Capitolo 21

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- Ora mi spieghi? - mi fa cenno di parlare la mia amica. A lei posso dire le cose, mi fido. Siamo nel bagno della scuola e fortunatamente non c'è nessuno.

- Faccio la babysitter al nipote del prof. - dico tutto d'un fiato. È stata stupenda la scena, lei intenta a mettersi il mascara e salta dalla notizia che le ho dato macchiandosi così tutta quanta. Epico!

- Cosa? - chiede sbarrando gli occhi.

- Cosa? - chiede sbarrando gli occhi

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- Hai capito bene. Aveva bisogno di aiuto e ieri visto che si è fatto tardi, e dopo aver saputo che i miei non erano a casa, mi ha convinta a dormire da lui - spiego brevemente.

- Avete dormito insieme? - quasi urla per poi mettersi comoda sul davanzale. 

- Sì ma fai silenzio! Non abbiamo fatto nulla ovviamente, insomma è il mio prof sarebbe assurdo - rispondo come se fosse la cosa più normale del mondo per poi sedermi anch'io.

- E perché tratti male Lucas allora? -  chiede non capendo e in effetti ha anche ragione.

- Perché i miei controllano che non mi avvicini a lui e allora l'ho lasciato. Non potevo fare altro - sospiro ripensando a quello che mi hanno fatto fare i miei genitori.

- Diglielo no? - e certo per lei è facile!

- No ma che sei pazza? Non voglio che vada da loro, sarebbe peggio. Per favore non dirlo a nessuno tanto meno a lui - la supplico e sbuffa, so che a lei non piace mentire.

- Okay ma secondo me ha bisogno di una spiegazione, è di Lucas che stiamo parlando non il primo che passa - e prima che io potessi controbattere suona la campanella e ritorniamo in classe.
Per tutto il resto delle lezioni non faccio altro che pensare a quello che mi ha detto Virginia, ha ragione. Lui merita di sapere tutto pure della malattia ma ho troppa paura...

Finisce la giornata di scuola e ritorno a casa per mangiare e cambiarmi prima di andare da Cameron perché andiamo direttamente a prendere Simone.

- Ciao Simo! Com'è andata oggi a scuola? - chiede lui tutto allegro.
Mh... Secondo me è l'effetto di una ragazza!

- Bene, siamo andati a giocare anche in cortile - risponde tutto contento. Ah che bello esser ancora piccoli e spensierati!

- Wow che bello! Hai fame? Andiamo a fare merenda? - chiedo e gli si illuminano gli occhi non appena nomino merenda.

- Siii - risponde saltando tutto felice.

- Allora ti porto in un posto speciale che piacerà sia a te che a zio - faccio l'occhiolino - Un posto molto speciale - aggiungo per poi incamminarmi con loro dietro che mi guardano male.

Passiamo da un bar a prendere dei cornetti e un gelato nonostante faccia freddo e dopo cinque minuti arriviamo.

- Ma è la spiaggia! - urla entusiasta Simone correndo subito sulla sabbia.

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