Conoscenze indesiderate

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Passate a leggere lo Spazio Autrice sotto.

"Ragazzi abbassate la voce per favore, sto cercando di dormire!" Mi lamentai per l'ennesima volta, inutilmente.

Caleb era nella nostra stanza da ore ormai, e non smetteva di parlare con Camille. Come fanno a parlare così tanto continuamente?! Era già mezzanotte e non ero ancora riuscita a prendere sonno.

"Potresti andare nella mia stanza, non dovrebbe esserci nessuno." Propose, mostrandomi la chiave.

Capìì che mi stava cortesemente chiedendo di togliermi di mezzo, perciò accettai la sua proposta e mi incamminai verso il dormitorio maschile.

Stanza numero 35... 35... mh, eccola. Girai la chiave nella serratura, ed entrai. Era tutto buio all'interno, regnava il silenzio, finalmente un po' di tranquillità.

Osservai bene quella stanza, vi erano due letti, ma non avevo idea di chi fosse il secondo, e al momento avevo solo voglia di dormire.

Mi gettai di peso su uno dei due letti e caddi in un sonno profondo.

"Sh, facciamo piano. Non voglio sentire le lamentele di Caleb." Sentìì una voce in sottofondo, e piano piano iniziai a svegliarmi.

"Oh ti prego Dom, sto impazzendo. Il mio corpo ti vuole adesso." Una voce stridula si fece spazio all'interno della stanza.

Era ancora tutto buio, e non capivo cosa stesse succedendo, anche se iniziavo ad averne una vaga idea.

La ragazza iniziò ad ansimare, il suo respiro era palesemente irregolare, ed io mi sentìì di troppo dentro quella stanza.

"Ti piace così? Dimmi che ti piace Kat!" Ordinò il ragazzo, dalla voce famigliare.

Presi le mie scarpe e, provando a non fare rumore, uscìì da quella stanza invasa di ormoni.

Stavo per rientrare nella mia stanza, ma i vari versi provenienti da lì dentro mi fecero improvvisamente cambiare idea.

Dovrei avrei dormito ora? Non conoscevo nessuno pronto ad ospitarmi, in più era notte fonda. Decisi di camminare un po' a vuoto, finchè presa dalla voglia di dormire, mi accasciai sul corridoio e chiusi gli occhi.

"Rachel, oh dio mio che ci fai nel corridoio?!" Chiese Camille, presa dai sensi di colpa.

"Stavo solo dormendo... ora credo che andrò a fare una doccia. Ci si vede a ora di pranzo." Andai dritta verso la stanza, avevo bisogno di una rinfrescata e di cambiare i vestiti.

Nella mia testa continuavo a sentire il timbro di quella voce roca. Io l'avevo già sentita, ma non avevo idea di chi fosse.

Evitai di pensarci ancora, e velocemente mi diressi in aula. Trovai Camille a seguire il mio stesso corso, perciò mi sedetti vicino a lei.

"Quindi, perchè eri nel corridoio? È colpa di Dom vero?" Chiese poi.

Dom... sì, il ragazzo si chiamava così.

"Ehm, credo di sì. Cioè io stavo dormendo e poi è spuntato lui con una ragazza, e quindi sono sgattaiolata via. Stavo tornando nella nostra stanza, ma ho sentito che insomma voi... hai capito... e quindi mi sono addormentata sul pavimento." Spiegai velocemente.

"Oh, mi dispiace tesoro. Non accadrà più, promesso."

Le ore passarono in fretta e mi ritrovai a camminare per il College insieme a Camille.

"E quelle ragazze vestite tutte uguali? Mi sento in un collegio guardandole." Chiesi, continuando ad osservare quelle ragazze dai modi altezzosi.

"Oh, loro sono le Alpha. Ovviamente si fa per dire, ma appartengono a quel gruppo. Io ti consiglierei di starne alla larga, per entrare nelle loro grazie bisogna fare cose assurde." Rispose infastidita.

"Non ho neanche la vaga idea di entrare nelle loro grazie." Risposi ridendo.

"Vado a prendere Caleb così andiamo a mangiare tutti insieme, tu resta qui." Mi avvisò, per poi scomparire, mentre io mi sedetti sul muretto da sola.

Passavano i minuti ma non vi era ancora alcuna traccia di Caleb e Camille, mentre io mi sentivo osservata. Ma era teoricamente impossibile, dal momento che mi ritrovavo da sola in quel posto.

Beh forse non proprio sola... alzai lo sguardo e vidi il tipo stronzo di ieri, quello che ha ancora il mio quaderno in suo possesso, seduto al piano superiore.

Aveva un quaderno ed una penna in mano, ma quando si girò a fissarmi, scese dal muretto e scomparve.

"Ti ho vista ieri notte, Ginger. Che cazzo ci facevi nella mia stanza?!" Spuntò dal nulla dietro di me, facendomi sussultare.

"Tu... poteva venirmi un infarto!" Mi lamentai, ancora spaventata.

"Rispondi alla mia domanda." Continuò, lanciandomi nel frattempo il mio quaderno.

"Ma in quale stanza?" Chiesi, non capendo il suo discorso.

"La stanza 35 del dormitorio maschile, che cazzo ci facevi lì da sola?!" Chiese nuovamente, scontroso, mentre si accese una sigaretta.

Oh no... quella voce, quella figura, quella stanza... era, era davvero lui?!

"Dom sei qui? Ti stavo giusto cercando. Andiamo a pranzare tutti insieme, vedo che vi conoscete già." Caleb e Camille arrivarono giusto in tempo.

"Io non la conosco, ma ieri era nella nostra stanza. Spiegami che cazzo vuol dire." Rispose lui, scontroso.

Probabilmente questo ragazzo ce l'aveva col mondo intero. Nascondeva una rabbia interna, un passato scottante.

"Lei è la nuova coinquilina di Camille, ricordi?" Lo fissò con uno sguardo d'intesa.

"Quando scopate però non mandatela nella mia stanza, non ci voglio nessuno lì dentro. Soprattutto, non ci voglio lei." Precisò, per poi incamminarsi verso chissà dove.

Ma che problema aveva con me? Non avevo neanche parlato e mi odiava già.

"Non so perchè eravate insieme, ma voglio avvisarti: sta lontana da lui." Mi sussurrò Camille.

"Non ho la minima intenzione di avvicinarmi ad un tipo come lui, Camille." Puntualizzai, e lei buttò un sospiro di sollievo.

Camminammo giusto un paio di metri, ed entrammo in un fast food per pranzare.

"Come mai hai deciso di trasferirti nel dormitorio del college?" Chiese Camille a Dom.

"Non sono cazzi tuoi Camille." Rispose freddo, addentando il suo panino.

"Non parlare così alla mia ragazza Dom, lo sai." Si intromise Caleb.

"Lei sa che deve farsi i cazzi suoi, amico. Ma quella è Jenna Wilson? La fidanzata intoccabile di Ryan." Chiese, cambiando argomento e fissando con desiderio la ragazza appena entrata nel locale.

"Che cosa hai in testa Dom?! Ryan è acqua passata, tutto il suo cerchio è acqua passata." Rispose contrariato Caleb.

"È acqua passata, ma io non dimentico un cazzo. Dovresti saperlo ormai." Disse Dom, con un ghigno sul volto.

"Che hai intenzione di fare?" Chiese Caleb, visibilmente teso.

"Non credo che tu voglia veramente saperlo... beh, ci si vede." Disse poi, dirigendosi dalla bionda.

Avevo seguito il discorso, ma non ne avevo capito praticamente nulla. Chi era Ryan? Cosa c'entrava questa Jenna? E... precisamente cosa non dimentica Dom?

"Scusalo Rachel, lui è fatto così e mi dispiace che tu abbia assistito ad una scena... ecco, una scena poco carina ieri notte." Si scusò Caleb.

"Oh, non fa nulla... ma come mai vi conoscete voi due?" Chiesi curiosa.

"È come un fratello per me. Ci conosciamo da diversi anni ormai, e l'ho tirato parecchie volte fuori dai suoi stessi casini. Siamo così: lui la parte cattiva, io la parte buona. Siamo noi." Spiegò sorridendo.

Io ero sempre più convinta che quel ragazzo fosse pieno di demoni, e più ne ero convinta più volevo starne alla larga.

Buonasera!❤️
Ragazzi volevo avvisarvi che non ho giorni precisi per aggiornare. Visto che il pomeriggio studio e la mattina sono a scuola, quando posso vedrò di aggiornare! Voi continuate a stellinareee😘❤️

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