"L'uscita è da quella parte, signorina" dico educatamente ad una ragazza sulla ventina, che si è persa nella stanza dei busti.
Non sarebbe compito mio stare qui, soprattutto non oggi che è il mio giorno libero, ma ho scelto io di sostituire Arianna. Voglio dimostrare che non lavoro qui solo perchè porto il cognome Satta. Che se sono qui a Villa Borghese è perchè ho del talento ed amo profondamente l'arte, più di ogni cosa.
Ed a proposito di amare, non può non cadermi l'occhio sull'orologio. Sono le tre e mezza e Dem non ha chiamato nemmeno oggi per la pausa pranzo.
Mi aveva detto che Perugia, Napoli e Bari, essendo le prime tre tappe, sarebbero state parecchio snervanti e che non avremmo avuto nemmeno un attimo per sentirci. Ma adesso siamo al dieci ci Marzo e ancora non l'ho sentito se non con qualche messaggio vocale o qualche sms.
So bene che è il loro primo tour e che è esaltato peggio di una bambina, ma ogni tanto 'n saluto me lo potrebbe pure fa!
Il telefono squilla e lo afferro al volo. È lui.Da: Stalker
Firenze pazzescaaa!
Domani Nonatola e poi spero d'avere un paio di giorni almeno per fare una videochiamata. Il lavoro come procede?Mi si disegna un sorrisetto ebete sul viso.
A: Stalker
Sono felice che sia andata bene. In bocca al lupo anche per Nonantola, vedrete che spaccherete come al solito.
Qui tutto alla grande, anche se lavoro pure oggi che ho il giorno libero perchè devo accogliere una nuova guida e farle da tutor per tutto il pomeriggio.
Sarà un inferno.
Ti mando un bacio.Do un'occhiata all'orologio. Il mio nuovo collega dovrebbe essere qui tra pochissimo.
Da: Stalker
Quindi dovrai fare da guida ad un'altra guida? Non ti invidio.
Scappo che tra poco arriva il treno. Ti penso sempre, Carboncino.Non gli rispondo, non faccio in tempo. Arriva Marcello e mi fa un sorriso. Come quelli che mi faceva da piccola, quando io e mamma andavamo a trovare papà al lavoro. È accompagnato da un ragazzo molto più giovane di lui, alto, dal fisico slanciato e dai capelli mossi. Da lontano somiglia ad un attore che ho visto in Game of Thrones.
Si avvicinano ed io mi do una sistemata.
"Alice, come va? Lui è Tiziano Roccaforte, il nuovo collega di cui ti ho parlato"
"Tiziano, lei è Alice Satta e per oggi ti farà da tutor qui alla villa e ti spiegherà come funzionano i turni"
Mi allunga la mano ed io la afferro al volo. Guardandolo da vicino ho ancora quel vago senso di somiglianza, ma noto dei dettagli in più.
Ha gli occhi azzurri, quasi quanto il cielo di oggi. Sono di un colore strabiliante e quando mi sorride diventano ancora più luminosi.
Ha la barba, ma non è troppo lunga. Forse per dare l'impressione di essere più grande? In effetti noj sembra così giovane, ma nemmeno vecchio.
Quanti anni avrà? Na trantina?
"Tanto piacere" gli dico.
"Piacere mio"
"Bene, allora vi lascio alle vostre faccende. Per qualsisi cosa, Alice ha il mio numero" dice Marcello, aggiustandosi la cravatta e pettinandosi i capelli bianchi.
"Benvenuto a Villa Borghese" aggiunge poi.
Rimaniamo soli e lui mi guarda:"Bhe, se non altro ci ha pensato lui a rompere il ghiaccio" mi dice.
"In realtá mi ha rubato la battuta. Avrei voluto darti io il benvenuto...Ora sono senza frase ad effetto"
"Bhe, 'avrai lo stesso stipendio di Marcello', sarebbe una frase bellissima con cui iniziare"
Scoppio a ridere:"Vorrei potertelo dire, ma credo che nessuno in tutta Roma sia pagato quanto lui"
"Buono a sapersi" sorride di nuovo ed io noto che ha le stesse fossette sulle guance che ha anche Damiano.
Gli aggiusto il cartellino che era girato al contrario e gli sorrido, felice di iniziare.
"Allora, partiamo dagli orari e poi passiamo allo schema delle visite e alle prenotazioni, d'accordo?"Tre ore dopo siamo di fronte all'opera del Bernini che più adoro tra quelle che ci sono qui. Abbiamo finito tutto il tour e lui ha esaurito le domande, quindi abbiamo semplicemente iniziato a girare per la villa, mentre aspettiamo che l'ultimo gruppo di persone finisca il tour.
"Allora, come mai hai deciso di fare la guida? Amante dell'arte?" gli domando.
"Bhe, con un nome del genere, potevo non esserlo?"
Sorrido istintivamente, pensando alla bellezza dei dipinti di Tiziano.
"Ho iniziato da piccolo, leggendo i libri di arte di mia madre"
"È un'artista?"
"No, ma insegna storia della scultura all'accademia di Brera" mi risponde orgoglioso.
"Brera? Caspita!"
"E tu? Come è arrivata la passione per il disegno?"
Cosa? Ma come fa a....
"Come sai che disegno?" gli domando.
"La mano destra" mi risponde indicandola "È quella che hai usato per stringere la mia e ho notato un pó del nero del carboncino"
Oh...
Eppure credevo di essermi lavata bene le mani oggi, dopo la pausa pranzo.
"È inconfondibile" aggiunge poi.
È vero, lo diceva sempre anche mio padre. Gli sorrido e passo dietro la statua per ammirarla anche da un'altra angolazione.
"E bellissimo, vero?" mi chiede "Il modo in cui Bernini riusciva quasi a far uscire l'opera dal marmo"
"E' vero" gli rispondo, sorpresa di riuscire a parlare di arte con un uomo "Sembra quasi che voglia prendere vita ed andarsene in giro per la villa"
"Sarebbe bello, non trovi?"
"Cosa? Avere uomini e donne nude in giro per il giardino?" chiedo divertita.
"Credo che a Marcello verrebbe un infarto" scoppia a ridere ed io con lui.
Mi arriva un messaggio e mi precipito a leggere.
Da: Stalker
Come sta andando la guida alla guida? =P
Qui stanno organizzando una festa ma credo che declinerò l'invito.
Ho mal di testa ed ho voglia di parlare un pò con te.
A che ora stacchi?
Sul serio? Finalmente!
A: Stalker
In realtà ho già finito, ma poi lui si è messo a parlare di arte e...Sai come sono!
Una cosa tira l'altra e si è fatto tardi.
Il tempo di passare a restituire il badge e ci sono.
Da: Stalker
Lui? E' un lui che ti parla di arte? Devo essere geloso? =)
Aspetto che mi fai un fischio.
A dopo.
Scrollo la testa divertita e con le farfalle nello stomaco, all'idea di sentirlo dopo tanto.
"Credo che qui abbiamo finito, no?" dico a Tiziano in fretta, mentre mi levo il foulard ed il badge.
"Si credo proprio di si" mi dice "Gli appunti li ho presi, quindi direi che ci siamo"
"Quando hai il primo turno?" gli domando, infilandomi la giacca di jeans.
Lui estrae il biglietto dalla tasca e da un'occhiata:"Domattina"
"Perfetto, allora sei con me"
"Di nuovo? Sono davvero fortunato!" sorride, poi si avvicina "Senti, mi chiedevo...Ti andrebbe di continuare la conversazione sul Bernini davanti ad un caffè? Sempre se non hai impegni"
Un caffè? Nei film non va mai a finire bene quando si vedono per un caffè.
"Ti ringrazio, ma ho un appuntamento con il mio ragazzo" dico mentendo.
Lui non sembra essere troppo deluso e mi sorride.
"Ce lo hai davvero il ragazzo, o è un becero tentativo di mandarmi a quel paese?" mi chiede.
"Come?" chiedo confusa da tanta sfacciataggine.
"Non vorrei che ti fossi fatta un'idea sbagliata e mi dicessi che hai il ragazzo, perchè credi che ci stia provando con te" mi dice secco "Anche io sono impegnato"
Oh...Davvero?
Mi sto sentendo un tantino stupida in realtà, per aver pensato male così in fretta. Ora sono leggermente più tranquilla.
"Non preoccuparti, non mi hai fatto nessuna brutta impressione" gli rispondo "Ma ho davvero un appuntamento"
"Allora ti lascio correre dal fidanzato" mi dice facendo qualche passo indietro "Ci vediamo domattina"
"Certo a domani" lo saluto. Lui si volta e si incammina verso l'uscita del giardino.
Il telefono vibra. Di certo sarà Dem che si lamenta del ritardo.
Da: Stalker
Scusami piccola, ho avuto un contrattempo.
Marta, la mia manager, ha detto che non posso mancare alla festa.
Ci saranno dei produttori di alto calibro e vuole che vada.
Ti spiace se ci sentiamo in un altro momento?
Scusami, giuro che mi faccio perdonare.
Che cosa? Mi sta dando buca di nuovo?
Scoppio a piangere silenziosamente e ringrazio il cielo di avere gli occhiali da sole a nascondermi. Ci tenevo così tanto a sentirlo.
Capisco davvero quanto sia importante il suo lavoro. Ma mi sento considerata meno di un cane abbandonato, ultimamente.
A: Stalker
Non fa niente, non preoccuparti
Ci sentiamo appena puoi, divertiti.
Gli scrivo prima voltarmi, al passaggio di una famiglia che ha finito la visita. Non voglio che mi vedano piangere.
Da: Stalker
Mi dispiace, sul serio.
Mi manchi un sacco piccola, te lo giuro che lo trovo il modo di sentirti.
Un bacio
Certo come no.
Lo ha detto anche ieri, ed il giorno prima e quello prima ancora.
"D'accordo, grazie mille" sento la voce di Tiziano poco distante da me. Mi volto e lo trovo intento a fissare la mappa della villa e chiedere indicazioni.
"Ti sei già perso?" chiedo, dopo essermi asciugata le lacrime.
"E tu sei ancora qui?" mi chiede "Credevo dovessi andare"
"Lo credevo anch'io...Ma ho preso il bidone"
"Prendere il bidone" ripete divertito "Non lo sentivo dagli anni novanta"
"Quanti anni hai?" chiedo curiosa
"Trenta, tu?"
"Quasi venti"
"Un momento...La mia tutor è una ragazzina?" mi dice con tono di sfida, sorridendo. Gli mollo una gomitata scherzosa.
"Guarda che ti lascio qui a girovagare per i giardini, sai?"
"D'accordo, sto zitto" mi dice ridendo "Allora, come si esce da qui?"
"E così mi sono trasferito qui" mi dice Tiziano, dopo aver mandato giù un sorso della sua birra.
Siamo seduti a questo tavolo da circa un'ora e ci siamo fatti una chiacchierata piacevole sull'arte contemporanea. Io gli ho mostrato alcuni miei disegni e poi gli ho raccontato un pò di me e del mio ragazzo. Ovviamente omettendo il nome e che cosa fa per vivere. Gli ho solo detto che è sempre lontano per lavoro e che non ho quasi mai la possibilità di vederlo.
Lui invece mi ha raccontato di come ha iniziato ad amare l'arte, del suo periodo di studi alla scuola d'arte di Londra, cosa che hai miei occhi lo ha trasformato in un eroe. Quello sarebbe un sogno realizzato. Peccato che mia madre non abbia il denaro per pagarmi nemmeno la metà della retta annuale.
Poi mi ha raccontato del perchè si è trasferito a Roma e che ora vive lì senza la fidanzata.
"Quindi vivi la mia stessa situazione"
"In pratica si" mi risponde tirandosi su le maniche della camicia di jeans "Lei mi ha detto di essere pronta a vivere una storia a distanza e così ci abbiamo provato. Anche se non so quanto durerà"
"Che intendi?" chiedo nervosa.
"Che lei è sempre più distante in questo periodo ed ho il sospetto che voglia lasciarmi"
"Magari è solo una tua paranoia"
"Non credo" mi dice malinconico "Lei è un'assistente di volo ed è sempre circondata da ragazzi bellissimi che fanno il suo stesso mestiere"
"Che cosa centra questo?" gli domando "Anche tu sei un bel ragazzo"
"Lo so ma...Si sa come vanno a finire queste storie a distanza"
Eccola lì, la fitta allo stomaco che non avevo da un pò di tempo.
E' inevitabile pensare a Damiano e al fatto che ormai siamo sempre più lontani. E non solo fisicamente.
Tiziano deve aver notato il mio malessere perchè si affretta a scusarsi:" Mi dispiace, io...Non intendevo che accadrà la stessa cosa anche a voi"
"Certo, non preoccuparti...E' solo che il collegamento è stato inevitabile" gli dico a disagio.
"Ovvio che si, sono stato un cafone, ti prego perdonami"
"Certo, sta tranquillo" gli rispondo "E poi non hai detto nulla di stupido, anzi"
"Sarebbe a dire?"
"Che hai ragione: vivere una storia a distanza si sta rivelando più spinoso di quanto avessi preventivato" dico fissando il cellulare, senza volere.
"Mi dispiace" mi dice posandomi una mano sul braccio "Vedrai che chiamerà"
Certo, come no.
Non sa nemmeno se esisto in questo momento.
Sarà ad una festa, attorniato da ragazze mezze svestite, cercando di fare colpo su uomini che lo porteranno ancora più lontano da me. O forse non è così ed andrà tutto bene?
Magari mi sto solo riempiendo di paranoie come al solito.
Meglio pensare ad altro.
"Allora, parlami della scuola d'arte a Londra, ti prego".....
CONTINUA...
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BEGGIN -(IN REVISIONE PRE PUB)
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