Finalmente liberi

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-SIAMO LIBERIIIII- urlò Magnus stappando una bottiglia di spumante.

-finalmente posso bruciare tutti i libriiiii- urlò Alec saltando addosso al suo fidanzato che era intento a versare lo spumante in tutti i nostri bicchieri. 

Avevamo appena terminato tutti gli esami e Izzy aveva organizzato un mega party a casa sua, ero al settimo cielo e ci stavamo divertendo parecchio. 

-non posso berlo- dissi dispiaciuta cedendo il mio bicchiere a Jace che lo bevve tutto d'un fiato.

Era parecchio brillo come la maggior parte dei nostri amici, compreso mio fratello Jon che stava letteralmente delirando. 

-non ci posso credere che la tortura è finita ragazzi-urlò Izzy alzando il volume della musica. 

Tutti gli invitati iniziarono a ballare e Simon imbarazzato prese la mano di Izzy per portarla al centro del salotto. 
-che carini- dissi a Jace con un sorriso senza staccare gli occhi dai miei migliori amici. 

-anche noi lo siamo- rispose facendosi riempire un altro bicchiere da Magnus.

-smettila di bere o questa sera sarai costretto a dormire qui- ordinai al mio fidanzato che nonostante tutto non sembrava volermi ascoltare, era troppo felice per aver finito la scuola e voleva festeggiare.

-da domani smetto di bere promesso ma oggi fammi festeggiare- disse pregandomi con lo sguardo. La maturità si festeggiava una volta sola nella vita e così decisi di lasciarlo divertire, dopotutto non stava facendo nulla di male e poi potevo benissimo controllarlo. 

-d'accordo- risposi mentre mi riempiva di baci.

-a una condizione- dissi poi guardandolo attentamente negli occhi- dopo dovrai farmi felice. 
-cosa vuoi dire?- chiese con un sorriso malizioso. Aveva capito benissimo cosa intendevo e visto che non potevo bere alcolici avrei festeggiato in un altro modo. 

-ragazzi venite a ballare-urlò Izzy richiamando la nostra attenzione. 

-vieni- disse Jace trascinandomi in pista. 

Iniziammo a ballare a pochi centimetri di distanza l'una dall'altro fino a quando la mia testa cominciò a girare.

-Jace mi gira la testa- dissi interrompendo il contatto con le sue mani per sorreggermi a un mobile del salotto. 

-stai bene?- chiese preoccupato avvicinandosi a me. 

-si è solo un pò di stanchezza- risposi con un sorriso.

Non vedevo l'ora che il bimbo nascesse, non sopportavo più la nausea e i giramenti di testa. 

-vuoi andare in camera a riposare un pò?- chiese prendendomi in braccio. 

Rimasi sorpresa dal suo gesto, non mi prendeva in braccio quasi mai. 

Tra le sue braccia mi sentivo protetta, mi sembrava di toccare il paradiso con un dito.

-è bellissimo quando mi prendi in braccio- ammisi guardandolo con amore. 

Lo amavo moltissimo e non mi sarei mai stancata di dirglielo. 

-non ti ci abituare- rispose iniziando a salire le scale.

Poco dopo aprì la camera degli ospiti adagiandomi delicatamente sul letto.

-chiudi la porta- dissi con un sorriso girandomi su un fianco. 

-ai suoi ordini- rispose facendo girare la chiave nella serratura. 

Clace Sizzy- La sottile linea che separa amicizia e amore.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora