Lunedì 7 maggio 2012,ore 7.30

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La sveglia suonò,la spensi,assonnata. Mi alzai con calma e mi stiracchiai. Scesi in cucina per fare colazione,papà non c'era,come sempre. La casa era vuota. Con un biscotto in mano e ancora vestita con il pigiama,decisi di dare un po' di vita alla mattinata. Accesi l'iPod,che era collegato alle casse degli amplificatori e premetti play ad una canzone. I was made for lovin'you dei Kiss risuonò in casa. Andai in bagno per lavarmi,cambiarmi e truccarmi. Decisi di indossare la mia giacca di pelle e gli occhiali da sole. Spensi la musica,Kurt Cobain aveva appena finito di cantare Smells like teen a spirits. Uscii di casa attraversando il giardino,uscii dal cancello e andai incontro alla mia Mini Countryman azzurro metallizzato. Aprii la macchina,entrai appoggiando la borsa sul sedile accanto,inserii le chiavi sul cruscotto e partii verso il negozio di musica. Quando arrivai,parcheggiai,scesi,presi le chiavi del negozio,aprii la saracinesca e la porta,entrai e accesi le luci. Le lampadine si accesero e illuminarono gli strumenti musicali e i CD di ogni genere. Accesi la radio,sintonizzata su Virgin Radio e iniziai a fare le pulizie. Dopo qualche minuto arrivò il mio collega,Alfredo,un signore antipatico. Era alto,magro e un po' ricurvo. Aveva i capelli brizzolati e ricci,con gli occhi scuri e con gli occhiali da vista che sembravano fondi di bottiglia. Assomigliava a Mr. Burns dei Simpson.

-Buongiorno.-lo salutai e lui mi salutò con poco entusiasmo. Prese uno straccio e un detergente e cominciò a pulire i vetri. Arrivò anche il titolare del negozio,Francis,che ci aiutò a pulire. Finite le pulizie,entrarono un paio di ragazzi. Andai incontro a loro:-Come posso aiutarvi?-mi guardarono dalla testa ai piedi,poi uno di loro disse:-Ci servirebbero degli strumenti musicali,dobbiamo formare una band.-

-Ce ne sono di tanti tipi,a voi la scelta.-

-Io sto cercando una chitarra elettrica.-portai il ragazzo a vedere le chitarre

-Ti lascio scegliere,se hai bisogno di qualcosa,sai dove trovarmi.-

-Grazie!-mi sorrise;me ne andai sorridendo. Gli altri ragazzi erano impegnati con Francis e Alfredo. Io cominciai a mettere sugli scaffali i CD arrivati da poco,il mio collega mi si avvicinò,palesemente irritato:-Questi ragazzini,non sanno nemmeno che strumento usare e vogliono formare una band! Patetici!-mi voltai per guardarlo:-Devi sempre sminuire tutto e tutti! Sono affari loro,sanno quello che fanno.-

-Certo,come te! Che fai una scuola per parrucchieri e,non trovando lavoro,viene a lavorare qui.-gli puntai un dito contro:-Tu non farti i cazzi miei,chiaro? So io cosa devo fare della mia vita! Sei solo uno stupido patetico.-mi stavo arrabbiando. Francis ci divise:-Calmatevi. Jessica,va a fare il conto.-mi allontanai,arrabbiata e andai alla cassa. I quattro ragazzi mi stavano aspettando.

-Tutto bene?-mi chiese il ragazzo della chitarra elettrica,lo soprannominai "Chitarraman"

-Sì,ma starei meglio se gli spaccassi la faccia.-dissi facendo le fatture. I ragazzi risero e pagarono.

-Ci vediamo. Forse verrò a fare un giro,per prendere qualche CD o qualcosa che mi serve.-disse "Chitarraman".

-Certo.-e se ne andarono. Francis si avvicinò a me e disse:-Dovete sempre bisticciare?-

-Lo sai meglio di me che non mi faccio mettere i piedi in testa,da lui soprattutto.-

-Lo so,ma cerca di stare calma.-sbuffai

-Un punto per me e zero per te.-disse Alfredo

-Va al diavolo!-gli dissi. Il resto della giornata passò tranquilla:qualcuno veniva solo per dare un'occhiata,qualcuno comprava CD,qualche maglia dei gruppi musicali e la sera arrivò presto. Uscii dal negozio,aspettando Francis che chiudeva e mi diressi verso il parcheggio,aprii la macchina,l'accesi e partii verso casa.  

Il gene di un assassinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora