Il gene di un assassino

Lunedì 21 maggio 2012,ore 6.00

Barbara si svegliò accanto a Lucas. Lui dormiva profondamente. Cercò i suoi vestiti e si vestì, alle 8 doveva essere a casa. Mentre si vestiva notò una cosa un po ' strana:sul comodino c'era un passaporto a nome di Manuel Flint. Lo prese in mano per vedere meglio la foto...era proprio il viso di Lucas! Lo poggiò con cautela e fece finta di non averlo visto. In punta di piedi e con le ballerine in mano,si avvicinò alla porta della stanza per uscire.
-Dove vai?-chiese Lucas ancora addormentato.
-Buongiorno tesoro! Dormi pure tranquillo. Mi sono vestita perché tra un po ' devo tornare a casa e non volevo disturbarti. Dormivi così bene.-lui poggiò i piedi a terra e, seduto sul letto, sbadigliò e si stiracchiò. Si alzò, andò in contro alla ragazza e la baciò lievemente sulle labbra:-Tesoro, capisco la tua preoccupazione ma...come fai ad andare a casa? Ricordati che ti ho portato io qui,con la mia macchina.-lei ci pensò, aveva ragione. Lui poi continuò:-Vuoi fare colazione con me?-lei ci pensò e disse:-Va bene. È presto e penso che ce la farò ad arrivare a casa in tempo.-
-Grazie amore. Mi vesto e scendo, intanto aspettami giù.-lei scese lentamente. Non riuscì a capire perché, sopra il comodino di Lucas, ci fosse il passaporto di Manuel Flint. Temette che quel ragazzo le nascondesse qualcosa...
-Ehi piccola, a cosa pensi?-chiese lui baciandole la guancia. Non l'aveva sentito arrivare;era talmente immersa nei suoi pensieri che se lo trovò magicamente materializzato lì, accanto a sé.
-No,niente. Non preoccuparti.-lei sorrise e lo baciò. Non sapeva cosa fare o cosa dire. Fece solo colazione insieme  a lui,fingendo di nascondere questa scomoda verità. Cercava di cancellare, di dimenticare,perché lo amava,eccome se lo amava! Lo amava in ogni momento:quando era pensieroso, quando era felice, quando era triste o quando rideva...anche in quel momento, mentre mangiava i biscotti. Non riusciva a capire perché, un ragazzo così dolce, potesse essere un assassino...