È tutto al limite della follia.
Questa notte la ricorderò per tutta la vita, già lo so. E lo sa anche Damiano.
E allora perchè da quando siamo saliti in macchina, non mi ha ancora rivolto la parola? È arrabbiato con me? Ho fatto qualcosa di sbagliato?
Insomma, so bene di non essere un'esperta, ma quesyo avrebbe dovuto metterlo in preventivo quando gli ho detto che non lo avevo mai fatto prima.
Eppure, su quel divano, quando eravamo abbracciati, mi ha detto delle cose bellissime. Può essere che fosse solo un modo per non fare sentire a disagio la ragazzina sfigata che gli faceva pena? Può darsi che fosse tutta una gigantesca pagliacciata per segnare un'altra vergine sulla sua lista di conquiste? Cos'è? Magari le vergini tra i suoi amici coatti valgono cento punti, o cose del genere?
Perchè non mi parla? Perchè non mi dice nulla, ora che non siamo più in quella bolla magica, su quel divano?
Alla radio parte Say something.
Che strano. A volte sembra che la musica ci capisca e remi contro di noi.
Quando si è felici non si trova mai la canzone giusta. E quando si è tristi, invece, la si trova al volo. Perchè, poi?
Damiano allunga la mano e cambia stazione. Come se anche per lui quella canzone fosse troppo. Allora, forse anche lui è triste? Forse anche lui è confuso quanto me?
Su RTL stanno passando L'amore è una cosa semplice di Tiziano Ferro e a me scappa quasi da ridere. Le canzoni ti trovano sempre quando sei triste, non c'è nulla da fare.
Abbiamo ancora dieci minuti di viaggio e poi sará tutto finito. Questa serata, questo cambiamento, questa sensazione di formicolio addosso, che ancora mi fa sentire i suoi baci bollenti sulla pelle.
Finita questa serata cosa resterà di noi e di quello che è successo? Solo le canzoni che passavano alla radio?
Non può andare così, devo dire qualcosa. Deve parlare con me, fosse solo per dirmi che sono uno stupido giocattolo.
Sto per aprire bocca ma poi, nel buio, Damiano allunga una mano verso di me ed afferra la mia. Con la coda dell'occhio lo vedo girarsi e guardarmi. Mi volto anch'io e trovo quei due occhi perfetti.
Mi sorride.
Come a dirmi che è tutto apposto e che il mare che ho dentro, ora ci pensa lui a calmarlo.
E allora nello stomaco partono trecentosessanta emozioni insieme e le lacrime non riesco più a trattenerle. Mi volto verso il finestrino, approfittando del buio e di Tiziano Ferro e lascio andare le paure che avevo.
Che cosa buffa.
Fino a ieri, provavo tutto questo per Alessandro. Ed ora invece, lo provo per un estraneo. Che poi, chi lo dice che a volte non siano proprio gli estranei a conoscerci meglio? E Damiano, è come se mi leggesse nel pensiero.
Quei dieci minuti passano così in fretta che nemmeno ho tempo di accorgermene. Specie per il fatto, che per quasi tutto il tempo, Damiano tiene la mia mano nella sua.
Gli ho detto di fermarsi qualche civico prima del mio, perchè mi sta aspettando Stefano. Quando glielo ho detto mi è parso nervoso e così lo ho tranquillizzato, dicendogli che non c'è assolutamente nulla tra di lui e che a lui piace una della mia classe. Di certo non posso dirgli la verita, ne che mia madre non deve vederci insieme perchè alrrimenti mi chiude in camera e getta la chiave.
"Eccola, è nella cinquecento nera parcheggiata"
Damiano accosta, mi lascia scendere e poi mi segue sino all'auto di Stefano, che apre la portiera e ci viene incontro.
Damiano lo scruta, lo esserva per carpire chissà quali brutte intenzioni, ma rimarrà deluso. Stefano invece guarda me. Si sarà accorto del mio cambiamento, forse.
Mia nonna dice sempre che quando una donna sboccia, glielo si vede negli occhi.
Ho un tuffo al cuore. Mia madre lo noterà?
"Andiamo?" mi chiede Nardi, poggiandomi una mano sulla spalla. Vedo gli occhi di Damiano chiudersi a fessura. Ma...È gelosia, quella?
Poi lo vedo avvicinarsi, lanciare un'occhiataccia a Stefano e sporgersi in avanti per baciarmi.
Mi regala un bacio frettoloso. Uno di quelli che sai che deve durare poco e allora tutte le cose che vuoi dire le infili li, tra tue labbra e le sue.
"Buonanotte, Carboncino"
"Buonanotte, Stalker" gli rispondo sorridendo, come una bambina timida che vorrebbe nascondersi dietro alla gonna della mamma.
Io e Stefano ci voltiamo ed andiamo verso la sua auto.
"Sta attento alla mia ragazza, Capellone" grida Damiano all'improvviso.
Io mi blocco.
La mia ragazza...
Quelle parole rimangono li a mezz'aria, sospese per qualche secondo. Poi fanno il giro a zig-zag dei lampioni e scompaiono nel mio sorriso.
La sua ragazza...
"Non dire niente" ordino a Stefano. Prima che dica qualcosa di stupido e rovini il momento o lo faccia arrabbiare.
Alza semplicemente la mano, senza voltarsi, in segno di saluto.
Io mi volto solo per un attimo e trovo Damiano imbambolato a fissarmi.
Che bella sensazione, essere la ragazza di qualcuno. E non più l'amica di nessuno.
Saliamo in macchina e Stefano mi fissa, alzando un sopracciglio, come sempre quando è elettrizzato per qualcosa.
"La mia ragazza?" mi chiede, facendo la voce grossa ed imitando Damiano.
"Si, ecco...Sono successe un paio di cose stasera"
"Lo credo bene, Satta...E ora me le racconti tutte, una per una" mi sorride "E voglio i dettagli torbidi e scottanti"
Si appoggia al volante e mi sorride:"Ma prima devo chiederti una cosa importante"
"Che cosa?"
"Sembro davvero un capellone?" chiede divertito, passando le dita nella matassa di boccoli che ha in testa.

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BEGGIN -(IN REVISIONE PRE PUB)
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