" E mentre tutti i ragazzi della mia età andavano alle feste più cool del momento, io ero sola in una stanza d'ospedale "
- So tutto di te, so della tua vita da quando sei nata e so il tuo più grande segreto. Non puoi scappare da me perchè ti rincor...
Il mattino dopo mi sveglio con Cameron accanto e i ricordi di ieri iniziano piano piano ad offuscarsi nella mia testa. Mi alzo con la testa dolorante e mi avvicino alla finestra che affaccia sul mare. Che casino ho combinato? Perché mi sono ubriacata Elisa! Cazzo, cazzo, cazzo! Mentre mi dispero sento lui venire da dietro e mi circonda i fianchi con le braccia per poi baciarmi il collo. - Buongiorno Elisa -. Sto immobile perché l'unica cosa che mi viene in mente è l'altra sera con Lucas.
Flashback "Non voglio chiederti di sposarti tranquilla, almeno non per ora. Non te l'ho ancora chiesto in modo ufficiale quindi... vuoi essere la mia ragazza?"dice lui aprendo la scatolina e facendo vedere un anello bellissimo con inciso la lettera L. Tiro subito un sospiro di sollievo per non avermi chiesto quello che pensavo. "Certo che sì" rispondo immediatamente emozionata e mi fiondo tra le sue labbra. "Ti amo". "Ti amo anch'io".
- Hey ci sei? - chiede ad un certo punto Cameron facendomi ritornare alla realtà, purtroppo...
- Scusa ma non posso e non devo - mi sposto bruscamente dalla sue braccia facendolo rimanere perplesso.
- Cameron sei il mio professore e io una tua alunna. Se si venisse a sapere perderesti il lavoro e... - mi fermo a giocherellare con l'anello. Prima mi guarda confuso e poi i suoi occhi vanno a finire esattamente lì e improvvisamente il suo sguardo si fa più duro.
- Cos'è questo? - mi chiede prendendomi la mano un po' violentemente.
- Io... volevo dirtelo ma... - balbetto e non riuscendo ad andare avanti mi blocco.
- Non... Non dirmi che ti sposi - punta il dito sull'anello.
- Non esattamente, non per ora per lo meno ma... la scorsa sera Lucas mi ha chiesto ufficialmente di essere la sua ragazza e di voler passare la sua vita con me e io... insomma ho accettato -. Le mie lacrime minacciano di uscire ma non mi comporterò come una ragazzina di 10 anni che piange. Si allontana subito da me, come se avesse preso improvvisamente una scossa, una carica elettrica. Non ci vuole un genio a capire che è arrabbiato e non poco, come dargli torto...
- E perché cazzo non me l'hai detto prima? - si gira di scatto e incrocia per un istante i miei occhi.
- Non lo so, forse non volevo rovinare tutto. Siamo stati così bene questa notte... - abbasso la testa imbarazzata per la sciocchezza che ho appena detto.
- Sì ma sei fidanzata Elisa! E se qualcuno ci avesse visto? Questa discoteca è vicina alla scuola, ci vengono tutti i miei alunni porca puttana! -. Ed è un attimo. Prende il vaso dal comodino e lo butta a terra rompendolo in mille pezzi. È la prima volta che lo vedo talmente arrabbiato che mi fa perfino paura.
- Okay ma ora stai calmo, non c'era nessuno! - le mie lacrime rigano il viso una ad una lentamente. La sua faccia è un misto tra incazzato e deluso e, insomma, lo capisco.
- È stato tutto uno sbaglio, dimenticalo. Sei solo una ragazzina immatura e viziata che vuole giocare... - Non gli do il tempo di finire che lo raggiungo e gli tiro uno schiaffo. Non so cosa mi sia preso, i miei piedi camminavano da soli e la mia mano beh, non volevo.
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