L'atmosfera in macchina è surriscaldata. Io e Damiano non riusciamo nemmeno a guardarci negli occhi. Forse perchè sappiamo già quello che sta per succedere.
È così assurda questa situazione. Quello che pensiamo, quello che vogliamo, il nostro desiderio comun è così forte in questa macchina che quasi riesce a prendere forma a mezz'aria, fatto di colori.
È qualcosa di mai provato prima. Insomma, lui è praticamente un'estraneo. Ma c'è una vocina, nella mia testa, una vocina lieve che mi dice che potrei seguirlo ovunque. E poi il sesso.
Vogliamo parlare del sesso?
Non è mai successo prima, che io palesassi così ad un uomo, la mia voglia di fare sesso con lui. Non è una cosa da me.
Eppure siamo qui, in una macchina troppo piccola per noi e il nostro desiderio, con la voglia di arrivare e di restare finalmente soli.
Il viaggio è breve e finisce di fronte ad una villa che somiglia a quella di Alessandro. Bianca, discretamente grande e soprattutto affacciata sul mare.
"Questa è casa tua?"
Lui accosta, spegne la macchina e mi sorride.
"È la casa al mare di mio nonno" mi dice "Tranquilla, non ho rubato le chiavi a nessuno. Ci passo le vacanze da quando ho sette anni"
Senza darlo a vedere tiro un sospiro di sollievo, ma poi ecco che le farfalle nello stomaco ritornano.
Non so se sono pronta per quello che sta per succedere. Non so nemmeno se sia giusto o meno farlo e dove ci porterà tutto questo.
So solo che ora esistono due occhi, scuri, profondi. E che li seguirei anche in capo al mondo.
È arredata in modo diverso da quella di Alex e non ci sono tutti quei costosi mobili di antiquariato.
Mi fa accomodare ed io mio siedo su un divano ad angolo immenso, comodo e molto diverso da quello di casa mia, dove ci stiamo a malapena io e mia madre.
Damiano fa il giro della casa, poi accende lo stereo, ci attacca il cellulare e fa partire un pò di musica che è decisamente il mio genere.
Si siede accanto a me ed allunga un braccio oltre le mie spalle, incrociando le gambe. Sembra un vero rocker in questo momento. Seduto sul bordo del mondo a guardare la vita scorrere sotto i suoi piedi.
È elettrizzante il modo in cui insegue i suoi sogni con una caparbietà mai vista prima. Dovrebbe essere d'ispirazione per tutti i ragazzi della nostra età un comportamento del genere.
È una di quelle personalità che ti trascina con se e ti fa dire: Sai cosa? Fanculo tutti, io me ne vado a fare quello che mi piace.
Mi guarda negli occhi e come al solito perdo il contatto con la realtà.
"Vuoi qualcosa da bere? Ho solo alcolici, ti avverto. E acqua del rubinetto"
"Tu e gli analcolici non andate d'accordo, vero?"
Lui si passa una mano tra i capelli e getta la testa all'indietro:"Diciamo che mi piace bere e mi piace divertirmi"
"Da brava rockstar, insomma"
Lui si avvicina al mio viso:"Da brava rockstar, seh" sussurra sulle mie labbra.
Sono finita in un vortice di suoni e sensazioni che a fatica riesco a gestire.
È un attimo.
Mi bacia, realizzo che siamo soli e che posso lasciarmi andare. Il cuore si ferma e per un pó anche il tempo.
Perchè quando un ragazzo del genere ti sta baciando, l'intero universo puó anche sprofondare. Il resto non conta più niente.
E per me - è strano lo so - l'universo ormai sono diventati quegli occhi scuri.
Damiano approfondisce il bacio e lo vedo sbottonarsi la camicia.
Quindi è così, ci siamo.
La mia prima volta.
Era così che me la immaginavo? Di certo non con lui.
Dovrei dirglielo?
Ha le labbra così morbide!
No, Alice, concentrati sulle cose importanti!
Infila le mani tra la mia pelle e il tessuto in jeans e mi leva la giacca.
Cazzo, sta succedendo!
Devo fermarlo, finchè ho un attimo di razionalità in corpo.
"Aspetta" dico col fiato corto "Io...C'è una cosa che devo dirti"
Lui mi guarda incantato per un attimo e mi lascia continuare.
"Non...Non l'ho mai fatto prima"
Ecco, l'ho detto.
Ora le opzioni sono due: o mi fa riverstire e mi pianta in asso. Oppure capisce la mia situazione e continua quello che ha iniziato.
Per alcuni secondi se ne sta in silenzio. Mi fissa enigmatico e Dio solo sa quanto vorrei leggergli nel pensiero in questo momento.
"Vuoi che ci fermiamo? Non c'è problema, davvero"
Lo guardo qualche secondo. Inebetita come sempre dal suo sguardo.
Che cosa voglio? Bella domanda.
Voglio davvero farlo? Le mie intenzioni erano ben altre.
Ma so bene che con Alessandro ormai posso mettermi l'anima in pace.
Damiano invece è cambiato in modo esponenziale nei miei confronti, da quando lo ho conosciuto. Ha pur sempre un caratteraccio e un ego smisurato, certo. Eppure mi piace così tanto il Damiano che ho conosciuto in questi giorni. Sembra così diverso da come vuole apparire di solito.
O forse me lo sto solo immaginando. E se fosse tutto un teatrino per arrivare dove vuole?
Nun ce sto a capí più niente!
Che situazione incasinata.
Io voglio che si fermi? Lo voglio sul serio?
La risposta mi arriva chiara, dal cuore. Ed è un no, bello e buono.
Lo afferro per i capelli e lo bacio. Fanculo tutti, stasera mi lascio andare e sono anche certa che Jane Austen sarebbe fiera di me. O almeno credo.
Damiano capisce le mie intenzioni e continua quello che ha iniziato levandosi la camicia e dando vita ad uno degli spettacoli più erotici che io abbia mai visto.
Si avventa su di me e mi porta sotto di lui su quel divano immenso.
Si poggia sui gomiti ed inizia a fissarmi:"Sei sicura?" mi chiede, premuroso. Faccio segno di si con la testa e lui torna a tuffarsi sulla mia bocca.
È un bacio nuovo, uno di quelli che quando iniziano sai giá dove finiranno. Uno di quei baci che quando ci sei dentro ti soffocano per il troppo desiderio.
Parte Radioactive degli Imagine Dragons e l'atmosfera si colora di nuove emozioni. Mio padre aveva ragione: la musica e l'arte vanno di pari passo. Non c'è una nota che non abbia un colore e un colore che non ricordi una nota.
Ed ora, qui, con lui e questa canzone di sottofondo, l'intera stanza si è colorata di rosso, come il desiderio che abbiamo l'uno dell'altra. Di bianco, come la dolcezza di questo ragazzo che mi sta baciando e che non sembra nemmeno Damiano. E di nero, come quel demone che gli sporca gli occhi, l'anima e la voce e che lo rende così sexy in ogni cosa che fa.
Fa scivolare una mano lungo la mia coscia, sento le sue dita affondare nella mia carne e porto le mie tra i suoi capelli morbidi.
I nostri respiri, pesanti e veloci si mischiano e i nostri sapori pure. Io sono in fiamme , letteralmente. Ogni singola cellula del mio corpo sta andando a fuoco al pensiero di quello che sta per succedere.
Si alza sulle ginocchia e torreggia su di me, slacciandosi i pantaloni e facendo poi lo stesso con i miei.
Sono totalmente in balia delle emozioni e delle mani sapienti di Damiano perchè, fosse per me, non saprei davvero come muovermi.
Mi sento impacciata e stupida e lo spettacolo di un Damiano mezzo nudo di fronte agli occhi di certo non mi aiuta.
Mi aiuta ad alzarmi quel che basta per levarmi anche la felpa. Sono di fronte a lui, mezza svestita e mi sento come una bambola in vetrina. In imbarazzo come mai prima d'ora, certo, ma basta un suo sguardo pieno di desiderio per farmi passare ogni paura.
"Sei bellissima" mi dice sottovoce. Ed io ci credo. E mi sento come quando da piccola mia madre mi diceva 'Vieni qui, non ti faccio niente'. È tutto un rischio da adesso in poi. Ma qualche volta è bello rischiare anche se c'è pericolo di farsi male.
E i suoi occhi mi hanno parlato chiaro sin dall'inizio: con lui ci si fa solo male.
E allora afferro i miei jeans e li faccio scivolare via, lentamente, guardandolo fisso neglio occhi. Per fargli capire che so bene cosa sto facendo, che so di stare giocando per perdere. Ma non importa.
Perchè stasera l'importante è giocare. L'importante è bastarsi. E da qualche parte, in un remoto angolo della mia testa incasinata, una voce mi dice che lui, potrebbe bastarmi per sempre.
Sento le sue dita scivolare lungo il bordo delle mutandine. Me le sfila e nonostante tutto il mio piacere ed il suo siano lì, di fronte a lui, continua a guardarmi negli occhi.
Si alza di nuovo sulle ginocchia e getta i nostri vestiti sul pavimento, distrattamente, mentre continua a far scivolare lo sguardo sulle mie curve. Come se si stesse chiedendo da dove pottrebbe iniziare a divorarmi. Se ne sta lì per qualche secondo, con i jeans slacciati ed una mano tra i capelli. Poi lo vedo infilare una mano in tasca e tirarne fuori una piccola bustina argentata.
E allora mi si smorza un pò il respiro. Come quando da piccola mi portavano a fare il vaccino ed io non avevo paura e non mi agitavo finchè non vedevo l'ago.
Mi sento un pesce fuor d'acqua che sta facendo qualcosa per cui non potrà più tornare indietro.
Mi tranquillizzo solo quando vedo che è lui ad occuparsi di tutto. Forse sta pensando che sono una sfigata...Che avrebbe potuto scoparsi la sua bassista ed evitarsi tutte questo moine.
Si abbassa i jeans quel che basta, ma non li sfila. Lì per li mi sembra quasi una cosa squallida, da porno scadente. Ma poi lo guardo in faccia, leggo il desiderio nei suoi occhi e capisco che è solo fretta. Pura fretta di entrarmi dentro. E un brivido mi trafigge come una saetta.
Si posiziona di nuovo tra le mie gambe e si china verso di me. I suoi capelli mi solleticano le guancie e sorrido istintivamente. Lui ne approfitta per strapparmi un bacio ed avvicinarsi a me.
Siamo occhi neglio occhi e sapere quante cose stanno per succedere, quante cose stanno per cambiare mi manda in fumo il cervello.
Mi lancia uno sguardo che è un mix di desiderio e consapevolezza. Probabilmente sta per farlo.
Chiudo gli occhi, proprio come prima di un vaccino e spero solo che si sbrighi. Perchè non ho mai voluto così tanto qualcosa in vita mia e perchè forse è davvero come con gli aghi. Va fatto e basta, senza pensarci troppo.
Come strappare un cerotto.
Ed infatti basta un secondo e tutto cambia. Un secondo e siamo una cosa sola.
Inarco la schiena per il dolore e poi un pò di più per il piacere. Apro gli occhi quel tanto che basta per guardarlo gettare la testa all'indietro e leccarsi il labbro inferiore. Mi si ferma il cuore per quanto è bello.
Sento una scarica di piacere trapassarmi quando torna a guardarmi negli occhi.
"Ti sto facendo male?"
Si, mi sta facendo male. Sento dolore e piacere insieme. Più dolore che piacere a dire il vero. Ma il suo sorriso, quelle due fosse che ha sulle guance, sono un anestetico naturale. Quindi faccio segno di no con la testa.
Dallo stereo sento partire Beggin' dei Madcon.
Sorrido pensando a quanto adoro quelle parole e poi afferro i capelli di Damiano e lo bacio con un'irruenza che spiazza persino me. Mi muovo con lui, al suo stesso ritmo e sento il piacere farsi sempre più tagliente e il dolore scomparire ogni secondo di più. Mi lascio andare. Lascio che siano solo lui ed il piacere a guidarmi. Mi abbandono alle sensazioni e mi sento improvvisamente libera, come non lo ero da tempo.
È così che ci si sente allora? Libere?
Forse, tutto sommato Stefano aveva ragione. Forse non era questione di trovare il ragazzo giusto con cui condividere la mia prima volta. Forse era il momento a dover essere giusto.
Quanto al ragazzo...bhe, è Damiano. E per stasera, o forse per sempre, mi basta e avanza.
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BEGGIN -(IN REVISIONE PRE PUB)
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