pardon

327 12 1
                                    


21 settembre

H: 7:00 AM

Dominic si alzò a fatica ''non sono chi ti aspettavi?'' mi chiese da vero idiota quale era stato quella notte,puzzava ancora di alcol. ''Non mi aspettavo che fosse nessuno,se questo ti preoccupa tanto'' ''oh,bene! si è bagnato anche il telefono!'' imprecò asciugando lo schermo,gli presi il telefonino dalle mani ''dovresti ringraziare non sono uscita con la mazza da baseball.'' ''ma cosa fai? ridammi il telefono!'' mi voltai ''vuoi rivederlo vivo?''

Stavo per chiudere la porta di casa quando mi accorsi che Dominic ancora non era entrato ''hai intenzione di startene lì?''

Misi il telefonino in un contenitore pieno di riso,lo chiusi e glielo porsi ''a te'' mi guardò come smarrito ''devi lasciarlo lì per qualche ora'' non si mosse nè disse nulla ''guarda che puoi anche andare eh.'' lo incintai ''devo parlarti'' ''devo sedermi?'' è il mio modo per chiedere se la questione è seria e necessita di maggior tempo ''dovresti..'' appoggiò il contenitore sul tavolo.

Allora lo feci. Mi sedetti e mi preparai psicologicamente a qualsiasi cosa sarebbe saltata fuori.

''Hai fatto sesso con Marco?'' mi chiesi seriamente con una smorfia contratta in viso,scoppiai a ridere ''cosa c'è da ridere?'' provai a rispondere seriamente,a smettere di ridere ma non ci riuscì ''vaffanculo,Lucrezia,ok? Vaffanculo. Non solo ti sei fatta un altro ma mi beffeggi anche'' smisi di ridere ''scusami solo che è una cosa così impossibile,così improbabile che non posso fare a meno di ridere. Non posso prenderti seriamente!'' cercai di spiegarmi sdrammatizzando ''vuoi dirmi che si è inventato tutto? ma me lo ha detto Lui!'' ''Marco è amico del mio ex! Ha sempre avuto una cotta per me ma non è mai,mai successo niente! non ho fatto sesso con te,figurati con Lui! ma per chi mi hai preso?'' quest'ultima parte la urlai,mi stavo davvero adirando. ''Hai ragione. Scusami..è solo che io non so più cosa pensare..'' farfugliò ''non c'è nulla da pensare. Io sottoscritta,Lucrezia Bramante,sono una tua alunna e tu,Dominic Garfagnana,sei il mio professore.'' gli rammentai puntandogli un dito dritto contro il petto.

A letto con FreudDove le storie prendono vita. Scoprilo ora