Capitolo 29

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Finita scuola, io e la mia amica ci dirigiamo al molo; spero di trovare qualcosa.

- L'aveva arredata per te? - mi chiede ad un tratto Virginia. Mi fermo un attimo per guardarmi intorno e sorrido involontariamente.

- L'abbiamo fatto insieme in verità. È tutto come era rimasto... -. Un velo di tristezza si impossessa di me ma scaccio via i brutti pensieri.

- Non ti ha mai detto dove viveva con la madre? -

- No e io sono stata una stupida a non chiederglielo. Dai andiamo, non c'è nulla -.

Ma proprio mentre stavamo per chiudere la porta vedo, in un angolo, a terra una foto. La raccolgo e sono ritratti una signora su una trentina d'anni e un bambino piccolo.

- Virgi penso di aver trovato qualcosa - annuncio io speranzosa.

Decidiamo così di andare a mangiare.

- Ora mi racconti tutto? -. È arrivato il momento.

- Va bene. Non l'ho mai detto a nessuno quindi non deve uscire da qui. Sono malata, ho leucemia - annuncio finalmente e faccio un respiro lungo.

- Stai scherzando? - sgrana gli occhi dall'incredulità.

- No

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- No... -. Così le racconto tutto quello che mi è accaduto tralasciando Caleb perché non voglio ripensarci.

- Quindi pensi che sia Lucas? -. Sbatte le palpebre ripetutamente un po' sotto shock per tutto.

- Io sinceramente no ma i miei ne sono sicuri. Sono preoccupata per lui Virgi, spero non si sia messo nei guai -. C'è un attimo di silenzio prima che lei riprenda a parlare.

- Senti che ne dici di chiedere in giro se conoscono questa donna? Può esserci utile - mi propone.

- Ottima idea, dai andiamo -.
Per tutto il giorno giriamo per la città ma con scarso successo. Nessuno sa chi sia; è come se non fosse mai esistita.

- Meglio se andiamo a casa. Grazie per l'aiuto amica mia -

- Grazie a te per esserti confidata con me -. Ci abbracciamo per poi dirigerci ognuno a casa sua. Mangio con i miei in silenzio. Con sta storia dell'ospedale per loro è un motivo in più per tenermi lontana dal moro ma io non perdo le speranze. Ce la farò!

Il mattino dopo non si va a scuola visto che è sabato. Virgi mi ha obbligato ad andare al centro commerciale per distrarmi un po' anche se io non ho tutta questa voglia e quindi eccoci qui a girare tra i vari negozi. Ad un certo punto si ferma facendomi sbattere contro di lei.

- Oddio quel vestito! Devi assolutamente provarlo - mi dice lei indicandomi una vetrina.

- No sai che gli odio - sbuffo.

- Provalo e basta - mi ordina. Entriamo nel negozio e provo il vestito. Devo dire che non mi sta affatto male.

- Prendilo, ti sta alla perfezione - sgnignazza lei.

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