istruzioni per rendersi infelici

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7 ottobre

Sorseggiavo il mio thè allo zenzero e limone quando Sophie mi raggiunse al tavolo, si sedette con estrema grazia tenendosi stretta la sua orginale miniborsa di Chanel colord bordò tendente al violaceo, le si addiceva proprio. Non trovavo colore migliore per rappresentarla. 

''Come pensavo..non ami poi molto mio figlio.'' tentò di strapparmi l'assegno dalla mani, le sorrisi in modo perfino ''non ancora,deve sapere che io amo moltissimo suo figlio,sarei disposta a fare di tutto per Lui.'' mi passai l'indice sul labbro nudo ''di tutto'' sottolineai ''fatti tuoi, che aspetti a darmi quell'assegno?'' ''voglio vedere per cosa hai barattato mio figlio'' ''per qualcosa che non ha prezzo'' ''tutto ha un prezzo, devo solo scoprire qual è il tuo'' guardai l'orario sul telefonino. Era arrivata l'ora. Via allo spettacolo. ''Mi sta forse dando della puttana?'' urlai come se mi avesse profondamente scossa ''ti sto prendendo per quella che sei.'' rispose in tono normale ''ah. Quindi sarei una puttana?'' ''si,sei una maledetta puttana!'' urlò, sussultai fintamente ''una puttana avrebbe già accettato l'assegno che Lei mi ha dato!'' alzai ancor più la voce intravedendo la macchina di Dominic dall'altro lato della strada ''lo hai accettato! E' solo per questo che sono qui, per vedere il tuo prezzo, pagarti e farti sparire dalla nostra vita. Tu non meriti mio figlio. Nessuno lo merita. Nessuno di voi lo merita.'' temporeggiai fissando l'assegno ''ebbene..'' iniziai ''questo è il mio prezzo'' lentamente le allungai l'assegno ''ecco a Lei, è pronta a darmi la cifra che le chiedo?'' la donna lesse ''istruzioni per rendersi infelici?'' mi guardò, furibonda in volto ''cosa significa?'' ''significa che mi stupisce che papà non ti abbia lasciato tempo a dietro.'' Dominic le portò via con rapidità l'assegno, velocemente lesse per poi infilarlo nella tasca posteriore dei suoi jeans.

''Grande sorpresa. Proprio una grande sorpresa.'' mi urlò quando lo raggiunsi ''che cosa cosa avrei dovuto dirti?'' chiesi ''oh,amore,scusami,esco con tua madre che vuole ricattarmi. Mi aspetteresti a casa?'' ''si, avresti potuto dirmi che mia madre si è comportata in un modo così viscido con te!'' ''non mi avresti mai creduto..'' si fermò e mi guardò ''pensi che sia la prima volta che lo fa? fa così ogni volta che le presento qualche ragazza e scommetto che ti ha anche nominato la mia ex! Dio, non è la prima volta che fa così, fa sempre così!'' rimasi un attimo sbigottita, stavo elaborando ciò che avevo appena sentito. ''Dom, ma non ti ho tenuto all'oscuro!'' ''oh, Lucrezia, ti ringrazio per avermi fatto partecipare, ti sarò eternamente grato!'' feci un lungo respiro, l'afferrai per il braccio senza alcuna violenza ''lo capisco Dom, sei arrabbiato per il suo comportamento ma io non c'entro nulla. Non sapevo che cosa fare. Per un momento sono stata tentata anche di intascarmi il denaro e continuare a vederti..'' straparlai ''tu..tu cosa? tu volevi estorcere denaro a mia madre? volevi mentirle in quel modo?'' lasciai andare il suo braccio ''com'è che improvvisamente ho la sensazione di essere diventata io la cattiva della situazione?'' ''perchè è così.'' 

Così Dominic proseguì il suo viaggio di ritorno senza di me. Partì per un viaggio di sola andata. Sempre senza di me. 

Per sette lune non vidi altro che oscurità nei miei giorni. Mangiai cibo senza sentirne il sapore. Passai ore senza sentire lo scorrere del tempo.

A letto con FreudDove le storie prendono vita. Scoprilo ora