coca cola al giovedí

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16 settembre

Dominic finì la spiegazione,voleva riminciare un nuovo argomento ma accorgendosi delle nostre facce stanche,frugò nel suo borsone e ci chiese ''per voi che cos'è la felicità?'' ''il cibo'' rispose Malila felicemente ''l'amore'' disse Davina ''il sesso,i soldi e le belle ragazze'' aggiunse Emanuele,l'insegnante fece un'ambigua espressione ma mi parse di vederlo piuttosto d'accordo ''l'amicizia e la famiglia'' aggiunse il mio compagno di banco stringendomi a sè ''gli animali'' disse Francesca ''l'autorealizzazione'' conclusi io ''Lucrezia,non vale appellarsi alle proprie conoscenze'' ''non è questione di conoscenze prof.'' chiamarlo in quel modo suonava ancora strano ''è la verità. E' chiaro che la felicità assoluta non esiste ma raggiungendo l'autostima,apprendendo dei valori solidi e portandoli avanti,sfruttando la propria creatività e la propria spontaneità,accettando senza pregiudizi le cose,le persone,le situazioni. Insomma..tutto,la felicità é ad un passo da noi." "Niente amore?" alzó un sopracciglio "l'amore non é sinonimo di felicità,l'amor proprio si" assunse un espressione soddisfatta e distolse lo sguardo.
"Questo libro é davvero molto carino,non lo conoscevo me ne hanno parlato ed io l'ho letto,voglio che lo leggiate entro fine mese" mostrò "istruzioni per rendersi infelice" "ci farà una verifica,prof?" chiese Riccardo al mio fianco "tu leggilo" rispose in tono furbesco.

H: 9:30

"Ciao,Marco" salutai sedendomi al bancone "eilà,Lucre! Cosa ti porto?" "Coca cola con ghiaccio" "strong insomma" "sono ancora una scolaretta" gli ricordai strofinandomi gli occhi "questo lo vedo" osservò indicando la felpa del mio istituto "che c'é?" Chiesi indicando la mia felpa "almeno noi abbiamo una felpa d'istituto" "e un badge,un cappello,un diario ed una maglietta" gli feci la linguaccia come avrebbe fatto una bimba dispettosa.
"Ecco la tua coca." La sbattė di fronte ai miei occhi "lí c'é Dominic,ti sta fissando da quando sei arrivata" lo indicó con l'indice e voltandomi lo vidi chinare la testa verso il menú "buono a sapersi" "non vai da Lui?" "No" bevvi la coca tutto d'un sorso "anzi sai che c'é? Me ne vado proprio" tenni il ghiaccio in bocca rigirandomelo ed uscí.
"Lucrezia" mi fermai senza voltarmi,Dom mi raggiunse "come stai?" "Come stavo questa mattina." Lo guardai e ripresi a camminare "ti va di andare da qualche parte?" Mi fermai nuovamente "oh,si! Andiamo a casa tua e ti prego,saltiamo i convenevoli,andiamo direttamente nel tuo perché Riccardo non mi soddusfa abbastanza!" Lo spinsi all'indietro "devi scusarmi" "devo scusarti eh?" Spinsi nuovamente "dovrei scusarti come se niente fosse dopo che mi hai dato della zoccola dopo che non ho nemmeno voluto fare sesso con te?" "Beh,messa cosí é davvero brutta.." "lo é."

A letto con FreudDove le storie prendono vita. Scoprilo ora