chuck, si gira

136 8 3
                                    


Mi sedetti a capotavola, mia madre alla mia sinistra, Dominic alla destra e mio padre dall'altra parte, anch'esso a capotavola. I miei fratelli? Lí come spettatori in attesa che la bomba ad orologeria scoppiasse.

"Dimmi un po'..." alzò la voce mio padre "da dove vieni? Non avrai certo abitato tutta la vita a Como, no?" Dominic si pulí la bocca con il tovagliolo "no, certo che no. Fino a sei anni ho vissuto a Nizza, bellissimo posto ma non sono gli anni piú felici che ho vissuto. Gli anni piú belli li ho passati in Lombardia, sul lago di Garda." "Passato da un lago all'altro, eh?" "Che posso dire... dovunque andiamo siamo pesci fuor d'acqua!" risi nervosamente per la pessima battuta "che lavoro fai?" continuó mio padre fingendo indifferenza, Dominic si voltó per cercare la mia approvazione, io annuí impercettibilmente "il professore!" "Bel lavoro! E dove lo fai?" "Adesso basta, papà! Sembra un interrogatorio!" lo fermai "sto solo cercando di conoscere meglio il tuo amico!" "Il mio ragazzo, papà... puoi dirlo. É il mio ragazzo." "Bene." arrossí inspiegabilmente mio padre "il tuo ragazzo." "Grazie papà." gli concessi.
"Allora ditemi... come vi siete conosciuti?" "Oh, questo te lo racconto io, posso?" chiesi a Dominic.

Trovai Dominic in camera mia "vedi, non piaccio a tuo padre!" "Non é vero!" mentí spudoratamente.
Mi chiusi la porta alle mie spalle "potrebbe vederci." mi fece notare, chiusi a chiave "potrebbe scoprirci." mostrai un espressione indifferente e mi avvicinai al lobo del suo orecchio "potrebbe sentirci." "Questo sarà piú difficile da evitare." Conclusi io.
Ci abbracciammo. Come albero e cielo. Ci baciammo. Come solo la notte ed il giorno sanno fare. Ci fusimo. Alba e tramonto.
Avrebbe potuto aprirmi il petto, vedere che cosa ci stava dentro, vedermi contare numeri per Lui, non mi sarebbe importato. Vedermi pulsare avidamente.
Avrebbe potuto guardarmi e basta, mi sarebbe bastato. Basta uno sguardo per capirsi. Due per baciarsi, un passo in piú per spogliarsi l'anima. Mettere a nudo i desideri.
Che cosa vuoi? Che cosa desideri cosí ardentemente? Vuoi me? Solo me? Ti accontenti di me? Poco non sono ma con te sono tanto, con te sono troppo.
Fai bene all'anima, altro che la salubrità dell'aria, salubrità dell'anima.

Anima mia... custodiscimi come un segreto. Tradito, troppe volte trafitto ma sempre dolce e caro questo nostro segreto.

E chiamami nel mezzo di una notte, dimmi che segreto non sono un segreto, dimmi che sono un sogno, un'allucinazione che ti tieni stretta, la piú insana, la piú perfetta e dimmi che a meno di me, non puoi fare.
Dimmi tutto, senza dirmi niente.
Le parole non mi annoiano, ma se mi baci, fai la cosa giusta.
Prepara il cuore perché é una perturbazione d'amore. Non si sa da dove arriverà, né quando, ma arriverà.
Sii pronto, non lasciare che la ragione ti privi di qualche mal d'amore. Permettiti di soffrire, sdraiati con la tua copertina di pile ed ascolta quanto duole un cuore colmo d'amore. Colma l'amore, colmalo sempre ma mai per solitudine. Sempre per amore.

A letto con FreudDove le storie prendono vita. Scoprilo ora