Capitolo 33

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Sono ancora qui, dentro le coperte del mio letto da quattro giorni. Ormai ci ho fatto la mia tana in queste coperte...
Quattro cazzo di giorni che sono rinchiusa dentro casa a piangere ed è tutta colpa dei miei genitori! Dopo aver scoperto di me e Cameron non mi perdono un secondo di vista, sono ancora scovolti il ché è comprensibile. Insomma sapere che tua figlia ha avuto una "relazione" con un suo professore non è proprio il massimo ecco.

- Posso entrare? - chiede mia madre bussando alla porta. Fai pure tanto sei già entrata...

- Come stai? - si siede sul letto con una faccia stanca. Purtroppo per colpa mia i miei stanno litigando tutti i giorni e mia madre non riesce più a dormire, è così stressata e stanca che le sue occhiaie arrivano fino ai suoi piedi.

- Come dovrei stare rinchiusa qui dentro da quattro giorni mamma? Non vedo la luce da anni praticamente - sbuffo e mi metto seduta anche io. La vedo intenta a parlare ma non riesce a trovare le parole giuste, lo so.

- Mamma io non pretendo che voi riusciate a capire tutto quello che mi succede se non lo so nemmeno io. Però voglio bene a Cameron, mi è stato vicino quando Lucas... ecco... Non so cosa ci sia tra noi due ma penso di provare qualcosa per lui e suppongo sia reciproco questo sentimento -. Silenzio.
Sta cercando di metabolizzare il tutto e lo capisco. Si alza dal letto e si dirige fuori dalla camera quando si ferma improvvisamente.

- Devo andare a lavoro e papà è uscito per delle commissioni. Dagli un po' di tempo, stiamo cercando di capirci qualcosa e lo sai com'è fatto... Ordinati qualcosa dal cinese che noi arriviamo tardi, ti voglio bene sappilo - e se ne va via.
Appena sento la porta chiudersi prendo i primi vestiti che trovo dall'armadio e mi fiondo fuori. Che bella sensazione sentire l'aria fredda sulla pelle, i capelli al vento, il profumo dell'erba tagliata... mi mancava tutto questo.
Arrivo direttamente lì, davanti a quel portone e non so se è la cosa giusta da fare ma non posso continuare così senza parlargli. Busso alla porta che subito dopo si spalanca facendo vedere un ragazzo appena sveglio con i capelli scompigliati e un'aria stanca. Mi mordo le labbra notando i suoi addominali scolpiti che si intravedono dalla maglietta del pigiama. Accidenti così mi mandi in tilt. No aiuto cosa sto pensando, chiudi la bocca che ti entrano le mosche Elisa!

- P-posso entrare? - le parole mi escono così a bassa voce che penso non mi abbia sentito. Rimane per un paio di secondi ancora li, davanti a me cercando di capire cosa fare.

- Entra - spalanca la porta e mi fiondo dentro l'appartamento passandogli accanto. Mi si spezza il cuore quando vedo la sua casa un porcile. Una fila di piatti da lavare, birre vuote sul tavolo e vari sacchetti del mc sparsi in giro. Non si fa la barba probabilmente da tanto tempo eppure sono passati solo quattro giorni...

- Perché sei qui Elisa? - decide di parlare notando il mio sguardo puntato sul tavolo.

- Dovevo vederti e... - ammetto.

- E ci hai messo quattro giorni per farlo? - queste parole mi arrivano dritte al cuore come una fitta. È arrabbiato, arrabbiato con me. In effetti ha perso il lavoro per colpa mia e io sono sparita...

- Sono stata rinchiusa in casa dai miei genitori e mi hanno tolto pure il telefono. Volevo venire qui prima e scusarmi perché è tutto colpa mia, mi dispiace Cameron... Dannazione mi sento così incolpa - sussurro abbassando lo sguardo. Ci sono attimi di silenzio dove nessuno dei due osa dire nulla.

- Non devi scusarti, siamo stati imprudenti e sapevamo a cosa saremmo andati incontro -.
Mi avvicino a lui e poso una mano sulla sua guancia così soffice.

- Non voglio perderti Cameron... Ho già perso troppe persone e ti voglio troppo bene per perdere anche te - una lacrima mi riga il viso che lui mi toglie via subito.

- Non mi perderai qualsiasi cosa accada - dice prima di fiondarsi sulle mie labbra.

Decidiamo di restare a casa a vederci un film d'azione. Ecco lui è molto diverso da me, a me piacciono i film romantici e a lui horror, io sono la persona più romantica che ci sia e lui odia ogni forma di romanticismo, io odio la verdura e lui vivrebbe solo di questo. Siamo due poli opposti che si incontrano eppure non ho mai creduto alla frase "gli opposti si attraggono".
Ho sempre pensato che ci sarà sempre qualcosa che accumuna due persone che si amano ed effettivamente è così. È semplicemente l'amore, amare quella persona che è accanto a te, con i propri pregi e i propri difetti. Amare incondizionatamente vuol dire dare tutto per lei o lui, dare il proprio cuore nelle mani di un'altra persona. Può andare bene o può andare male ma questo dipende solo da voi. Se vorrete vivere tutto d'un fiato senza dar troppo peso alle cose o analizzarne ogni minimo aspetto.

Ed è per questo che ho deciso di dire a Cameron tutta la verità. Non ho più intenzione di aspettare qualcuno che non arriverà mai, per una volta voglio essere felice della mia vita senza preoccuparmi di come sarà il futuro anche perché il futuro io non lo vedrò mai.

Resta per qualche secondo in silenzio cercando di formulare una frase sensata. So quanto è difficile metabolizzare il tutto, ecco perché sono stata anni senza dirlo a nessuno. Quando sei malata purtroppo alla gente fai pena e io non voglio la pena di nessuno.

- T..ti rimangono pochi mesi? - dice balbettando. Gli prendo la mano e gliela stringo cercando di calmarlo.

- Andrà come deve andare, non ho paura della morte e quando arriverà sarò pronta -

- Come fai a dire queste cose? Non si è mai pronti per morire... Sei ancora troppo piccola per andartene così maledizione! - dà un calcio al tavolino e scoppia a piangere come solo un bambino sa fare. In questo momento è così indifeso e in un certo senso ferito che mi senti terribilmente incolpa.

- Tu sei l'insegnante e io la studentessa ricordi? Non devo consolarti io - rido tentando di alleggerire questo momento e fortunatamente riesco a intravedere un piccolo sorriso tra i singhiozzi e le lacrime che si asciuga prima di scattare improvvisamente in piedi.

- Prendi un quaderno e una penna. Scrivi tutti i tuoi desideri e li realizzeremo insieme - parla così velocemente che mi perdo.

- Non volevi visitare l'America? New York? Partiamo domani! - e inizia a cercare delle cose.

- Cameron aspetta, sei impazzito? Non possiamo prendere e andarcene così. I miei genitori non me lo farebbero mai fare -. A queste parole si ferma di scatto e viene verso di me.

- Penso a tutto io, tu intanto vai a farti la valigia

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- Penso a tutto io, tu intanto vai a farti la valigia. Ti dirò tutto promesso ma dopo. - detto questo mi bacia ed esce di casa lasciandomi lì in confusione più totale. È per caso impazzito?

- Inizio col chiedervi scusa, non aggiorno da moltissimo tempo lo so, solo che non so come continuare la storia. Non ho molta ispirazione in questo momento. Non so quando aggiornerò di nuovo ma spero presto.
Alla nostra protagonista non resta altro che realizzare i suoi desideri prima di morire.
Quale sarebbe il vostro desiderio più grande che vorreste realizzare prima di morire? Il mio penso sia fare un viaggio on the road per gli USA, visitare New York, New Orleans, Los Angeles ecc... con le mie migliori amiche con solo una macchina, musica ad alto volume e risate.
Fatemi sapere il vostro!
Sere

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 24, 2020 ⏰

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