lascia che sia

184 10 0
                                    


5 ottobre

POV'S DOMINIC

Durante la pausa pranzo aprì il mio borsone e trovai un foglio ''richiesta rifiutata''. Lucrezia aveva richiesto il cambio di corso e la richiesta era stata rifiuta. Non seppi se esserne sollevato o meno. Lo aveva fatto per poter stare insieme alla luce del sole ma alla luce del sole non saremmo mai potuti stare insieme. Lei si faceva troppi problemi,eppure ero io quello che rischiava di più.

La chiamai per ricevere spiegazioni ma alle mie prime due chiamate non rispose,così le mandai un messaggio dicendole che l'avrei aspettata in magazzino. L'aspettai fissando il foglio. Fissando l'ostacolo della nostra relazione.

Quando entrò l'aggredì ''perchè? perchè questa richiesta?'' gliela sventolai in faccia ''non ne posso più,Dom! Voglio..voglio poterti baciare in pubblico,tenerti la mano ed abbracciarti senza paura di essere considerata la troietta del professore!'' scoppiò ''è così che ti senti? la mia troietta?'' si sedette sul pavimento ''chi ti ha messo in testa questa cosa? Riccardo? diamine,perchè ci parli ancora?'' ''ti fermi? sto cercando di risponderti di mezz'ora'' mi misi a terra a farle compagnia ''non me lo ha detto nessuno ma potrebbero pensarlo..se sapessero..'' ''se sapessero! hai detto bene!'' le sue pupille si dilatarono ''è questo il problema..Io non voglio più nasconderti,non voglio più nascondermi. Non voglio che continuiamo ad essere uno stupido segreto'' ''ei,non siamo uno stupido segreto!'' le diedi una leggera gomitata per poi prenderle la pallida mano e baciarla.

''Ogni volta che veniamo qui litighiamo..'' le feci notare ''oppure scopiamo'' aggiunse con tutt'altro tono ''oppure facciamo l'amore'' la corressi ''mi da fastidio chiamarlo così,perchè? è pur sempre sesso.'' ''è semplice,se mi ami ed io ti amo..tu hai fatto l'amore con me ed io l'ho fatto con te. Noi abbiamo fatto l'amore. Potremmo farlo anche in questo momento'' proposi con fare disinvolto ''oh sì,scommetto che ti piacerebbe'' si alzò ''sesso riparatore..secondo te sarebbe la soluzione al nostro problema?'' ''tendimi la mano,aiutami ad alzarmi'' come era facilmente prevedibile l'afferrai e la feci cadere su di me. ''Non sei più così sicura di non volermi in questo momento,eh?'' ''io? sono sicurissima,non ti preoccupare'' ''e chi si preoccupa?'' ''io,di te! sembri già eccitatissimo!'' ''io?'' mi guardai là sotto ''ma non è vero!'' ''beh,hai ragione.'' rispose Lei ''non ancora'' sorrise maliziosamente ''fanculo Lucrezia.'' l'avvicinai ancor più a me,lambì alle sue labbra. Le baciai la piccola fronte,la piccola punta del naso,le imposte degli occhi,i rossori ed il mento infossato. Le baciai il viso freneticamente. Non le diedi il tempo di realizzare che ancora una volta la stavo amando al buio. Le sfiorai le labbra con le mie,sentì che le sue mi richiamavano a se come il canto di sirena ed io non potevo resisterle. La baciai a bocca aperta per poi rifuggirle,giocai un po',alimentai il suo fuoco senza mai toccarle il corpo. Finalmente la baciai con studiata lentezza,alimentando il suo fuoco ardente con legna d'Olmo. Le nostre parole si incrociarono intensamente. Un susseguirsi di frasi apparentemente senza senso. Un lungo monologo. Un soliloquio di danze vertiginose. Ebbro di funesta passione non le diedi il comando. Ebbro di Lei non le diedi il comando. Deteneva già il comando dei miei sensi. La denudai delle sue scomodità. La liberai dal suo orgoglio. Mi dedicai a Lei ed a Lei soltanto. Bestia che non era altro,volle condurmi in luoghi inesplorati,nuovi piaceri profumati di nuovo. 

Che fosse l'inizio di una nuova era per noi? Sicuro era che fossi ubriaco. Ubriaco d'amore per quel diavolo di donna. 


A letto con FreudDove le storie prendono vita. Scoprilo ora