bella famigliola felice

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H: 6:00 PM

''Pronto. Cosa devo portare? Okay amore,no problem. Per che ora devo essere lì?''

H: 6:30

Dominic mi aprì la porta con lo spazzolino in bocca,cercò di dirmi ''sei arrivata presto'' ''mi hai detto di venire appena potevo.'' cercò nuovamente di parlare ma proprio non capì,mi chiusi la porta alle spalle e spingendolo dal sedere lo portai in bagno. Sputò quel che aveva in bocca,si sciacquò la bocca,l'asciugò e mi baciò come se non l'avesse mai fatto e non vedesse l'ora di farlo.  

H: 7:00 

''Sei troppo contento oggi e non abbiamo certo provato tutte le posizioni del kamasutra'' mi scossi i capelli ''no? direi che è il momento'' ridemmo con gli sguardi persi,l'uno nell'altro ''questa sera voglio presentarti due persone speciali'' ''oh'' la mia bocca divenne un piccolo archetto dalla sorpresa ''oh,okay..non metterci troppo entusiamo!" "No,sono contenta..solo che.." "solo che é troppo presto,come sei monotona" sbuffai. "Dobbiamo cucinare?" "Nope,portano loro tutto" oh,okay" "oh,okay? Oh,okay potró passare ancora un po' di tempo sotto le lenzuola e per di piú con il mio bellissimo ragazzo" "oh,si hai ragione,potrò passare ancora un po' di tempo sotto le lenzuola e per di piú con il mio bellissimo,alto ed impostato dall'aspetto di un bel terrone con la mascella pronunciata,ragazzo!"

H: 7:30
Il campanello ci riportó alla realtà. Dominic si alzó di fretta ed inizió a prepararsi. Potevo sentire la sua ansia ma non mi influenzava minimamente. Mi girai a pancia in giú portandomi le coperte fino alle labbra e chiusi gli occhi,Dominic mi lanció i vestiti sul letto,segno che si stava irritando "okay,okay,ora mi alzo!"
Quando feci irruzione in sala "le due persone speciali" si trovavano già lí "mamma,nonna..Lei é Lucrezia" la nonna di Dom avanzó verso di me con il passo felpato di un ghepardo e con la stessa ferocia mi osservó a lungo "benvenuta in famiglia,Domí ci ha parlato cosí tanto di te!" mi abbracció calorosamente,presa dalla sprovvista in un primo momento non seppi cosa fare,guardai Dominic,stava sorridendo in un modo cosí totalmente genuino. La madre fu molto piú diffidente,mi strinse la mano e si presentó "piacere,io sono la creatrice di questo splendido uomo,Sophie" e con l'altra mano coprí la mia. Le sue mani mi trasmisero una strana sensazione che ignorai. "Bene,metto le lasagne in forno?" chiese sfregandosi le mani "Mamma,hai fatto le lasagne con la carne bianca,vero?" "No,perché?" "Mamma,ti avevo detto che sennó non poteva mangiarle!" "Non fa niente" lo tranquillizzai "mi faccio un insalata" "non é giusto,Lucrezia" Dominic stava alzando la voce con me ma in realtà voleva alzarla con sua madre e lo capivo ma non volevo situazioni imbarazzanti al momento "veramente,Dom,non fa nulla" "sicura?" volle sapere "al 101 %" gli risposi,mi bació in modo innocente ma questo bastó per irritare sua madre che mugugnó per attirare l'attenzione.
Rimasta sola con la nonna di Dom,iniziammo a parlare del piú e del meno. Mi piacque sin da subito. Una donna sulla settantina,ancora arzilla e piena di gioia. Non si era mai persa d'animo. Continuava ad insegnare nonostante la sua età,merito della sua passione. Uno spirito libero. Sposata unicamente alla cultura,figlia di fiori. Donna dai mille pregi. Una gran chiaccherona ma anche una grande ascoltatrice ed una gran sostenitrice dei pensieri moderni,aveva protestato a favore dei matrimoni gay e mi raccontó di un'esperienza molto poco eterosessuale avuta prima di Sophie. La cosa non poté che sorprendermi,la figlia sembrava cosí impostava ed a vecchio stampo,nulla a che vedere con sua madre e con mia madre. Non che mia madre avesse a che vedere con tutte le altre madri.
Dominic e Sophie fecero capolino in sala una volta che le lasagne furono cotte. Ci sedemmo a tavola e Sophie,a capotavola,con la mano sinistra prese la mano del figlio e con la destra quella della madre. Dom prese la mia ed io presi quella della nonnina. "Grazie Dio per questa splendida cena e per aver fatto sí che il mio tesoro abbia trovato il tempo di riunire la sua famiglia. Amen." Loro tre in coro ripeterono "amen" "grazie signore per la felicità che ogni giorno mi doni e per aver donato a mio nipote questa brava giovincella. Amen" e nuovamente un coretto di "amen" "Grazie Gesú per queste lasagne e per l'amore di questa famiglia. Amen" "amen" tutti e tre mi fissarono ed io confusa ripetei "amen" Dom mi stritoló la mano,allora capí "grazie per avermi fatto conoscere una famiglia normale" sua madre mi guardó come se avessi bestemmiato "non si fa cosí,devi ringraziare l'altissimo e concludere con l'amen" "non sono credente,va contro i miei principi" risposi lasciando andare entrambe le mani che mi stringevano "non importa,é la tradizione" insistette Lei "non importa a nessuno della tradizione,mamma" "tuo figlio ha ragione" si aggiuse nonna Mary "é solo una stupida tradizione,il pane quotidiano ce lo guadagnamo noi. Ogni giorno. Come il resto delle cose." "É solo grazie a Dio se respiri ancora,brutta bisbetica" "é solo grazie a me se non sei caduta in depressione,Beatrice" disse tra i denti nonna Mary "oh bene,iniziano con i secondi nomi." la madre di Dom con le lacrime agli occhi si alzó ed andó in camera a prendere il cappottino,io le corsi dietro. "Mi scusi se l'ho irritata..io non volevo" "miscredente che non sei altro,vuoi solo i soldi di mio figlio" mi sputó letteralmente im faccia "che cosa? A me non interessa,i soldi non mi mancano!" "Brutta zoccola viziata,conosco il tuo intento,vuoi solo portarmi via mio foglio" "io? Oh,no,no ma Lei ci sta riuscendo benissimo ad allontanarlo da Lei" mi pulí il suo sputo dal viso e lo strofinai sul suo per poi andarmene.
"Mamma,ce ne andiamo?" "Tu,se vuoi,vai pure. Io resteró qui a godermi questa spensierata gioventú" rispose accendendosi una canna. Non scherzo: una vera canna.

A letto con FreudDove le storie prendono vita. Scoprilo ora