6. (Damiano)

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Sto aspettando Victoria da almeno mezz'ora. Ogni volta è la stessa storia: mi dice un orario e mai una volta che sia quello.
Oggi è una giornata meravigliosa, fa caldo ed ho potuto sfoderare l'outfit che mi ero immaginato quando ho comprato questo bellissimo completo nero.
Come sempre ho lasciato l'accendino a casa e finchè non arriverà Vicky non potrò fumare quindi tanto vale mertarla dietro l'orecchio e aspettare lei. Sono nervoso.
Dobbiamo parlare degli ultimi dettagli prima delle audizioni e sto già in ansia.
La vedo arrivare e le faccio un sorriso, anche se finto, sperando che non se ne accorga. Ultimamente non mi piace molto passare del tempo solo con lei. Era tutto meno impostato prima di scopare.
L'ho sempre detto: il sesso tra amici rovina tutto.
Credo di piacerle parecchio. Continua a starmi appiccicata come una cozza, nonostante abbia messo in chiaro le cose parecchie volte. Credo che non abbia capito, anzi, se possibile me s'è appiccicata ancora de più.
Mi da un bacio sulla guancia ed io ricambio. Ha un buon odore. Credo che sia il profumo che le ha regalato sua madre per Natale. Adora metterlo, specialmente dopo che le ho detto che mi fa impazzire.
"Che se dice?"
"Che sei in ritardo come al solito"
"Quante storie che fai sempre...Ora sono qui no?"
Ammicca, mi scopa con l sguardo come fa sempre. Poi afferra la sigaretta che avevo infilato dietro l'orecchio se la porta alle labbra, la accende e se la fuma. Ha uno sguardo magnetico che mi fa perdere il controllo spesso e volentieri, ma devo resisyere, è quello che vuole.
Anzi, forse sarebbe il caso di farle capire chi comanda.
Faccio qualche passo verso di lei e la faccio indietreggiare fino a toccare il muro con le spalle. Adoro avere il controllo, ma con lei è tutto fin troppo prevedibile.
Le sorrido lascivo e mi avvicino. Le rubo la sigaretta e me la porto alla bocca.
"Non fregarmi mai più la sigaretta Vi...E smettila di provarci, abbiamo finito di scopare" le dico perentorio.
Voglio che capisca. Voglio che si metta in testa che qualsiasi rapporto malato ci fosse tra me e lei ora è concluso.
Con la coda dell'occhio trovo qualcosa che attira di colpo la mia attenzione. Mi volto e la vedo.
È Alice. È con Stefano e sta praticamente correndo in gelateria. Anche a lei piace er cono zozzo de Valerio?
Forse dovrei parlarle.
Ma che cazzo je dico? Alla fine ce semo baciati, mica ce dovemo sposà.
Eppure ho voglia di parlarle...Magari potrei usare una scusa patetica e farla innervosire un pochetto.
Ma che stai a dì? Non lo vedi che sta col fidanzato?
Però non deve andare così bene se mi ha infilato la lingua in bocca, giusto?
Massì, chi se ne frega?
"Scusa un secondo, Vi, torno subito" le dico. Poi aumento il passo per raggiungere i fidanzati.
"Carboncino" grido, ma non risponde.
"Carboncino" riprovo, facendola voltare. È strana in viso, sembra quasi che abbia pianto. Ci metterei la mano sul fuoco che la colpa è ancora di questo stronzo.
"Posso parlarti un secondo?" le domando. Sembra seccata, forse dovrei chiedere il permesso al fidanzato.
"Ti spiace?"
All'inizio sembra incerto, ma poi ci lascia soli. Ora di sucuro mi ricoprirà di insulti per averle parlato di fronte al moroso.
"Che vuoi?" chiede secca.
"Bhe, mi sembra chiaro...Parlare dell'altra sera" dico sottovoce.
Mi guarda sorpresa, come se avessi detto chissà che.
Forse è in imbarazzo, Damá, dalle spazio!
"Perchè? Che è successo l'altra sera? Che intendi?"
Ma che cazzo sta a dì?
Il moroso sta troppo lontano, non sentirebbe. Non sta fingendo, sul serio non ricorda nulla?
"Io ti...Abbiamo parlato" ma che mi succede? Balbetto pure, ora?
"Ricordo che ti ho mandato al diavolo prima che suonassi" mi dice secca "Che altro dovrei ricordare?"
Non posso crederci, non si ricorda nulla? Vabè come non detto.
Sono deluso? Io...Non lo so.
Damià ma che stai a fà? Er ragazzino? Puoi averne cento meglio de sta pischella.
Massì, al diavolo pure lei.
Mica è la donna mia, giusto?
È stato n'attimo de sbandamento, tutto qua!
"Niente, io...Lascia perdere" mi infilo le mani in tasca, giro i tacchi e me ne vado.
"Buona giornata, Carboncino" le dico senza nemmeno gaurdarla.
Massì alla fine è solo una rgazza, posso averne quante ne voglio. E lei dovrebbe capirlo.
Ma che cazzo me sta capitando, se pò sapè?
Devo scrollarmi sta sensazione de dosso. Sto presentimento di aver appena lasciato che dell'oro mi scivolasse tra le dita.
Torno da Victoria. Mi sta guardando come se fossi un fantasma. Probabilmente non avrebbe nai creduto che avrei parlato con una come Alice. Così diversa in confronto a lei.
Che poi forse, è proprio per quello che mi pia...
No.
No, no, no e poi no.
A me non piace proprio nessuno. Mi piace la musica, il sesso e mi piaccio io.
Nient'altro.
Anzi sai cosa? Ho decisamente voglia di scopare.
Guardo Victoria e mi avvicino. Sento il suo respiro che accelera ogni volta che faccio un passo verso di lei.
È tutto così noioso. Ma se non
altro mi risparmio la fatica di dovermi cercare qualcuna.
"Un salto a casa mia?"
Arriccia le labbra ed ammicca. Ha ragione a farlo: devo essere l'unica cosa che può volere. L'unica che crede di meritarsi e l'unico che può entrarle dentro senza toccarla.
Fanculo le ragazzine. Seh.
Io sono il re, mi scopo chi voglio e quando voglio.
Un re solo, forse.
Ma pur sempre un re.
E poi questo, gli altri, non devono saperlo per forza, giusto?

BEGGIN -(IN REVISIONE PRE PUB)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora