no more sex

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1 ottobre

H: 8:00 AM

Lezione di filosofia.

H: 9:00

Lezione di inglese.

H: 10:00

Lezione di letteratura inglese.

H: 11:00

Educazione sessuale.

H: 12:00

Arrivò la bidella del primo piano a dirci che potevamo uscire dopo aver firmato. Avremmo dovuto avere due ore di psicologia con Dominic. Lui non mancava mai ed a pensarci meglio,mi resi conto che non mi aveva nemmeno avvisata,come biasimarlo..povero Dom e se fosse stato male?

H: 2:00 PM

Suonai il campanello,inutile dirlo,invano. Lo chiamai,scattó la segreteria. Mi misi le cuffiette "bad husband" di Eminem nelle orecchie,scaricai in Pdf il primo libro di "Shadowhunters" ed aspettai  seduta ai piedi della sua porta sopra al tappettino,per nulla soffice come un divano o un cuscino.

H: 6:00

"Buonasera,scricciolo" mi accolse Dom porgendomi la mano per aiutarmi ad alzarmi,effettivamente mi sentivo gli arti abbastanza atrofizzati "da quanto mi stai aspettando qua?" mi domandó aprendo la porta "dalle 2." "entra,sú" entrai,Dom lanciò le chiavi in un piccolo cestino di vimini sul tavolo,poi mi aiutó a levarmi la giacchetta. "Come stai?" gli chiesi versandomi dell'acqua "bene" "oh,okay" risposi "quindi oggi non sei venuto perché non avevi voglia? E non mi hai avvertita sempre per lo stesso motivo?" "No" "il tuo vocabolario é molto ampio,perché non lo usi per darmi una motivazione?" "Non ti devo nessuna spiegazione" non sembrava seccanto né arrabbiato,piuttosto..distaccato. i suoi pensieri erano rivolti da tutt'altra parte e Lui non mi permetteva di raggiungerli.
"Dom,amore..non posso capirti né aiutarti se non mi guardi né mi parli" cercai di sembrare convincente nella mia accondiscendenza "Lucre,amore..non voglio che tu mi capisca né che tu mi aiuti. Non voglio nemmeno guardarti!" lo guardai,nonostante le sue parole mi avessero ferito,io non usai le mie per ferire,a mia volta,Lui. Mi chiusi in bagno a leggere ma la vista non me lo permetteva. Offuscata com'era da gocce salate che pareva non volessero arrestarsi. Dominic entrò e vedendomi cosí vulnerabile cambió espressione. Mi asciugó le lacrime e me ne bació altre. Io rimasi inerme. "Scusami,me la sono presa con te e non avrei dovuto." si sedette sú di me,appoggió la sua fronte sulla mia ma io mi voltai,Lui fece lo stesso.
Andammo avanti cosí per vari minuti come pianeti di una stessa orbita che giocano fra le stelle,finché non blocco e mi bació "scusami." disse per prima cosa "perdonami" proseguí "amami" concluse e cosí feci.
Amai le sue labbra a contatto con le mie.
Amai le sue mani possenti che vagavano lungo il mio corpo.
Amai i suoi movimenti svelti.
Amai l'inaudità velocità e la sua dolce paura di ferirmi.
Amai che nonostante la sua paura di farmi male,mi sbatté sulla lavatrice.
Amai fare sesso. Amai fare l'amore.
Ed amai Lui piú di ogni altra cosa,cosí glielo dissi e Lui si aprí.
I suoi genitori dopo anni ed anni di felice e solido matrimonio,a seguito di un breve periodo di crisi erano intenzionati a divorziare. Suo padre voleva il divorzio. Sua madre voleva un risvolto positivo.

Prima di andarmene lo avvisai che a scuola dovevamo continuare ad essere discreti.
No more sex.

A letto con FreudDove le storie prendono vita. Scoprilo ora