[...]
Entrai in stanza e come previsto lo trovai lì, non ci ritrovavamo in stanza insieme da circa due mesi ed essere di nuovo insieme in quel posto era strano.
"Come va?" Chiese lui dopo un po'.
"Non volevo dire quelle cose alla festa..." dissi io.
"Neanch'io, non volevo allontanarti e non volevo dirti che non mi sei stato d'aiuto..." lo bloccai.
"Hai ragione Caleb, non sono stato d'aiuto. Non sarei dovuto venire in clinica da te con quella puzza addosso. Ma non tocco più quella merda, sono serio." Gli comunicai.
"Lo so, Rachel me l'ha detto e non immagini quanto era felice... le piaci davvero tanto." Disse guardandomi.
"Lo so..." risposi guardando il vuoto.
"E lei ti piace?" Chiese sperando in un mio sì.
"Non lo so fra, credo di uscire pazzo. La farò stare malissimo." Dissi sentendomi già in colpa per ciò che probabilmente avrei fatto tra qualche ora.
"Non devi per forza scopare con chiunque... potresti provarci." Propose e scoppiai a ridere.
Per me l'amore non esisteva e una ragazza dai capelli ramati non mi avrebbe fatto cambiare idea.
"Ora devo andare, ci vediamo stasera." Gli diedi una pacca sulla spalla e andai via.
Forse potevo passare a trovare mia madre... non sarebbe stato niente di impegnativo.
Senza pensarci troppo ero già davanti la porta di casa ed entrai, trovandola sul divano con gli occhi chiusi, che però aprì immediatamente.
Gli occhi le si illuminarono, forse pensava fosse un'allucinazione. Aveva diverse rughe sul viso e le occhiaie sotto gli occhi, un viso stanco e un sorriso spento per ciò che la vita le aveva riservato.
"Dominic, ti serve qualcosa?" Chiese allarmata e felice.
"Mh... no. Co-come stai?" Chiesi insicuro.
Avevo passato tutti questi anni da solo, a pensare di dover contare solo su me stesso, che un vero Uomo non aveva bisogno dell'affetto e dell'aiuto di nessuno ma era mia madre e l'avevo fatta soffrire per così tanto tempo.
"Io... bene, sto bene tesoro. Come ti trovi al dormitorio del college?" Mi chiese per continuare la conversazione.
"Non ci sto mai... è piccolo ma accogliente per dormirci la notte." Spiegai, restando ancora in piedi.
"Sai ho trovato lavoro come donna delle pulizie in una famiglia ricca... mi pagano bene!" Disse entusiasta.
Per tutta la vita aveva vissuto racimolando soldi con piccoli e impegnativi lavoretti per colpa di quel pezzo di merda, l'avrei pestato se solo si fosse presentato davanti a me. Mi vergognavo persino di portare il suo cognome.
"Sono felice per te... ora devo andare." Mi diressi verso la porta, ma mi sentii prendere il polso.
Mi abbracciò forte, mentre io rimasi immobile, non sapevo che fare ma la mia corazza non sapeva andar via.
"Ti voglio bene figliolo, puoi venire quando ti va..." disse, per poi lasciarmi andare.
Che situazione di merda, avevo bisogno di distrarmi.
RACHEL
"Caleb ci sta aspettando, tra quanto sei pronta Rachel?" Cami era già vestita e sistemata, mentre io dovevo ancora scegliere l'abito da indossare.
Dopo aver guardato e riguardato i miei vestiti, scelsi un abito nero in velluto, che scendeva morbido lungo il mio corpo e si fermava a metà coscia. Finii di prepararmi e andammo spedite in macchina da Caleb.
"Colpa di Rachel immagino..." disse ridendo, mentre io sbuffai scherzando.
"Andiamo da Jack, ma potete stare tranquille davvero, ho chiuso definitivamente con quella merda." Disse rassicurandoci.
Cami era stata ore e ore a farsi paranoie, lo amava davvero e aveva paura di una sua ricaduta. Non ce l'avrebbe fatta a sopportarlo stavolta, era stato molto stressante per lei.
Restammo in silenzio ascoltando Ed Sheeran, il cantante preferito di Cami, e dopo poco arrivammo nel locale.
Iniziò a diluviare perciò entrammo velocemente.
"Cami... ma possiamo bere o no?" Le chiesi all'orecchio, magari non voleva bere davanti a Caleb.
"Certo che possiamo anche Caleb può ma nei limiti." Mi spiegò, perciò andammo a bere e poi ci sedemmo su un divanetto.
"Oh ma c'è Dom, andiamo da lui!" Disse Caleb facendoci girare nella sua direzione.
Sì c'era Dom... appoggiato su un tavolo con una ragazza sopra di lui.
"Mi dispiace..." mi disse Cami e le sorrisi, non poteva farci nulla.
Caleb e Dom erano una sola cosa e non potevamo dividerli, anzi non volevamo completamente che si dividessero.
"Fra!" Urlò Caleb per farsi sentire e lui si girò verso di noi sorridendo a Caleb.
Andammo da lui e iniziarono a parlare, ma non riuscivo a sentire per via della musica.
La ragazza era ancora attaccata a lui e non aveva intenzione di spostarsi, e lui non aveva intenzione di mandarla via. Dopo un po' si ricordò della mia esistenza e mi guardò, facendomi poi l'occhiolino... l'avrei preso a sberle, ma era stata una mia decisione e dovevo subirne le conseguenze.
Dom non sarebbe cambiato di certo per me, non sarebbe cambiato per nessuno.
Cami mi tirò in pista per farmi distrarre, aveva capito che tra me e Dom non si trattasse più di un semplice stuzzicarci e basta.
"Quella cosa... è successa di nuovo?" Mi chiese e capii che si riferiva a quella notte.
"Sì... ma ci siamo conosciuti anche meglio. Cioè mi ha raccontato un po' di sè, della sua famiglia." Spiegai e lei mi guardò incredula.
"Scherzi?! Ti ha raccontato anche di Arianne?" Chiese urlando, fortuna che c'era la musica.
"Ehm... no, di lei no. Mi ha solo detto che è molto importante e che da quando è andata via gli ha lasciato un vuoto." Dissi non capendo perchè tutti sapevano di Arianne, tranne me.
Mi girai ad osservarli, Dom stava fumando una sigaretta e nel frattempo limonava come se non ci fosse un domani con quella tipa.
"Se vuoi provare a cambiare locale per un po' puoi dirmelo Rachel." Propose Cami.
"No, va bene così. Frequentiamo gli stessi amici, gli stessi locali e lo stesso college, non posso scappare da lui e non voglio scappare." Precisai, per poi riprendere a ballare.
Non mi ero pentita di nulla, ero contenta di vivermi la vita e di vivermi Dom. Dovevo trovare il modo di non condividerlo con le altre però.
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Beyond the Darkness
RomansaRachel e Dominic. Due nomi, due anime, due mondi totalmente diversi e opposti. Rachel è determinata, un pizzico di follia e fragilità la caratterizzano. In cerca della sua vera identità, del suo mondo, si trasferisce alla Columbian College, Washin...