non é passato

3.1K 68 10
                                    

"Solo sesso." Ci eravamo detti "é solo una questione di sesso." Ci eravamo ripetuti tante volte, ma poi abbiamo iniziato a baciarci mentre facevamo sesso. Non é sesso se ci si bacia, é amore. In quegli attimi ci siamo amati. Tu amavi il mio corpo, io amavo il tuo ritmo. Tu amavi guardarmi, io amavo essere guardata da te. Tu amavi sapere che le mie labbra sapevano sempre e solo di te, io amavo lasciarmi baciare. Ma non ti ho mai amato, no. É stato questo il problema. Tu mi piacevi, tu mi piaci ma non ti amavo, non ti ho mai amato e non ti amo. Probabilmente non ti amerò mai.
Non stavamo insieme, ma non frequentavamo ugualmente altre persone, era già un gran passo considerando considerando che era solo sesso. Era solo sesso. Non stavamo insieme ma tu hai voluto dirmelo comunque. Hai voluto dirmelo comunque che mi amavi. Avresti potuto andarci piano. Tastare il terreno prima di tutto. Ma no. Eri sicuro che anch'io ti amassi. Non é stato cosí.
Mi manchi, ma faró a meno di te. Non ti diró che sono innamorata di te solo per farti tornare da me, non potrei mai farti un torto del genere.

"Ti offro una distrazione." Disse un ragazzo alto dai capelli castani, la carnagione mediterranea che ne  evidenziava gli occhioni azzurri, spostando la sedia e sedendosi al mio tavolino "prego?" Chiesi sbigottita "dicevo che ti offro una distrazione." Mi prese il libro dalle mani, prese una penna dal taschino della giacca nera elegantemente semplice e la mise tra le due pagine che stava leggendo, pose il libro al centro del tavolino ed ordinó da bere per entrambi "il solito, ma per due." "Arrivano subito,  Dominic" "grazie mille, Marco." Il cameriere si allontanó e Dominic mi porse la mano presentandosi, incerta gliela strinsi "piacere mio, Lucrezia" "che bel nome!" "Grazie,piace molto anche a me!" Dominic sorrise "non sembravi molto presa dalla tua lettura o non ti avrei mai disturbato." "Ero presa." "Non lo eri." Assunsi un'espressione furbesca " ok,ok. Hai ragione." Ammisi "che cosa ti distraeva? Se posso sapere." "Ti sei seduto al mio tavolo, mi hai strappato il libro dalle mani mettendolo da parte, il tutto senza chiedere nulla ed ora ti disturbi a chiedere se puoi chiedere?" Dissi in tono duro ma finendo per ridere "beh tecnicamente non l'ho messo da parte, é al centro." "Questo si che fa la differenza." "Beh, é un chiaro segnale che se ti disturbo puoi tranquillamente prenderlo e metterti a leggere che io mi dilegueró." "Pensavo al passato." "Sai che penso?" Mi chiese Lui cambiando tono, non aspettó nemmeno una mia risposta, proseguí con il suo discorso "se ci stavi pensando, se ancora ti soffermi su certe immagini, su certi pensieri, su certi discorsi... non é poi cosí passato se ancora ti tormenta."

A letto con FreudDove le storie prendono vita. Scoprilo ora