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#35 IN FA...
La temperatura fuori dalla National Gallery è piuttosto calda per essere a Londra ed io mi sto congratulando con me stessa per aver deciso di non portare la giacca con me, altrimenti sarei morta di caldo. Non credo di essere mai stata più nervosa di oggi. E dopo quello che è successo il pensiero di passare l'intera visita della galleria con Damiano, mi riempie di terrore. Non so ancora come gestirò la cosa e soprattutto come gestirò lui. Ma devo tranquillizzarmi, o tra poco mi verrà un infarto. "Allora ragazzi" dice la Baggi "Formate le coppie che sono state stabilite ed entrate in galleria mostrando i tesserini che vi abbiamo dato" Fantastico, non vedevo davvero l'ora. Sbuffo e cerco di pensare positivo. Damiano mi si avvicina lentmente e mi sorride. È un sorriso quasi meschino, di quelli che fanno i bambini piccoli ai genitori per sfidarli. Fa l'impertinente ed io vorrei ucciderlo, se non fosse che gli si disegnano delle fossette bellissime sulle guance quando sorride. Alice, ma che cazzo stai a pensà? Cerca de fà na buona presentazione piuttosto! "Sei nervosa?" mi chiede sottovoce senza guardarmi. Cazzo! È così evidente? "No, per niente" "Tranquilla, è normale" mi dice schietto "Non tutti hanno capacità orali come le mie" "Oh posso immaginarlo" gli rispondo passando il tesserino sotto il lettore "In pochi confonderebbero Westminster con la fottuta Winchester" "Andiamo, è stata solo una svista, Carboncino" "Davvero? Vuoi dire che non ci hai goduto nemmeno un pochino, a vedermi lì come una fessa? Girando in tondo alla ceca ricerca della tomba di Jane Austen?" Si mette a ridere sotto i baffi e per poco non gli tiro un calcio negli stinchi. Se non altro non ha ancora tirato fuori l'argomento di ieri sera e va benissimo così. Non voglio affrontare la discussione dopo il modo in cui sono scappata a gambe levate. Arriviamo nella hall e lui afferra una mappa. Come se io non sapessi già dove andare. Faccio tour virtuali di questo posto con Encarta da quando ho otto anni. "Vai a destra" gli dico secca. Lui di tutta risposta accenna un inchino, mi guarda dal basso e mi sorride. "Dopo di te.." Alzo gli occhi al cielo. Ma va a farti fottere! Lo sorpasso ed entro nella prima sala.
Dopo circa un'ora e un quarto siamo quasi giunti alla fine della sala 34. Abbiamo già visto la stanza dedicata a Van Gogh e il pannello di Leonardo Da vinci. Ma con quello ho dovuto improvvisare, perchè è solo un'esposizione temporanea. Anche se avrei anche potuto farne a meno, dal momento che la sua massima curiosità sul pittore era sapere se si scopasse o meno il suo garzone e se facesse o meno parte degli illuminati. Pensare di amare l'arte, di essermene interessata sin dall'infanzia, di avere studiato come una matta per arrivare dove sono, per poi sentire certe affermazioni ai limiti dell'ignoranza mi porta quasi al suicidio psicologico. Per non parlare poi della hostess e del modo in cui ci ha palesemente provato con lei, con la scusa di avere un'auricolare in più, per poi arrivare a farsi dare il suo numero. Che poi, che cosa se ne fará, dico io! Non ci è permesso uscire e tra due giorni torniamo in Italia. Quando e come pensa di rivederla? Chi lo sa. So solo che vorrei tanto che tutto questo finisse alla svelta. Ma che ci devo fare? Sono una sfigata. E da brava sfigata mi tocca il tour con Mr. BelloEdArrogante. Finalmente i suoi occhi si fermano su un dipinto e per la prima volta da quando è iniziato il tour, sembra seriamente colpito da qualcosa. Peccato che sia la fine e che siamo tornati alla stanza nuemro 2. "E questo?" chiede, ammirando estasiato il magnifico dipinto di fronte a noi. "Questo è uno dei primi capolavori che abbiamo visto. Ma che tu ti sei perso perchè eri troppo impegnato a scattarti selfie e a fare live su instagram" Lo vedo abbassare lo sguardo, dispiaciuto. Fa sul serio? "Mi dispiace, avrei dovuto portarti più rispetto, Carboncino" Ok, datemi un pizzicotto! Sta davvero succedendo? Damiano David si sta scusando? Con me, per giunta?
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