Venerdì 11 maggio 2012,ore 19.00

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Io e mio padre decidemmo di andare da Barbara con due macchine diverse;disse che,se lo avessero chiamato per lavoro,io sarei potuta rimanere lì quanto volevo oppure potevo fare un giro con le ragazze senza problemi. Non era una pessima idea,dopo tutto. Arrivammo,suonammo il campanello e Ruth ci aprì la porta e ci fece accomodare. Entrammo. Papà e Ruth cominciarono a parlare,per lo più di lavoro. Una mano prese il mio braccio,feci un sussulto.

-Parliamo.-era Barbara

-Mi hai fatto prendere un colpo.-ci dirigemmo verso il terrazzo,notai che le altre ragazze dovevano ancora arrivare. Vidi Samuel,triste e con lo sguardo basso,sembrava l'avessero bastonato. Quando arrivammo,lei chiuse la porta dietro di sé.

-Spiegami cos'è successo...-chiesi

-Siccome sono il piccolo del gruppo e quello che acconsente sempre,vogliono incastrarmi.-

-Incastrarti? E come?-

-Volevano darmi in "affidamento" una bustina di quella merda...-

-Ti rendi conto che è pur sempre droga?-

-Sì,lo so...-

-Ma tu,cosa c'entri?-

-Sono incaricato a fare il "facchino".-

-Trasporti droga...a chi?-

-Non lo so! Si presentano sempre persone diverse:io do loro la droga e loro mi danno i soldi.-

-Li dai a qualcuno?-

-Ai ragazzi della mia compagnia...-

-Si intascano i soldi?-

-Non tutti...-

-Quanto ti danno?-

-Il 5%.-

-E il restante 95%?-

-In teoria vanno divisi così:noi siamo in dieci persone,5% per ogni persona...-

-E il restante 50%?-

-Viene imbustato.-

-E mandato a chi?-

-Non ne ho idea...-

-Hai fatto uso di droga?-

-No!-

-E i tuoi compagni?-

-Sì. Quando noi inviamo i soldi,loro ci inviano la droga per noi,come ricompensa. Ma io non la voglio,non l'ho mai voluta e mai la vorrò...-

-Io ti credo,ma voglio fare una prova.-presi la mia borsa che si trovava in sala da pranzo,dove l'avevo lasciata. Avevo portato una borsa capiente,per poter contenere quello che mi serviva. Uscii di nuovo in terrazza,aprii la borsa e presi una valigetta che,al suo interno,si trovava un piccolo ed elementare test tossicologico. Presi una siringa,presi il braccio di Samuel,gli misi il laccio emostatico e,con la siringa,gli presi un po' di sangue. Lo trasferii in una provetta e lo misi in "centrifuga",intanto gli diedi un pezzo di cotone imbevuto con disinfettante da mettere sul braccio e gli tolsi il laccio. Quando la provetta finì di girare,presi una siringa nuova,presi una goccia di sangue centrifugato e la misi su una specie di cartina "tornasole". In base alla legenda,se la cartina cambiava colore,si poteva capire se faceva uso di droga e di che tipo,se la cartina rimaneva bianca dopo dieci minuti,era pulito...

-Negativo,non assume droghe.-annunciai. Barbara si sedette sulla sedia di plastica:-Grazie a Dio!-

-Dubitavi di me?!-chiese arrabbiato ed amareggiato Samuel

-No...ma...-

-"Ma" cosa?!-si alzò dalla sedia vicino a sua sorella e se ne andò

-Alzati e vai da lui!-le dissi e lei fece come le avevo consigliato. Nel frattempo,nascosi tutto dentro la valigetta e la chiusi. Le siringhe ed altro le avrei buttate dopo,non prima di aver parlato con papà e Ruth. E poi misi la valigetta nella mia borsa. Ilaria,Alessia ed Eleonora erano appena arrivate,le salutai e poi chiesi a mio padre e a Ruth di parlare in privato. Andammo in cucina e spiegai quello che mi aveva raccontato Samuel.

-Quel ragazzo mi fa esasperare...-disse Ruth

-Gli ho fatto il test tossicologico.-le dissi tirando fuori dalla borsa la valigetta,la aprii e le mostrai la cartina con le gocce di sangue ma completamente bianca. Così ebbi modo di gettare le siringhe ed il cotone.

-Dove l'hai preso?-mi chiese mio padre

-Dal mio laboratorio...-disse Ruth con sguardo severo

-Mi dispiace,ma era un'emergenza!-in teoria non lo presi io,ma Barbara. Nel pomeriggio era andata nel laboratorio di sua madre e lo rubò per darmelo poi quella stessa sera e nascondendolo dentro la mia borsa.

-Lascia stare,l'importante è che sia risultato negativo.-disse infine Ruth. Andrea entrò con le pizze calde e ci sedemmo a tavola per mangiare,io intanto continuavo a scrivere a David. Erano le 9 e nessuno di noi era stanca,decidemmo di fare un giro. Proposi di andare nel mio pub preferito,il Dakota. Salimmo in macchina e partimmo verso la meta. Io e Barbara salimmo sulla mia macchina,mentre Eleonora e Alessia salirono in quella di Ilaria. Durante il tragitto,Barbara mi chiese:-Ti vedevo impegnata a scrivere con qualcuno...stavi scrivendo a David?-

-Può darsi!-risi

-Sono una veggente!-rise ed io con lei. Mi chiese di raccontarle quello che ci siamo scritti e così iniziai a raccontare. Quando arrivammo,parcheggiai e scendemmo in macchina. Ci sedemmo sulle panche di legno con dei grossi tavoloni anch'essi di legno e ordinammo da bere. Io ed Ilaria,purtroppo,ordinammo un'aranciata,le altre presero una birra.

-La prossima volta,guidi tu!-dissi a Barbara,lei rise:-Io posso bene e tu no!-poco dopo mi arrivò un SMS:"Voltati!"mi girai e vidi David,venne verso il nostro tavolo e ci salutò:-Se porto qualche amico,ci possiamo unire a voi? Ragazze,avviso che sono tutti single.-le ragazze risero,poi Ilaria disse:-Speriamo che almeno siano carini.-

-Io non ho i vostri stessi gusti,quindi dipende da voi.-David andò a recuperare i suoi amici,si sedettero con noi ed incominciammo a parlare e a ridere. David aveva il braccio appoggiato sulla panca ed io ero seduta vicino a lui,fece scivolare il suo braccio sopra le mie spalle ed io mi avvicinai a lui mettendo il braccio attorno ai suoi fianchi e appoggiai la testa sul suo petto. Presto arrivò la mezzanotte. Noi ragazze ci alzammo e salutammo tutti.

-Aspetta,ti accompagno.-disse David. Barbara,capendo,disse:-Jessica,dammi le chiavi della macchina. Ti aspetto dentro.-le diede le chiavi e sussurrò:-Dacci dentro!-le diedi una piccola spintarella e lei rise. Io e David ci abbracciammo,mi alzò il mento e mi baciò.

-Sta attenta.-io sorrisi:-Non preoccuparti,sta attento anche tu.-ci staccammo dall'abbraccio e raggiunsi la macchina.

-Pensavo che ti baciasse un po' di più.-risi e poi chiesi:-Dov'eri andata venti minuti fa?-lei rise e disse:-Ho fatto colpo!-

-Davvero?! Racconta.-

-Quando sono andata in bagno,sono andata addosso ad un ragazzo alto e magro,biondo con gli occhi verdi,molto carino. Abbiamo parlato e mi ha dato il suo numero...oh! Un suo messaggio!-

-E come si chiama?-

-Lucas.-

-Che sia quello giusto?-

-Speriamo!-poi mi lesse quello che si erano scritti e che si stavano scrivendo,sembrava simpatico. Accompagnai Barbara a casa ed Ilaria accompagnò a casa di Barbara le due sorelle,che dovevano prendere la loro macchina. Ci salutammo e ognuno tornò a casa propria. Mio padre era tornato a casa ed era già a letto,entrai senza fare rumore. Presi il cellulare e scrissi a David:"Sono appena entrata a casa,mi sto preparando per andare a dormire."

"Io sto partendo adesso. Ti auguro già la buona notte. Ti amo piccola."con quelle parole,il mio cuore si bloccò,stavo per svenire e gli scrissi:"Ti amo anch'io."e me ne andai a letto con il sorriso.  

Il gene di un assassinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora