"Non chiedi mai niente
Nemmeno rispondi."Avevamo passato una settimana intensa, tra la disintossicazione di Caleb, Cami che piange in continuazione e non vuole più seguire i corsi, Andrès che dice di volermi conoscere di più, ma io non ho mai abbastanza tempo, e Dom a poco a poco sta dando di matto.
Già sembra impossibile, ma forse sta oltrepassando il limite. Forse non ha più tutto sottocontrollo, da quando Caleb è stato rinchiuso in quella clinica e non ci hanno ancora permesso di vederlo.
Ma oggi è il grande giorno... oggi lo andremo a trovare, tutti insieme.
"Sei pronta?" Chiesi a Cami, visibilmente tesa.
"Non sarò mai pronta al pensiero di andare a trovare il mio ragazzo in una clinica di tossicodipendenti..." disse, mentre la sua voce si incrinò leggermente.
"Ehi, andrà tutto bene. Tornerà al massimo della sua forma, però tu devi rassicurarlo... non farti vedere in questo stato." Dissi, stringendole la mano.
"Andiamo. C'è un po' di strada da fare." Spuntò Dom, serio più che mai.
Camille si mise sui sedili posteriori, mentre io ero davanti proprio accanto a lui. Dopo l'ultima discussione avuta, non abbiamo più parlato molto.
L'aria era abbastanza tesa, ognuno di noi non sapeva che dire... in realtà, non c'erano alcune parole da pronunciare in quel momento.
Decisi di allungare la mano verso lo stereo, ma Dom in meno di un secondo la bloccò. Ci fissammo insistentemente, la sua mano a contatto con la mia era come fuoco, era pura scossa elettrica.
"Non ti ho mai detto di poter toccare la mia macchina!" Disse, tornando a guardare la strada.
"Volevo solo mettere un po' di musica, non avevo mica intenzione di distruggerla." Risposi irritata.
Lui, stranamente, evitò di andarmi contro... forse per non far appesantire ancora di più la testa di Cami, visto che la fissò dallo specchietto, dopodichè mise della musica a basso volume.
"Cami si è addormentata..." osservai dopo circa 15 minuti.
"Già, le farà bene riposare. Almeno lei ci riesce..." disse con voce roca.
Caleb probabilmente aveva scosso la vita di molte persone in questi giorni, compresa la mia, nonostante lo conosca da poco.
Ha un cuore d'oro, forse un po' macchiato di nero, ma pur sempre di un bianco limpido e vero. Ed ero sicura che ne sarebbe uscito vittorioso da questa situazione, probabilmente non subito, ma ce l'avrebbe fatta.
"Eccoci arrivati, sveglia tu Camille." Disse, uscendo dalla macchina e dirigendosi dentro la clinica, senza neppure aspettarci.
"Cami, forza siamo arrivati dal tuo Caleb." Le dissi, scuotendola leggermente.
"C-Caleb... siamo qui?!" Chiese tesa.
Mi limitai ad annuire, e scendemmo dalla macchina, per poi entrare dentro la clinica.
"Cerchi di informarsi bene, ci avevano detto di poter venire questo pomeriggio!" Disse Dom, irritato.
"Che succede?" Chiese Cami.
"Non vogliono che riceva visite che non siano i suoi genitori, è assurdo!" Disse, decisamente furioso.
"Ok... ehm, aveva ragione Signor Stewart. Potete andare, ma uno per volta." Disse la signorina, tornando mortificata.
"Va' prima tu Cami.." disse Dom, sedendosi in una poltrona della sala d'attesa.
Io lo seguii, sedendomi di fianco a lui. Sentivo il suo respiro pesante, e continuava a muovere il braccio senza dargli tregua.
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Beyond the Darkness
RomanceRachel e Dominic. Due nomi, due anime, due mondi totalmente diversi e opposti. Rachel è determinata, un pizzico di follia e fragilità la caratterizzano. In cerca della sua vera identità, del suo mondo, si trasferisce alla Columbian College, Washin...