"Siamo in ritardo Rachel, forza!" Urlò nuovamente Cami.
La sveglia era suonata, ma entrambe non l'avevamo sentita, la prima ora di lezione era già passata e dovevamo correre per non perdere anche la seconda.
"Sono quasi pronta, aspetta un attimo." Risposi col fiato corto.
Misi un maglioncino qualsiasi e, tirata da Cami come sempre, uscimmo dalla stanza.
Tra i corridoi regnava silenzio assoluto, sicuramente erano già tutti nelle proprie aule.
"Come abbiamo fatto a non sentire la sveglia?!" Chiesi incredula.
"Questo perchè dovevamo per forza andare alla corsa di quel cretino e seguirlo dovunque!" Continuai ancora, frustrata.
"Non servirà a nulla lamentarti, ora corriamo però." Disse, iniziando ad aumentare il passo.
Le nostre strade si divisero dopo pochi metri, avendo lezioni diverse. Stavo percorrendo l'ultimo tratto di strada, ma mi bloccai sentendo una musica rilassante proveniente da un'aula mai vista prima.
Sulla porta vi era appeso un cartello con su scritto "Ballo", decisi di entrare immediatamente dal momento che amavo ballare.
Non vi era nessuno all'interno, solo delle casse e degli amplificatori da cui proveniva la canzone.
Impulsivamente mi abbandonai a quelle note, improvvisando dei passi imparati alle vecchie scuole di danza.
Finalmente potevo dire di sentirmi realmente libera, realmente me stessa... quanto mi era mancato muovermi così.
Il momento fu interrotto quando la musica passò da quiete a tempesta, prese avvio Timbaland - Hands in the air.
Guardai di fronte a me e trovai un ragazzo fare passi di hip hop, che mi osservava come se lui fosse l'unico a saperli fare.
Mi stava sfidando, e avrei accettato la sfida. Iniziai a muovermi col suo stesso ritmo, e notai una lieve piegatura sulle sue labbra.
Era per caso un sorriso?
La sfida però finì subito, perchè la musica si fermò.
"Tu sei la signorina Miller? Non dovresti essere in un'altra aula in questo momento?!" Chiese una signora sui trent'anni circa.
"Sì, io... ho sentito la musica e non ho resistito... mi scusi." Parlai mortificata, sentendo lo sguardo del ragazzo bruciarmi addosso.
"Menomale che non hai resistito, non conoscevo questa tua dote innata. Ti andrebbe di iscriverti al mio corso?" Propose dal nulla, spiazzandomi.
"Puoi pensarci un po' su se vuoi. Andrès tu va' a cambiarti, ho una lezione di classico ora." Comandò ancora.
Il ragazzo prima di andar via, mi venne incontro.
L'osservai meglio, aveva i capelli mori, gli occhi indescrivibili in realtà. Erano verdi, ma tendevano al miele, credo. Degli accenni di barba, e una gocciolina di sudore sulla guancia destra.
"Sarà un piacere averti nel mio corso, signorina Miller." Marcò le ultime due parole, facendomi intuire che fosse spagnolo, per via dell'accento.
Mi aveva lasciata senza parole, probabilmente avevo una faccia da vera cretina, ed ero pure arrossita.
"Vuoi darmi una risposta o aspettare ancora un po'?" Insistette ancora la signora, quando Andrès andò via.
"Ehm... credo che vada bene, cioè sì." Risposi più convinta.
"Perfetto, ne sono lieta! Hai uno stile che ti piacerebbe seguire in particolare?" Chiese poi.
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Beyond the Darkness
RomanceRachel e Dominic. Due nomi, due anime, due mondi totalmente diversi e opposti. Rachel è determinata, un pizzico di follia e fragilità la caratterizzano. In cerca della sua vera identità, del suo mondo, si trasferisce alla Columbian College, Washin...