Sono qui, davanti ad una struttura enorme che non passa di certo inosservato nella zona. Tanti piani, tante scale, innumerevoli aule e laboratori che non usiamo praticamente quasi mai.
I corridoi della scuola sono sempre un caos, ragazzi che quasi corrono per non arrivare in ritardo per le lezioni mentre io cammino tranquillamente notando gente mai vista prima. Finalmente oggi é venerdì e per fortuna non si viene anche sabato o mi sarei di certo ammazzata.Percorro il corridoio con tutti gli occhi puntati su di me non capendone il motivo e mi irrigidisco subito, odio essere al centro dell'attenzione!
Vedo, per fortuna, venirmi incontro Virginia che mi abbraccia e mi saluta.- Come mai mi guardano tutti male? - le chiedo cercando di capire.
- Beh dopo la litigata tra te e Lucas é ovvio! - dice come nulla fosse e mi fermo a pensare.
- E tu come lo sai che abbiamo discusso? - aggroviglio le sopracciglia.
- Amica mia se litigate nei corridoi non é colpa mia! Vi hanno sentiti tutta la scuola -. Sgrano gli occhi a quella frase, ci mancava solo questa...
- No non ci credo. Ma perché tutte a me! - sbuffo continuando a camminare
- Comunque era geloso - mi sussurra all'orecchio prima di correre verso l'aula.
- Non é vero - le urlo beccandomi anche delle occhiatacce da qualcuno.
Mi dirigo in classe ma tutti smettono di parlare quando passo io, ovviamente! Virginia si siede vicino a me iniziando a sistemare i libri sul banco quando si avvicinano due ragazze della classe, le tipiche ochette che nessuno sopporta ma che poi inspiegabilmente sono le più popolari. Quelle sfortunatamente non mancano mai.
- Guarda chi c'è, la ragazza che ci prova con Lucas con scarsi risultati - dice facendo ridere l'intera classe.
Ed ecco a voi Emily Brown, la ragazza più egocentrica, presuntuosa e odiosa del mondo, ma che dico dell'universo!
Ma posso farla sparire dalla faccia della Terra? O forse è un crimine? Potrei seppellirla dopo averla uccisa e gettare l'arma in fondo al mare così nessuno saprà che sono stata io. Mh... dovrei pensarci sul serio.- Emily vattene al tuo posto e lasciala tranquilla - cerca di difendermi la mia "amica".
- Non riesci a difenderti da sola piccola Elisa? - incrocia le braccia con sfida. Mi sto trattenendo nel prenderla a schiaffi giuro.
- Cosa vuoi? Non sai niente di me, è inutile continuare a perder fiato quindi puoi anche andarti a sedere grazie - sbotto annoiata, sempre le stesse conversazioni con lei!
- Io non voglio proprio niente da te soprattutto Lucas - ridono di nuovo tutti come imbecilli perchè è questo che sono.
Sto per controbattere quando entra lui che posa lo zaino sul banco.- Emily basta. É inutile discutere con lei, non abbassarti a questi livelli - mi guarda da capo a fondo con disgusto. O ma serio? Tutto questo per cosa? Una giacca? Stiamo scherzando spero!
- Hai ragione, andiamo a sederci - dice la tro... brava ragazza prendendolo a braccetto e andandosi a sedere.
- Posso ammazzarla? - sbotto di nuovo infastidita a Virginia .
- Sì faresti un favore a tutti credimi - e ridiamo. Penso di aver trovato un'amica e lo so che dovrei tenerla lontana ma mi sono scocciata di stare sempre da sola e poi sento che con lei possa confidarmi.
Dopo 5 ore di tortura usciamo da questo carcere, saluto Virginia e mi incammino verso casa. I miei come sempre non ci sono così mangio e decido di andare a prendermi un gelato per non stare sempre chiusa in casa ma, mentre sto per andare davanti ai tavolini, quasi non cado addosso a qualcuno.
- Ancora tu? Basta, ma mi segui?- dice qualcuno alle mie spalle. Mi giro e vedo di nuovo questo ragazzo. Ma come è possibile che me lo ritrovo sempre dappertutto?
- Semmai sei tu che mi segui non io – rispondo acida.
- No tranquilla non avrei un motivo. Ah e comunque un grazie per averti salvata lo aspetto ancora - ribatte.
- Grazie, contento?- sbuffo sonoramente.
- Sì ma ora puoi andare – mi dice indicandomi la porta. Non capisco...
-Come? - corruccio la fronte non capendo.
- Beh c'è solo un tavolo quindi mi ci siedo io -. Io davvero non voglio realizzare quello che ho appena sentito.
- Potremmo starci insieme, ci sono due sedie e poi anch'io voglio sedermi - dico come una bambina di 2 anni e lui inizia a ridere senza senso.
- Tu sei pazza, io insieme a te non ci starò mai quindi ciao – mi risponde seccato. A questo punto mi arrabbio, ma quanto è odioso?
- Ma chi ti credi di essere eh? Sei solo un maleducato, un menefreghista e un emerito coglione. Vai a quel paese cretino! - gesticolo per il nervoso.
- Calmina la ragazzina – si siede con nonchalance e ride. Ma cos'ha da ridere ora? Ma io lo menerei e poi voglio vedere se ride ancora.
- Vaffanculo! – urlo mostrandogli il dito medio prima di andarmene sulla spiaggia. Non lo sopporto, non si tratta così una ragazza e io che l'ho anche ringraziato... Ma che andasse a farsi fottere!
Mi siedo, arrabbiata, sulla sabbia con il mio gelato alla nutella. È una bella sensazione sentire il vento sul viso.
- É anche il mio gusto preferito sai - sento dire da qualcuno e mi giro.
- Oh Lucas... - Si siede pure lui qui e sta in silenzio. È un silenzio parecchio imbarazzante.
- Perché hai reagito in quel modo ieri? - gli chiedo all'improvviso ricordandomi del litigio. Sento sussurrare un "Non lo so" e abbassa la testa.
- Ah quindi non sai nemmeno perché invece di dire a quell'oca di smetterla mi hai umiliata? - okay mi sto scaldando, Elisa smettila.
- Perché, non aveva ragione?- continua lui guardandomi.
- No certo che no! Tu puoi anche stare con quelle ma non devono avvicinarsi a me chiaro? - mi alzo arrabbiata più di quanto già non lo fossi prima.
- Quelle hanno un nome – Non ci credo che l'abbia detto seriamente.
- Ora le difendi pure?- chiedo incredula.
- Non le sto difendendo ma non gira tutto intorno a te - mi risponde acido.
- Si vede infatti che non mi conosci. Questo è il mio posto non il tuo. Cosa vieni a fare qui ogni volta? A contare pecorelle o a pensare a tuo padre? - gli urlo accecata talmente tanto dalla rabbia che non mi rendo conto neanche di quello che ho appena detto infatti mi blocco di scatto notando la sua faccia incredula.
- No, insomma non volevo dire questo ma... - tocco la sua spalla ma mi blocca e toglie bruscamente la mia mano.
- Vattene da qui – quasi sussurra.
- Ti giuro che io... - mi interrompe.
- Ti ho detto di andartene! - mi urla stavolta e sussulto dallo spavento.
- Mi dispiace tanto... - dico prima di andarmene.
Ritorno a casa e mi accorgo che i miei sono arrivati. Sempre nei momenti meno inopportuni ritornano.
- Eli vieni a cenare - mi indica la tavola mia mamma.
- Non ho fame - le rispondo per poi salire in camera mia.
Ho sbagliato tutto in questi giorni e odio ammetterlo ma fa male litigare con Lucas. Infondo è stato il primo a preoccuparsi di come stessi i primi giorni.
Mi metto a scrivere sul mio diario, già ho un diario dove annoto i miei pensieri così quando morirò qualcuno capirà come mi sentivo in tutto questo tempo.
Si fanno così le 23 e decido di andare a dormire senza parlare con i miei. Per fortuna loro mi lasciano un po' di libertà.
Devo assolutamente farmi perdonare da Lucas, l'ho ferito e ora devo rimediare.- Brutta litigata per Elisa e Lucas ma chi ha ragione?
Un altro incontro con il ragazzo senza nome che presto lo avrà tranquilli! Intanto fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo e lasciate una stella.
Serena
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One more day
Mystery / Thriller" E mentre tutti i ragazzi della mia età andavano alle feste più cool del momento, io ero sola in una stanza d'ospedale " - So tutto di te, so della tua vita da quando sei nata e so il tuo più grande segreto. Non puoi scappare da me perchè ti rincor...