Affermò, mentre io spalancai la bocca.

"A casa... a casa tua?! Sei impazzito per caso?!" Quasi urlai.

"Non ci vorrà molto, forza andiamo." Prese le chiavi della sua macchina e si diresse fuori dalla porta.

"Ginger se non intendi muoverti, ti prenderò con la forza." Mi avvisò, al che iniziai a camminare, chiudendomi la porta alle spalle.

"Ci sarà qualcuno della tua famiglia?" Chiesi, non volendo fare brutta figura e non volendo che mi prendessero come una delle tante ragazze di Dom.

"Quindi?" Continuai ad insistere, vedendo che mi stava ignorando.

"Fatti... i cazzi tuoi." Rispose duramente.

"Ho solo chiesto se a casa c'è qualcuno, non alterarti subito." Mi difesi.

"Non c'è nessuno..." rispose come sconfitto, o amareggiato. Non riuscivo mai a distinguere i suoi toni.

Dopo vari minuti arrivammo davanti ad una villa piccola, ma carina. Dom prese le chiavi e mi fece cenno di entrare.

All'interno era tutto pulito e ordinato, nulla era fuori posto, e vi era un odore pazzesco.

Continuai a seguire Dom giù per le scale... ma stavamo scendendo in una cantina così da rinchiudermi e torturarmi?

"Non iniziare a viaggiare con la mente Ginger, lavoro sempre qui quando si tratta di arte!" Mi informò, forse vedendomi turbata.

"Potresti semplicemente chiamarmi Rachel?" Chiesi, stanca di questo stupido soprannome.

"Oh no, Ginger rende di più... l'idea." Concluse, fissandomi i capelli, mentre io sbuffai.

Entrammo in un seminterrato, in cui vi erano varie tavole da disegno, pennelli, acquarelli e altri migliaia di attrezzi. Alle pareti, invece, erano appesi quadri incredibili firmati tutti Dom.S.

"Sono tutti tuoi Dom?" Chiesi incredula e meravigliata, continuando a fissarli.

"Forza mettiamoci al lavoro." Rispose duro, e capìì che non gli andasse di parlare neanche dei suoi quadri.

Beyond the DarknessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora