Baciami ancora

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Ci fermammo un secondo in sala d'attesa, mentre io cercai con lo sguardo Camille.

"Ma... Cami dov'è?" Chiesi, non vedendola.

"Hai davvero creduto alla cazzata che ti avevo detto su Camille?" Rispose, ridendo, mentre io tornai nera in viso.

"Ehm... Signor Stewart, può visitare il Signor Jones." Ci informò un ragazzo, interrompendo le risate di Dom.

"Torno presto, aspettami qua." Disse, lasciandomi poi un bacio sulla guancia e andando via, fissando il ragazzo davanti a noi.

Perchè quel gesto? Voleva per caso far ingelosire un povero ragazzo, che stava per giunta facendo il proprio lavoro?
Dominic Stewart era davvero impossibile, un vero e proprio caso perso.

Attesi un bel po' di minuti, prima di vedere spuntare la figura alta di Dom.

"Vuole vedere te... non so il perchè, in ogni caso, ti sta aspettando." Disse, guardandomi serio.

"Oh... ehm ok. Allora vado" - mi incamminai, ma tornai indietro col timore che Dom mi lasciasse lì da sola - "Dom, tu... mi aspetti, giusto?" Chiesi, sentendomi subito dopo stupida.

Il suo viso divenne pietra, il Dom di sempre era tornato, forse per colpa della mia domanda inopportuna... era ovvio che mi avrebbe aspettata.

"Va' da Caleb, io esco a fumarmi una sigaretta." Disse, andando via.

Complimenti Rachel, le tue domande stupide mi erano davvero mancate.

Arrivai davanti la stanza di Caleb, ed entrai, trovando già la porta aperta.

"Ehi... come stai?" Chiesi, non sapendo che dire.

Mi era mancato tanto, le sue battute, i suoi modi di fare. Non vedevo l'ora che si riprendesse.

"Ogni giorno sempre meglio, ma c'è ancora un po' da lavorare. I miei genitori sono parecchio delusi, insomma sono il figlio peggiore che gli potesse capitare." Disse, ridendo poi.

"Nah, non sei così male in fondo." Risposi, scherzando.

"Già... Rachel, devi farmi un favore enorme." Mi comunicò, tornando serio.

"Devi... prenderti cura di Dom." Disse subito dopo.

Come scusa?!

"Ma Dom sa badare benissimo a sè stesso, non mi prenderebbe sul serio se provassi a dargli ordini, o a controllarlo. E non sarei comunque nessuno per tenerlo sotto controllo." Risposi, non volendo credere alla sua richiesta.

"Ok, senti... non so se ha più fatto uso di coca o altre sostanze, lui continua a dirmi di no, ma non riesco a credergli del tutto. Ci tiene a te, se gli dicessi di volere compagnia, non ti lascerebbe mai da sola." Spiegò, ma stava delirando.

"Ci tiene a me? Scusa, credo di aver sentito male." Risi a quell'affermazione.

"Lo conosco da anni, non vuole crederci neanche lui... ma io sono convinto che sia così e presto o tardi ne avrò la conferma. Ora, ti prego, fa' come ti ho detto. Dovete solo farvi compagnia a vicenda, e non fargli fare uso di droghe." Spiegò infine, e non riuscendo a dire di no, mi limitai ad annuire.

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