Harley per principesse

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10:00 PM

"Esci fuori." lessi mentalmente il messaggio di Riccardo, dopo aver interrotto la lettura di "l'arte di essere fragili". Non uscí, ma mi affacciai dalla finestra "ti avevo detto di uscire!" "Come vedi non ti ho ascoltato."
Mi stava aspettando sulla sua Harley luccicante con un casco in testa ed un altro tra le mani.
"Da quando hai una Harley?" "Da sempre." si tolse il caso noncurante del suo aspetto impeccabile nonostante la corsa con il casco che gli schiacciava i capelli.
"Ti prepari che usciamo?" "Dove mi porti?" chiesi vittima della mia stessa curiosità "dovunque tu voglia." "Mi hai presa per una principessa?" "Lo sei sempre. Questa sera specialmente, ora va' a prepararti peró." Feci per andarmene, poi ci ripensai "vuoi entrare?" "E la moto?" spostó lo sguardo da me, alla moto "dammi le chiavi."
Entrai ed urlai a mio fratello "al volo, Samuel!" afferró le chiavi "che ci faccio con questo mostro?" "Fai un giro con le chiavi del paradiso. Puó?" "Sai andarci?" "Mmmh." mugugnó mio fratello "dai, ti insegno."

Con la finestra aperta mi preparai e non potei fare a meno di sorridere nel sentire Riccardo insegnare a mio fratello.

Mi trovavo in intimo nel bagno della mia camera, quando sentí il pungente sguardo di Riccardo posarsi su di me. Mi infilai con calma un vestito elegante e con la stessa, mi avvicinai a Lui. "Mi tiri sú la zip?" mi spostai tutti i capelli davanti a destra, Lui mi accarezzó il collo a rilento e posando la mano sinistra sul mio fianco alzó la zip.
Afferrai le calze e senza fretta chiusi la porta. Non gli sorrisi. Non gli lanciai alcuno sguardo ammiccante. Lo guardai soltanto. Guardai il suo desiderio di me crescere. Sempre piú.

A letto con FreudDove le storie prendono vita. Scoprilo ora